PIANO FABBISOGNI - CCNI - RIENTRO IN PRESENZA - BENEFICI ASSISTENZIALI
(125/21) Nell’incontro sindacale di lunedì 25 ottobre USB ha ribadito la non sottoscrizione del contratto integrativo 2020-21, che avalla “reassessment” e pagelle e aumenta le indennità di pochi lavoratori senza fornire alcun tipo di risposta ai mansionisti e alla gran parte del personale.
Relativamente al piano di rientro in presenza e alla gestione del lavoro agile nei prossimi mesi, USB ha contestato il burocratismo e la mancanza di coraggio dell’Amministrazione, fin troppo ligia ai “diktat” di Brunetta. In particolare abbiamo stigmatizzato le interpretazioni restrittive e le fughe in avanti di alcuni dirigenti, dall’Abruzzo che fa partire gli 8 giorni di SW dal 1 ottobre (anzichè riproporzionare correttamente il numero di giorni dalla metà del mese) a Bolzano che penalizza i lavoratori in tempo parziale verticale riproporzionando i giorni “smartabili” su base settimanale anzichè mensile. Riteniamo che l’Amministrazione debba intervenire a stoppare questi abusi e non possa limitarsi a fare il pesce in barile.
Il piano dei fabbisogni dell’Istituto, recentemente approvato e presentato al tavolo sindacale, con la previsione di circa 6000 nuove assunzioni complessive entro il 2023 garantisce la tenuta della funzionalità dell’ente e la continuità negli essenziali servizi forniti ai cittadini solo nel breve periodo. Tuttavia, il massiccio esodo per pensionamento previsto nei prossimi 3 anni rende questa previsione già insufficiente. I delegati USB hanno rappresentato la necessità di arrivare almeno a 9000 assunzioni, con particolare evidenza per gli informatici - per i quali la previsione assunzionale è insufficiente a riportare all’interno dell’Istituto il governo delle procedure - e per geometri e infermieri, per i quali attualmente si prevede solo un bando di mobilità che difficilmente darà gli esiti sperati. Spesso nel recente passato le richieste di assunzioni avanzate dalla USB sono state stigmatizzate come esagerate, salvo poi venire confermate dai fatti nella loro correttezza e capacità di analisi degli scenari prossimi.
Per quanto riguarda i colleghi mansionisti risultati idonei ai bandi per i passaggi di Area, tutti gli idonei della graduatoria a C1 potranno transitare a seguito dei concorsi banditi. Gli idonei a B1, la cui graduatoria non può essere utilizzata in mancanza di assunzioni previste in area B, potrebbero trovare risposta in sede di rinnovo del CCNL Funzioni Centrali. Se così non dovesse essere, USB chiederà assunzioni all’Inps anche per diplomati in area B, naturalmente non da adibire a mansioni dell’area C a ricreare il mansionismo.
Penosi gli attacchi a USB, da parte dei sindacati firmatari del vergognoso contratto integrativo 2020-21, tesi a far ricadere sul sindacato di base la colpa del mancato scorrimento delle graduatorie, per aver espresso parere favorevole sul piano dei fabbisogni. Il presidente Tridico espresse a suo tempo la chiara volontà dell’amministrazione di non assumere in B per non creare nuovo mansionismo. Quei sindacati misero in scena la loro contrarietà e attaccarono, come continuano ad attaccare, USB. In questo modo certificano la loro irrilevanza riguardo alle decisioni che si assumono o, in alternativa, la strumentalità e ipocrisia dei loro attacchi.
Sul piano generale, riteniamo importante che l’Inps possa offrire uno sbocco occupazionale anche ai diplomati, purchè non si vada a perpetuare il mansionismo.
Nell’incontro di oggi 26 ottobre si è discusso l’accordo in materia di benefici assistenziali 2021, che USB sottoscrive come già avvenuto nel 2020. Non sono presenti variazioni significative nell’accordo.
A margine dell’incontro, l’Amministrazione ha comunicato che non intende aderire alla richiesta della USB di tamponi gratuiti per tutti i lavoratori, come previsto dalle norme in materia di sicurezza sul lavoro. La risposta fornita non ci convince, chiederemo che venga data per scritto e la contesteremo nelle sedi e nei modi opportuni.