RASSEGNA STAMPA

 

10 ottobre 2008 - Liberazione

Cub, Cobas e SdL danno il via all'autunno caldo contro governo e Confindustria. Il Prc: «Aderiamo»
Il 17 ottobre sciopero generale
di Roberto Farneti

Sarà lo sciopero generale dei sindacati di base, da tempo fissato per il 17 ottobre, a dare il "la" all'autunno caldo contro le politiche del governo Berlusconi e i tentativi di Confindustria di smantellare il contratto nazionale di lavoro. Cub, Confederazione Cobas e SdL Intercategoriale chiamano tutto il mondo del lavoro alla mobilitazione, soprattutto ora che il terremoto scoppiato sui mercati finanziari mondiali ha reso ancora più attuale la loro protesta.
Il raddoppio della cassa integrazione annunciato dalla Fiat e la scelta del governo di stanziare venti miliardi a sostegno delle banche sono il segnale che anche questa volta i padroni e i loro alleati - sia di centrodestra che di centrosinistra - proveranno a fare pagare le contraddizioni del capitalismo a lavoratori e pensionati. I sindacati di base hanno invece altre ricette: «Contro questa sorta di welfare alla rovescia, che per fronteggiare la crisi in atto dà risorse al sistema che questa crisi ha generato - spiega Fabrizio Tomaselli di SdL - rivendichiamo una vera redistribuzione del reddito che favorisca i consumi».
Piero Bernocchi, portavoce Cobas, non ha dubbi: quello di venerdì prossimo «sarà il più grosso sciopero e la più grande manifestazione nazionale mai organizzata dal sindacato di base e antagonista e la presenza della scuola sarà massiccia». Il 17 ottobre in piazza a Roma «sono attese centinaia di migliaia di persone», gli fa eco il leader della Cub Pier Paolo Leonardi. Il corteo partirà alle 10 snodandosi da Piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni, dove si terranno gli interventi finali dal palco.
Lo sciopero generale dei sindacati di base è la prima tappa importante del percorso unitario iniziato con l'assemblea dello scorso 17 maggio a Milano. La piattaforma rivendicativa - illustrata ieri mattina a Roma - è, come sempre, piuttosto ampia: maggiore salario (con un forte impulso alla contrattazione nazionale e la reintroduzione della scala mobile per lavoratori e pensionati), fine della precarietà, rilancio della scuola, della previdenza e della sanità pubblica, diritti uguali per cittadini italiani e migranti, diritto alla casa. «Per fortuna sono pochi i lavoratori caduti nella trappola dei fondi pensione», commenta Leonardi, citando l'esempio del fondo Cometa (quello dei metalmeccanici) che in questi giorni di turbolenza ha perso il 7%. Il leader della Cub ricorda anche la piaga degli «omicidi sul lavoro».
Malgrado la loro difficile situazione, «anche i dipendenti Alitalia sono pronti a incrociare le braccia insieme ai lavoratori dei trasporti», assicura Tomaselli di SdL. Al centro della mobilitazione ci sarà però la protesta contro i tagli alla scuola: «Lo sciopero utile per fermare Gelmini-Tremonti è il 17 ottobre», afferma Bernocchi, secondo cui la decisione di Cgil, Cisl, Uil di fermare le scuole il 30 ottobre, quando il Dl Gelmini sarà già stato convertito in legge, «appare» come una azione «di puro disturbo» nei confronti di una protesta voluta «anche da decine di migliaia di docenti ed Ata iscritti» ai sindacati confederali.
I sindacati di base non dimenticano però temi a loro cari, come quello della difesa del diritto di sciopero e della democrazia nei luoghi di lavoro. «Ormai non sono più i presidi - denuncia ancora Bernocchi - a comunicarci che ci è stato negato il diritto di assemblea: sono direttamente i rappresentanti di Cgil Cisl Uil a venircelo a dire». Dopo lo sciopero generale, Cub Cobas e SdL avvieranno una campagna per ottenere una nuova normativa sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro.
L'iniziativa dei sindacati di base trova il sostegno delle forze politiche di sinistra. Le adesioni di Rifondazione e di Sinistra Critica si sono aggiunte ieri a quella del Pdci. «L'attacco che il governo Berlusconi e Confindustria stanno portando avanti ai diritti del lavoro e alla contrattazione collettiva, alla scuola pubblica e al welfare, al sistema di garanzie e ai diritti democratici è - spiega Roberta Fantozzi, responsabile Lavoro e Welfare della segreteria nazionale del Prc - di estrema gravità», perchè «disegna un'idea di società classista e razzista». A questo attacco, conclude la dirigente del Prc, «è indispensabile reagire costruendo la più ampia mobilitazione possibile. Rimettendo al centro la questione salariale e il contrasto alla precarietà, la lotta per la difesa e il rilancio della scuola pubblica e per nuovi diritti sociali».

