REATO D'OPINIONE

Comunicato n. 34/08

Roma -

 

Dunque, per la seconda volta in due anni e mezzo circa Dante De Angelis, macchinista da oltre 30 anni e Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza della zona di Roma S. Lorenzo, è stato licenziato (peraltro verbalmente) dall’Azienda.

Le motivazioni, stando alle dichiarazioni pubbliche fornite dall’amministratore delegato di Trenitalia, sono le seguenti: “Il ferroviere ha infangato il buon nome dell’Azienda…” inoltre “…ha fatto trapelare all’esterno notizie creando un ingiustificato allarme…” ed infine “…si è spinto a commentare l’incidente con affermazioni contrarie alla verità”.

Per la verità il mese scorso gli incidenti sono stati 2 e a distanza di una sola settimana.

Il primo si è verificato in data 14 luglio a Milano quando, nel trasporto dall’officina alla stazione centrale, si è all’improvviso spaccato il gancio di collegamento tra le carrozze 11 e 12 di un treno Eurostar mentre il secondo, sempre a Milano, in data 21 luglio per la caduta di un tensore che teneva uniti due vagoni di un altro Eurostar.

Logico dunque supporre l’esistenza di un difetto di progettazione sui treni in oggetto, difetto peraltro ammesso sia pure velatamente in altre occasioni da Trenitalia, quando si è rilevato che le apparecchiature collocate sulle due motrici (di testa e di coda) in realtà spesso risultano scollegate.

Non a caso, su entrambi gli episodi il PM di Milano ha aperto un’inchiesta per disastro colposo, disponendo un’apposita perizia metallografica.

Il contrario di quanto sostiene a spada tratta l’Azienda, arroccatasi sull’errore umano e indisponibile a considerare altre possibilità (es. verifica del sistema di sicurezza).

Ma la cosa decisamente inaccettabile perché indegna è la natura delle “motivazioni” addotte dall’Azienda per giustificare il licenziamento.

Addossare in toto al lavoratore le responsabilità del cattivo funzionamento dei servizi pubblici, ripristinando finanche il reato d’opinione, sembra infatti essere divenuto oggi lo sport nazionale cui nessuno riesce a sottrarsi. Non la si può pensare diversamente.

E se poi qualcuno si azzarda ad evidenziare i problemi, ad elencare i difetti e dunque a manifestare apertamente dubbi e perplessità (in una materia peraltro tanto delicata quale la sicurezza sul lavoro), beh… peggio per lui. Vorrà dire che se l’è cercata.

Tutto sommato, avrebbe potuto anche tacere, soprattutto in un periodo dell’anno in cui il traffico ferroviario dei passeggeri registra per l’Azienda le punte più elevate. 

Ma non si tratta purtroppo di un episodio. Gli 8 operai licenziati a Genova da Trenitalia per “assenteismo” ed i 4 macchinisti minacciati a Milano per lo stesso motivo la dicono lunga al riguardo. E spiegano della barbarie nella quale oggi ci siamo addentrati.

 

 

Coordinamento Regionale RdB-CUB INPS Lazio