Piano dei fabbisogni e Lavoro Agile

Nazionale -

NON SERVE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER INNOVARE L’INPS

basterebbe ascoltare la voce dei lavoratori

Il 28 febbraio si è svolto l’incontro con l’Amministrazione per la discussione sul Piano Triennale dei fabbisogni 2024-2026 e sulle nuove linee guida per il lavoro agile.

Riguardo il primo punto, accogliamo con favore il fatto che l’Amministrazione abbia considerato prioritaria la conclusione dell’iter di passaggi verticali in deroga, accantonando fondi per tutti gli eventuali aventi diritto, anche per chi dovesse conseguire il titolo di studio necessario nel corso dell’anno. Ciò ha portato al posticipo della definizione della IV Area professionale, che presenta alcuni punti di attenzione che devono essere analizzati dettagliatamente prima di procedere. USB non può che essere a favore di questa posizione, dato che risolvere l’annoso problema del mansionismo entro l’anno per tutti i colleghi interessati è la priorità assoluta.

Si registra la volontà dell’Amministrazione all’assunzione nell’area degli assistenti (soprattutto di tecnici/informatici): ottimo, ma non dimentichiamo che già rispetto al fabbisogno sostenibile abbiamo una carenza di organico di circa il 12% quindi dobbiamo procedere al più presto con un numero di assunzioni cospicue su più profili, anche in vista dei prossimi anni in cui migliaia di colleghi andranno in pensione peggiorando la situazione già critica di molte strutture. Ricordiamo che il fabbisogno sostenibile è l'importo massimo che può essere speso per l'organico dell'ente (e che si traduce in un numero di unità di personale più o meno alto a seconda della distribuzione per aree e profili). Abbiamo chiesto di valutare l’indizione di concorsi su base regionale, ben consci che questo non risolverebbe il problema dello scoperto in molte sedi soprattutto del nord, ma che potrebbe portare comunque un beneficio. Abbiamo inoltre portato all’attenzione la necessità di assumere insegnanti per il Liceo Inps: una sua possibile chiusura sarebbe un peccato.

L’Amministrazione ha comunicato di voler indire entro marzo un bando di mobilità dedicato a personale in comando.

Riguardo il secondo punto, la discussione si è aperta con l’analisi del messaggio Hermes 861/2024 che nell’intenzione dell’Amministrazione era teso a prorogare la misura per i fragili entro fine marzo, in modo da procedere con una loro stabilizzazione secondo le nuove linee guida. Ricordiamo che attualmente i fragili godevano della copertura totale dai rientri per effetto delle precedenti norme di legge ora non più in vigore. La posizione di USB resta ferma nel garantire il più possibile i lavoratori fragili con un ampio accesso al lavoro agile, nel totale rispetto delle recenti linee ministeriali che tutelano anche i familiari di soggetti fragili.

Sul documento delle nuove linee guida sul lavoro a distanza, rispetto a quelle attualmente in essere, abbiamo sottolineato la mancanza della volontarietà dell’accesso al lavoro delocalizzato, che è alla base della norma di legge, la cancellazione del riferimento alla possibile indennità forfettaria e la cancellazione della programmazione plurimensile. Essi devono essere ripristinati. Ricordiamo che non c’è alcuna norma che impedisca all’Amministrazione di erogare il buono pasto per le giornate di smart working, ma soprattutto ribadiamo che in precedenti tavoli di discussione l’Amministrazione si era mostrata possibilista sull’erogazione di un’indennità che dovrebbe parzialmente coprire i costi sostenuti dai colleghi durante le giornate di lavoro. In merito alle ore di contattabilità, che nel documento diventano “minimo 5”, la nostra proposta è sempre stata, e l’abbiamo ribadito, che siano “al massimo 4”.

Inoltre, la nostra delegazione ha chiesto la cancellazione di qualsiasi riferimento alla prevalenza della presenza in sede, concetto non contemplato dalle norme e che, come dimostrato negli ultimi anni, non condiziona produzione e operatività delle sedi sul territorio e delle restanti strutture.

Per il lavoro da remoto, abbiamo ancora una volta ribadito la contrarietà all’implementazione dei controlli randomici basati su riscontro di QR code. Non sono necessari e, come la sperimentazione in essere ha mostrato, sono anche invasivi.

Infine, in merito ai “progetti locali”, la nostra O.S. ribadisce la ferma contrarietà a richieste di lavorazioni straordinarie senza i necessari stanziamenti economici aggiuntivi per il loro finanziamento. Un Sindacato non può accettare che si chieda ai lavoratori di lavorare di più a costo zero e nelle attuali gravi condizioni degli organici delle sedi territoriali, come non si ritiene accettabile l’imposizione di obiettivi “locali” calati dall’alto.

USB promuove e condivide la ricerca di evoluzione e di innovazione, per essere un’Ente all’avanguardia, ma non li accettiamo solo nelle parole e negli slogan che troviamo nelle news sulla Intranet, ne chiediamo la dimostrazione nei fatti: la rigidità appartiene ad una gestione del personale che non è più al passo con i tempi. E non serve alcuna intelligenza artificiale per capirlo.