 


10 ottobre 2008 - Il Manifesto

SCIOPERO In piazza a Roma da tutta Italia
I sindacati di base muovono per primi
di Francesco Piccioni

ROMA - Il primo sciopero generale nell'era della Grande Crisi (e del Berlusconi-ter) porta la firma del sindacalismo di base. Più pronti a cogliere gli umori serpeggianti tra i lavoratori, meno (anzi: per nulla) condizionati dagli equilibrismi tipici dell'opposizione politica, più attenti per cultura alle disfunzioni del capitalismo anche quando sembrava perfetto (fino a un mese fa, grosso modo), le tre sigle principali di questo mondo sindacale negletto hanno indicato il 17 ottobre come la data giusta per chiamare i lavoratori alla lotta, anziché fare il tifo per qualche leader in tv.
RdB-Cub, Confederazione Cobas, Sdl intercategoriale arrivano a questo appuntamento avendo già alle spalle una riuscita assemblea nazionale dei delegati e un «patto di consultazione permanente» che dovrebbe far da preludio a un percorso sempre più unitario. Altro dato importante, la manifestazione nazionale a Roma si snoderà da piazza Esedra a S. Giovanni, «piazza che finalmente ritornerà a essere dei lavoratori, dopo tanti concerti e processioni».
La piattaforma è inevitabilmente un lungo elenco di rivendicazioni, spiegano i tre coordinatori (Paolo Leonardi, Piero Bernocchi, Fabrizio Tomaselli), perché troppi sono i problemi che gravano sul mondo del lavoro e sulla fascia più povera della popolazione. Intesta a tutti, perciò, «l'adeguamento dei salari al carovita», compresa «una nuova scala mobile per dipendenti e pensionati». Particolarmente sferzante è la critica a chi ha voluto imporre i fondi pensione, svuotando la previdenza pubblica. La crisi finanziaria, infatti, sta logorando al massimo questo strumento che era stato pensato per alleggerire i conti pubblici. Siccome la realtà supera sempre la fantasia, ieri mattina all'Aran era previsto un incontro con i sindacati confederali per la definizione di un fondo pensione del pubblico impiego (quando si dice il tempismo...). «Milioni di lavoratori erano stati convinti che potevano diventare dei piccoli banchieri, e ora hanno la prospettiva della rovina; mentre i governi usano risorse spropositate per salvare quelle banche che li hanno rapinati». Sotto accusa è una «redistribuzione del reddito» a senso unico - dal lavoro al profitto - che addirittura accelera sull'onda della crisi.
La debolezza dei salari dipende anche dalla precarietà, ragion per cui viene chiesta «l'abolizione della legge 30, del pacchetto Treu e del decreto ammazzaprecari contenuto nella recente manovra economica del governo». Importante, in tempi di emergente razzismo, la «difesa del lavoro migrante»; né poteva passare in secondo piano la sicurezza sul lavoro, comprensiva della richiesta che divenga «reato penale la mancata osservanza di norme» che porti a esiti gravi per i lavoratori coinvolti. Logico, pertanto il deciso «no alla riforma del modello contrattuale» e la «battaglia per il rafforzamento del contratto nazionale».
Le previsioni sono per «una grande manifestazione». Non è retorica, spiegano, ma un calcolo fatto sul numero di pullman prenotati, molto più alto di altre occasioni. Del resto, «l'attacco di Brunetta e della Gelmini ai mondi del pubblico impiego e della scuola» sta provocando mobilitazioni prima impensabili, a partire «dall'unità d'azione tra genitori, insegnanti e studenti». Nel settore pubblico esiste infatti una legge sulla rappresentanza sindacale, molto criticata dai sindacati di base, ma che in qualche misura legittima anche organizzazioni non confederali a sedere al tavolo delle trattative. Nei settori privati la situazione è più articolata, ma non sono poche né irrilevanti le presenze in aziende soprattutto medio-grandi e nei servizi («contrariamente - vien detto - a quel che pensa l'a.d. Delle ferrovie, Mauro Moretti»). Sciopero e manifestazione hanno ricevuto la promessa di partecipazione sostegno da parte dei partiti della sinistra ora fuori dal parlamento (Rifondazione, Pdci, Sinistra critica).


