Puglia - Riunione con la Direzione Regionale del 12/06/08

Bari -

 

Giovedì 12 u.s., presso la  sede Regionale   si è svolto, in un clima di preoccupazione derivante dalle manifestazioni dei lavoratori agricoli specialmente presso la Sede di Lecce e Casarano, il previsto incontro tra la Direzione e le OO. SS. per parlare dei dati di produzione 2008 e di problematiche riguardanti l’INV. CIV.

E’ stato illustrato l’andamento produttivo fino al 31.5.2008 in relazione ai principali obiettivi  dell’Amministrazione che sono rappresentati dal Recupero Crediti e dalla massima limitazione di erogazione di interessi legali sulle prestazioni pensionistiche. Per quanto riguarda il Processo Assicurato Pensionato la Puglia risulterebbe più o meno in sintonia con la media nazionale; nettamente positiva invece la situazione del Processo Prestazioni a sostegno del reddito, migliorato il risultato del Processo Soggetto Contribuente.

Per quanto riguarda i dati di produzione dobbiamo rilevare che a tutt’oggi la Direzione Centrale decide unilateralmente i piani e gli obiettivi che sono sempre più ambiziosi, con procedure di controllo produttivo sempre più complesse e attualmente  poco affidabili,  con un confronto sindacale che avviene sempre fuori tempo massimo; tutto ciò determina un progressivo ed ormai insostenibile aumento  dei carichi di lavoro;

A proposito dell’obiettivo Recupero crediti, a Taranto, per esempio, la magistratura ha bloccato il credito di 167 milioni di Euro, rilevato dai “lavoratori fannulloni dell’INPS” dovuto dall’ILVA,  ma per recuperare sia pure in parte, la contribuzione inevasa si dovrà arrivare ad una transazione con una forte perdita per l’Istituto,  pur di evitare il tracollo del Sig. RIVA e C., che, nella migliore tradizione industriale italiana, paventa il conseguente danno industriale, con inevitabili licenziamenti  e disoccupazione.

A nostro avviso è assurdo e ingiusto che l’INPS e quindi i Lavoratori  debbano regalare all’ILVA milioni e milioni di Euro, facendo arricchire i proprietari dell’ILVA di Taranto, perché comunque le prestazione scaturenti dalla mancata contribuzione dovranno essere erogate. Anche questa vicenda segue gli attacchi che da anni sono perpetrati a danno dell’Istituto a partire dalla svendita degli immobili adibiti ad abitazioni civili di proprietà degli Enti Previdenziali per proseguire con  la svendita delle Sedi con accollo del  pagamento degli affitti e delle spese, riduzione degli organici, costose esternalizzazioni ecc.

Sono stati poi toccati altri importanti argomenti che meriterebbero maggiore approfondimento, come quello del contenzioso legale abnorme in tutta la Puglia, che è diventata un’altra forma di erosione di  grandi  risorse economiche sociali.

In particolare per le Sedi di Bari e Andria che hanno già riliquidato circa 60.000  prestazioni attinenti al maggior salario agricolo, facendo così cessare la materia del contendere, sono ancora pendenti le cause col conseguente pagamento delle spese legali, l’Amministrazione ha proposto ai legali dei ricorrenti una transazione col pagamento diretto delle spese legali in forma ridotta (circa 1/3). Così facendo l’Istituto risparmierebbe, i Tribunali si sgraverebbero di svariate migliaia di cause pendenti e i Legali sarebbero celermente soddisfatti, in merito alle spese,  pur con una riduzione, senza aspettare il giudizio. Ma per procedere in tempi brevi, si rende necessario poter disporre di maggiori risorse: o uno stanziamento aggiuntivo di straordinario o in alternativa l’assunzione di 30  o 35 lavoratori interinali per circa 3 mesi. Queste le richieste della SR Puglia alla Direzione Generale.

 A questo punto è più che doverosa una riflessione relativa all’uso del lavoro interinale, al quale si vuole ricorrere sempre più frequentemente per risolvere i problemi di carenza dell’organico, aggirando la Legge sul blocco delle assunzioni e favorendo la nefasta piaga del LAVORO PRECARIO con alti costi economici e sociali.

