QUALE OPPOSIZIONE

Comunicato n. 50/08

Roma -

 

Due settimane per prepararlo, dieci minuti per approvarlo ed oltre due ore per provare in qualche modo a spiegarlo, nel tentativo rivelatosi peraltro infruttuoso di convincere un po’  tutti sulla bontà delle misure anticrisi assunte per decreto.

Nel provvedimento adottato dal governo alla fine dello scorso mese di novembre per giustificare la propria politica economica c’è dentro veramente di tutto.

Ma nulla che possa interessare sul serio o aiutare i lavoratori, le famiglie e i precari a risolvere sia pure in parte gli assillanti problemi che ormai li attanagliano. Anzi.

L’ennesima mazzata mediatica (del resto, la manovra finanziaria vera e propria era già stata approvata a luglio) non poteva che suscitare un mare di critiche e di proteste.

Anche per quanto riguarda la carità elargita dal governo tirando improvvisamente fuori dal cappello a cilindro la “social card”. Di fatto, un’elemosina.

Eppure, lo sciopero di oggi indetto dalla CGIL, al quale hanno aderito anche la CUB e la CISAL, muovendo beninteso da istanze oggettive e legittime rivendicazioni, presenta una piattaforma diversa in nuce.

Sarà comunque importante in seguito riaffermare la nostra indipendenza ed autonomia da posizioni concertative e perseguire l’unità di tutto il sindacalismo di base, cercando di capitalizzare quanto prodotto insieme il 17 ottobre senza essere subalterni ad alcuno.

 

La prossima settimana verrà nuovamente convocato in sede centrale l’Osservatorio sulla Produttività, per sottoporre a verifica i dati riscontrati sul territorio nazionale e   dei quali, per quanto concerne il Lazio, si è ovviamente ed immancabilmente vantato in anticipo lo zar, prima di essere confinato in Direzione Generale con il solito strano, ma ormai usuale, provvedimento di rimozione-promozione.

E speriamo vivamente che non ci siano sorprese per il pagamento dell’incentivo al 100% come già accaduto invece lo scorso anno in ambito regionale.

Il lavoro svolto con abnegazione e professionalità da tutti i colleghi nel corso dell’anno, nonostante i numerosi pensionamenti e le carenze organizzative, è del resto innegabile.

Ed è quello che ha sempre consentito ai lavoratori del Lazio di difendere la loro dignità nei confronti del cittadino utente, a dispetto di politiche becere e senza ritegno.

In attesa di definire con la nuova direzione regionale l’agenda delle molteplici priorità, che però possiamo anche compendiare in due sole e decisive parole: serenità lavorativa.

Per tutti indistintamente i colleghi delle Sedi e delle Agenzie troppo a lungo sottoposti nel Lazio a torti e malversazioni. E in previsione di un 2009 che bussa alle porte e che già si preannuncia per niente facile sotto tutti gli aspetti.

 

Coordinamento regionale RdB-CUB INPS Lazio