10 ottobre 2008 - L'Unità

I sindacati di base in piazza il 17 ottobre

Sciopero generale del sindacalismo di base, venerdì 17 ottobre. Cub, Confederazione Cobas e SdL Intercategoriale scenderanno in piazza «contro i provvedimenti del governo in materia di scuola, pubblico impiego e precarietà, contro l'attacco dei padroni al mondo del lavoro e per impedire che siano i lavoratori a pagare la crisi del capitale».
I coordinatori delle tre organizzazioni hanno illustrato ieri la piattaforma dello sciopero, approvata il 17 maggio scorso a Milano, dagli oltre 2mila delegati riuniti nell'assemblea nazionale del sindacalismo di base, e consegnata al governo il 20 giugno.
Lo sciopero rivendica maggiore salario, la fine della precarietà, degli omicidi sul lavoro, il rilancio della scuola, della previdenza e della sanità pubblica, il forte impulso alla contrattazione nazionale e la reintroduzione della scala mobile per lavoratori e pensionati, diritti uguali per cittadini italiani e migranti, il diritto alla casa. I coordinatori hanno preannunciato una forte adesione.


10 ottobre 2008 - Il Resto del Carlino

Reggio E. ASSEMBLEA promossa dai sindacati di base...

Reggio E. - ASSEMBLEA promossa dai sindacati di base Cub e Cobas con partecipazione di centinaia di insegnanti e personale Ata delle scuole della provincia nell’aula magna dell’istituto magistrale Matilde di Canossa contro il decreto Gelmini. Accolto l’appello ad aderire allo ciopero del 17 ottobre: il Cub organizza pullman a offerta libera, tel. 0522-541331 e 333-2978619.


9 ottobre 2008 - Ansa

SCIOPERI: CUB-COBAS-SDL, IL 17/10 IN PIAZZA PER LAVORATORI

(ANSA) - ROMA, 9 OTT - Scuola, pubblico impiego, precarieta': e' contro i provvedimenti del governo in questi settori e ''per impedire che siano i lavoratori a pagare la crisi del capitale'' che Cub, Confederazione Cobas ed Sdl Intercategoriale scenderanno in piazza venerdi' 17 ottobre, con lo sciopero generale di 24 ore del sindacalismo di base e una manifestazione nazionale a Roma. Lo sciopero, hanno sottolineato i coordinatori delle tre organizzazioni, Pierpaolo Leonardi (Cub), Piero Bernocchi (Cobas) e Fabrizio Tomaselli (Sdl) illustrandone la piattaforma, rivendica principalmente maggiore salario, fine della precarieta', rilancio della scuola, della previdenza e della sanita' pubblica, forte impulso alla contrattazione nazionale, reintroduzione della scala mobile per lavoratori e pensionati, ma anche il diritto alla casa e diritti uguali. ''Contro questa sorta di welfare alla rovescia, che per fronteggiare la crisi in atto da' risorse al sistema che questa crisi ha generato, rivendichiamo una vera redistribuzione del reddito'', ha dichiarato Tomaselli. Secondo i coordinatori l'adesione sara' alta. ''Sara' il piu' grosso sciopero e la piu' grande manifestazione nazionale mai organizzata dal sindacato di base e antagonista e la presenza della scuola sara' massiccia'', ha sostenuto Bernocchi. Questo sciopero, ha aggiunto Leonardi, ''viene da lontano e dara' il segno che il sindacato di base rappresenta una parte consistente del mondo del lavoro. La prossima questione in agenda sara' quella della rappresentanza, perche' non ci accontentiamo di agire solo attraverso il conflitto, ma vogliamo nuove normative che garantiscano una vera democrazia sindacale''. Rispetto all'organizzazione della manifestazione, Cub, Cobas ed Sdl rilevano ''il negativo comportamento di Trenitalia'' sulla predisposizione di treni speciali. Il corteo partira' alle ore 10.00 a Roma, snodandosi da Piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni, dove si terranno gli interventi finali dal palco.