Interessante è stata poi l’esposizione relativa all’applicazione della legge regionale Puglia n. 40 del dicembre 2007, relativa all’acquisizione da parte dell’INPS dei compiti attualmente

svolti di Comuni in materia di INVALIDI CIVILI, tramite una convenzione tra la Regione Puglia e la Sede Regionale INPS.

Tale convenzione non è stata ancora stipulata in quanto, pur essendo tutti convinti  dei benefici derivanti   dall’unificazione delle competenze amministrative presso l’INPS, per poter assicurare una più alta qualità di servizio specialmente ai cittadini più deboli, purtroppo in mancanza di trasferimento di risorse umane dalla Regione e dai Comuni,  e in presenza di una carenza di organico attualmente di circa 269 unità delle Sedi INPS in Puglia  (ad eccezione di Lecce e Casarano) non ci sono le condizioni oggettive per la concretizzazione di tale progetto.

Il Comitato dei Direttori, riunitosi il 26 marzo 2008, ha ritenuto che la condizione indispensabile per il raggiungimento degli obiettivi dovrebbe essere l’assegnazione di almeno 25 unità attraverso la mobilità interenti. Altrimenti occorrerebbe fare ricorso al lavoro interinale  e ad un’integrazione del budget finanziario relativo alle prestazioni straordinarie.

In merito alla problematica dell’organico, è emersa la volontà unitaria delle Organizzazioni Sindacali di farsi parte attiva per sollecitarne la risoluzione.

Sempre a proposito delle Inv.civ.,  sta entrando nel vivo in tutte le sedi la costituzione in giudizio da parte dei colleghi funzionari amministrativi. Su questo fronte pare ci sia qualche buona notizia: si assiste ad un calo del numero complessivo dei ricorsi legali, in quanto molto spesso con la presentazione di una nuova domanda in via amministrativa (aggravamento), il cittadino ottiene il riconoscimento della invalidità ben prima di quanto avverrebbe con la via giudiziale. Del resto dell’abnorme contenzioso legale solo lo 0,3 % dipenderebbe dalla fase amministrativa.

 

Infine, siamo stati informati (come da Messaggio N. 012722 del 03/06/2008) dell’avvenuta Convenzione tra INPS - INAIL- Regione Puglia relativa alla sperimentazione delle prestazioni di lavoro occasionale di tipo accessorio in occasione del periodo di vendemmia 2008, per pensionati e studenti in seguito a decreto del 12.3.2008 del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale in applicazione della legge 30 del 2003 (art. 70 del D.lgs. n. 276/2003)

La convenzione in sintesi  prevede in via sperimentale da settembre a dicembre 2008:

  • che i soggetti interessati a svolgere prestazioni di lavoro accessorio (studenti e pensionati), potranno comunicare la loro disponibilità ai Servizi per l’impiego o ai soggetti accreditati (INPS);
  • il datore di lavoro che vuole ricorrere a prestazioni di lavoro occasionale di tipo accessorio dovrà acquistare, presso le rivendite autorizzate (POSTE ?), uno o più carnet di buoni, il cui valore nominale è fissato nella misura di 10 Euro. (Limiti: per ciascun committente, max 5.000 euro nel corso di un anno solare - per le imprese familiari l’utilizzo di prestazioni di lavoro accessorio per un max di 10.000 euro)
  • i buoni saranno utilizzati per pagare il prestatore di lavoro che, a sua volta, li riscuoterà presso il concessionario del servizio  ( il compenso è esente da imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupazione).

·         il concessionario provvederà al pagamento delle spettanze alla persona che presenta i buoni, registrandone i dati anagrafici e il codice fiscale, per poi effettuare per suo conto il versamento dei contributi INPS e INAIL.

Tale tipo di convenzione presente anche in altre Regioni, vorrebbe combattere il lavoro nero, promuovere l’incontro tra la domanda e offerta di lavoro.

E’ BEN NOTA LA POSIZIONE DELLA RdB-CUB NEI CONFRONTI DELLA LEGGE 30/2003. QUESTA APPLICAZIONE, IN PARTICOLARE,  SOMIGLIA MOLTO AD UN  AUTORIZZAZIONE MOLTO “SOFT”  DEL LAVORO NERO.  

 

    Coordinamento Regionale

   RdB-CUB P.I. INPS PUGLIA