SCUOLA: COBAS, IL 17 SARA' PIU' GROSSO SCIOPERO MAI INDETTO

(ANSA) - ROMA, 9 OTT - ''Sara' il piu' grosso sciopero e la piu' grande manifestazione nazionale mai organizzata dal sindacato di base e antagonista e la presenza della scuola sara' massiccia'': lo ha assicurato il leader dei Cobas, Piero Bernocchi, presentando oggi, in una conferenza stampa, la protesta indetta per il 17 ottobre. La piattaforma dello sciopero - illustrata stamani anche dagli altri promotori dell'iniziativa, Cub e Sdl - e' ampia: maggiore salario, la fine della precarieta', il rilancio della scuola, della previdenza e della sanita' pubblica, il forte impulso alla contrattazione nazionale e la reintroduzione della scala mobile per lavoratori e pensionati, diritti uguali per cittadini italiani e migranti, il diritto alla casa. ''Contro questa sorta di welfare alla rovescia, che per fronteggiare la crisi in atto da' risorse al sistema che questa crisi ha generato, rivendichiamo una vera redistribuzione del reddito'' ha dichiarato Fabrizio Tomaselli di Sdl. Per Pierpaolo Leonardi (Cub), ''questo sciopero viene da lontano e dara' il segno che il sindacato di base rappresenta una parte consistente del mondo del lavoro''. Alla manifestazione nazionale che si terra' a Roma ''sono attese centinaia di migliaia di persone, che giungeranno con un numero eccezionale di pullman ma ridotto di treni''. A questo proposito i promotori hanno messo in rilievo il negativo comportamento di Trenitalia, ''che ha rifiutato qualunque vera contrattazione per l'approntamento di treni speciali''. Il corteo partira' alle 10 snodandosi da Piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni, dove si terranno gli interventi finali dal palco.


9 ottobre 2008 - Omniroma

LAVORO, IL 17 OTTOBRE A ROMA MANIFESTAZIONE SINDACATI BASE

(OMNIROMA) Roma, 09 ott - «Sarà il più grande sciopero mai organizzato dai sindacati antagonisti. Al corteo nazionale di Roma ci saranno centinaia di migliaia di lavoratori». Lo prevedono i sindacati di base Cub, Cobas e SdL per lo sciopero generale di venerdì 17 ottobre contro le politiche economiche e sociali del governo Berlusconi per chiedere adeguamento dei salari, introduzione di un nuovo meccanismo di scala mobile, per l'abrogazione della legge 30 e del decreto ribattezzato «ammazza-precari», per il rilancio del contratto nazionale del lavoro e per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Ma anche contro la riforma della scuola e per i diritti ai lavoratori migranti. «I lavoratori devono riprendersi la piazza - ha detto Pierpaolo Leopardi della Cub - sarà anche un'occasione per inaugurare un percorso di unità d'azione tra i tre sindacati di base e per produrre maggiore conflittualità sociale. La piattaforma, inoltre, si interseca perfettamente con l'attuale situazione finanziaria che, come sempre, va soltanto a danno dei lavoratori. Riteniamo una follia incentivare i fondi pensione mentre la finanza si sta mangiando tutto. E la Cgil che fa? Promette al governo di fermare ogni iniziativa. Un fatto di una gravità estrema». Il 17 ottobre «il sindacato si renderà socialmente utile - ironizza Piero Bernocchi dei Cobas - al contrario di partiti, come il Pd che dopo i tentennamenti sulla manifestazione annunciata per il 25 ottobre, dimostra di essere socialmente inutile». «I governi degli ultimi anni hanno distrutto il pubblico impiego più di quanto abbia fatto la Dc in cinquant'anni - ha aggiunto Maurizio Tomaselli del SdL - la crisi è stata causata dai padroni, la paghino loro. Invece aumenteranno le tasse, taglieranno il welfare come sempre». Uffici e servizi chiusi, trasporti fermi, assicurano i sindacati. «Ci saranno anche i lavoratori Alitalia - dicono Cub, Cobas e SdL - sono imbufaliti, saranno messi sotto ricatto ma state certi che ci saranno». Il corteo partirà alle 10 da piazza della Repubblica e terminerà a S.Giovanni dove interverranno i leader sindacali.


9 ottobre 2008 - Agi

SCIOPERI: CUB-COBAS-SDL, 17 OTTOBRE IN PIAZZA PER I LAVORATORI

(AGI) - Roma, 9 ott. - Venerdi' 17 ottobre sciopero generale del sindacalismo di base. Cub, Confederazione Cobas e SdL Intercategoriale scenderanno in piazza "contro i provvedimenti del governo in materia di scuola, pubblico impiego e precarieta', contro l'attacco dei padroni al mondo del lavoro e per impedire che siano i lavoratori a pagare la crisi del capitale". I coordinatori delle tre organizzazioni hanno illustrato oggi la piattaforma dello sciopero, approvata il 17 maggio scorso a Milano, dagli oltre 2000 delegati riuniti nell'assemblea nazionale del sindacalismo di base, e consegnata al Governo gia' il 20 giugno scorso. Lo sciopero rivendica maggiore salario, la fine della precarieta', degli omicidi sul lavoro, il rilancio della scuola, della previdenza e della sanita' pubblica, il forte impulso alla contrattazione nazionale e la reintroduzione della scala mobile per lavoratori e pensionati, diritti uguali per cittadini italiani e migranti, il diritto alla casa. "Contro questa sorta di welfare alla rovescia, che per fronteggiare la crisi in atto da' risorse al sistema che questa crisi ha generato, rivendichiamo una vera redistribuzione del reddito", ha dichiarato Fabrizio Tomaselli di SdL. I Coordinatori hanno preannunciato una forte adesione allo sciopero di 24 ore, con conseguenti forti disagi in particolare nella scuola, negli uffici pubblici e nei trasporti. "Sara' il piu' grosso sciopero e la piu' grande manifestazione nazionale mai organizzata dal sindacato di base e antagonista, e la presenza della scuola sara' massiccia", ha annunciato Piero Bernocchi della Confederazione Cobas. "Questo sciopero- ha aggiunto Pierpaolo Leonardi della Cub - viene da lontano e dara' il segno che il sindacato di base rappresenta una parte consistente del mondo del lavoro. La prossima questione in agenda sara' quella della rappresentanza, perche' non ci accontentiamo di agire solo attraverso il conflitto, ma vogliamo nuove normative che garantiscano una vera democrazia sindacale". Alla manifestazione nazionale che si terra' a Roma sono attese centinaia di migliaia di persone. Il corteo partira' alle 10.00 snodandosi da Piazza della Repubblica a Piazza San Giovanni, dove si terranno gli interventi finali dal palco.

CONTRATTI: SINISTRA CRITICA ADERISCE A SCIOPERO 17/10

(AGI) - Roma, 9 ott. - "Sinistra Critica aderisce allo sciopero del 17 ottobre. Saremo in piazza il 17 ottobre nel primo e unico reale momento di mobilitazione contro la politica del governo e di Confindustria". Lo dichiarano Flavia D'Angeli e Franco Turigliatto, portavoce di Sinistra Critica, nell'annunciare l'adesione allo sciopero generale indetto da Rdb-Cub, Cobas e Sdl. "Si tratta dell'unico momento utile - spiegano i due esponenti di Sinistra Critica - perche' interviene quando ancora il pacchetto scuola e' in discussione in Parlamento e perche' rappresenta una giornata di lotta contro tutta la politica economica del governo e contro la sciagurata concertazione gestita da Confindustria e dai confederali. Non hanno invece queste caratteristiche ne' lo sciopero del 30 ottobre di Cgil, Cisl e Uil, che arriva tardi, ne' la manifestazione dell'11 ottobre promossa da Di Pietro e Sinistra che ha come scopo quello di risollevare le sorti dei partiti promotori piuttosto che organizzare una vertenza generale contro il governo e contro il tentativo di far pagare la crisi a lavoratori e lavoratrici". Dunque, "il 17 saremo in piazza per contribuire a costruire questa vertenza, che deve prevedere una generalizzazione dello sciopero e un allargamento dei conflitti - a partire dagli studenti - e ci saremo con la nostra proposta di Legge popolare per il Salario minimo a 1300 euro al mese".


9 ottobre 2008 - Dazebao

Il 17 ottobre manifestano i sindacati di Base, Cub, Cobas e SdL

ROMA - I sindacati di base venerdì 17 ottobre scenderanno in piazza sicuri che la manifestazione promossa da Cub, Cobas e SdL sarà un successo. Uno sciopero generale in piena regola per contrastare le politiche economiche del Governo Berlusconi. I sindacati di base chiedono un adeguamento dei salari, l'introduzione della scala mobile, e l'abrogazione della Legge 30. Ma alla base della mobilitazione sono presenti anche i temi sociali come quello concerne i diritti agli immigrati e la riforma della scuola. "I governi degli ultimi anni hanno distrutto il pubblico impiego più di quanto abbia fatto la Dc in cinquant'anni - ha aggiunto Fabrizio Tomaselli di SdL - la crisi è stata causata dai padroni, la paghino loro. Invece aumenteranno le tasse, taglieranno il welfare come sempre". All'iniziativa parteciperanno anche i lavoratori Alitalia che continuano a pagare lo scotto di una politica industriale che li penalizza ultteriormente. Il corteo partirà alle 10 da piazza della Repubblica e terminerà a piazza San Giovanni, dove sono previsti gli interventi dei leader sindacali.


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