RIPRENDIAMOCI LA PIAZZA: I LAVORATORI DELL’INPS INDICANO LA STRADA NELLA PARTECIPATISSIMA ASSEMBLEA USB SUI CONTRATTI

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(80/21)   La piattaforma Teams non è stata sufficiente a contenere la voglia di partecipazione e di confronto dei lavoratori dell’Inps. Oltre 1000 collegamenti, il limite massimo consentito, e altri 200 sulla pagina Facebook della USB Inps per una discussione che si è protratta per più di 5 ore con decine di interventi. L’assemblea USB dell’11 giugno ha registrato un indubbio successo di partecipazione.

Sono state presentate e discusse le piattaforme USB per il contratto integrativo Inps 2020-21 e per il rinnovo del contratto nazionale Funzioni Centrali 2019-21 in trattativa all’Aran. Entrambe le piattaforme sono state approvate dai lavoratori ed escono rafforzate dall’assemblea. Ricordiamo qui solo alcuni punti qualificanti: un nuovo sistema di classificazione che superi il mansionismo e permetta a tutti i lavoratori di percorrere l’intera carriera, la contrattualizzazione del lavoro agile e il ripristino della democrazia sindacale nel CCNL; la difesa del TEP, il ripristino del buono pasto in lavoro agile, il rifiuto delle pagelline, le indennità direttive a carico dell’Ente e il riconoscimento economico ai mansionisti delle Aree A e B per quanto riguarda il CCNI.

 

La discussione ha toccato anche la sciagurata riorganizzazione di prossima progressiva estensione a tutto il territorio e la necessità di contrastarla, la vertenza sulla Vigilanza Ispettiva con la richiesta della cancellazione del ruolo ad esaurimento e il messaggio sulla riapertura degli sportelli veloci senza prenotazione, scelta inopportuna in questa fase di epidemia tutt’ora in corso e da riconsiderare anche alla luce delle esperienze maturate nel lungo periodo emergenziale.

Molti interventi hanno evidenziato come solo il sindacato di base dell’Inps promuova queste opportunità di incontro e discussione, costruendo dal basso le piattaforme. Improponibile il confronto con stantie burocrazie sindacali che si trincerano dietro un presunto senso di responsabilità per evitare il confronto diretto con i lavoratori nascondendo il vuoto delle loro proposte, spesso indice di connivenza con la controparte.

Il ritorno della USB ai tavoli di trattativa Inps nel maggio 2020 (dopo l’ingiusta esclusione dovuta al fascismo sindacale di quelle organizzazioni che difendono la norma antidemocratica per cui si è obbligati a firmare il contratto collettivo nazionale per essere ammessi alla contrattazione integrativa) ha segnato un punto di svolta nella qualità della discussione e nella trasparenza.

 

L’Amministrazione vuole caratterizzare il CCNI 2020-21 con l’introduzione di una quota di incentivo legata alle pagelline e con l’adeguamento del sistema indennitario alla pessima riorganizzazione che sta introducendo a tappe forzate ignorando le criticità e l’opposizione dei lavoratori. Un contratto che si caratterizzerebbe essenzialmente per la valutazione individuale e per l’attenzione alle funzioni indennizzate.

 

Tale scelta sembra essere sostenuta da altre organizzazioni sindacali che appaiono interessate solo all’aumento delle indennità, incuranti dei costi che ricadrebbero sul fondo di tutti i lavoratori ed anzi ostili alla proposta di USB di porre i costi delle indennità direttive a carico dell’Ente. Per i mansionisti nessuno spende una parola.

La bozza di CCNI aggiornata a seguito della trattativa ci è stata “strategicamente” inviata poche ore dopo il termine dell’assemblea, probabilmente per impedire che fosse oggetto di discussione con i lavoratori prima del 15 giugno. Al seguente link https://tinyurl.com/mwksm9xj potete scaricare la bozza pervenuta alla casella usb@inps.it nel tardo pomeriggio di venerdì.

 

Nel nuovo testo abbiamo verificato che solo poche proposte della USB sono state recepite. Il 15 giugno è previsto un nuovo incontro con l’Amministrazione e cercheremo di fare la nostra parte per ottenere il risultato migliore possibile. La decisione sulla firma o meno del contratto integrativo sarà presa dal Coordinamento nazionale USB Inps e sottoposta a successivo referendum tra tutti i lavoratori dell’Istituto. Vogliamo che la scelta finale sia collettiva e non degli apparati burocratici sindacali.

Nella stessa giornata del 15 giugno l’Amministrazione, forzando la mano, avvierà la progressiva estensione della riorganizzazione a tutto il territorio, al termine di una sperimentazione i cui esiti probabilmente erano già scritti ancor prima di cominciare. Abbiamo proposto in assemblea una forma di protesta che coinvolga la Direttrice generale, ma di questo parleremo in altro volantino.

Dagli interventi di diversi lavoratori è emersa la forte volontà di tornare a manifestare il proprio dissenso in presenza, organizzando una grande manifestazione nazionale davanti alla direzione generale dell’Inps a Roma. Abbiamo fatto nostra questa proposta e ci impegneremo ad organizzare l’appuntamento nei tempi e nei modi opportuni, tenendo in ogni caso conto della situazione sanitaria.

In ogni caso in piazza ci saremo già mercoledì 16 giugno per una iniziativa unitaria con Confintesa per la cancellazione del ruolo ad esaurimento degli ispettori di vigilanza di Inps e Inail e il rilancio della funzione della Vigilanza dei due Istituti anche attraverso nuove assunzioni nel profilo ispettivo. È una vertenza generale, che non interessa solo gli ispettori di vigilanza, ma guarda ai 25 milioni di lavoratori e lavoratrici da tutelare, contro la piaga del lavoro nero, dello sfruttamento che in alcuni contesti come in agricoltura sfiora la schiavitù, dell’evasione contributiva.

 

Lunedì 21 giugno insieme alle lavoratrici e ai lavoratori del Comparto Funzioni Centrali saremo in presidio davanti il Ministero della Pubblica Amministrazione a sostegno della piattaforma USB per il rinnovo del contratto collettivo nazionale e per ottenere le modifiche legislative indispensabili per siglare un buon accordo.

 

Per partecipare al presidio del 16 giugno abbiamo indetto un’assemblea nazionale esterna per l’intera giornata lavorativa per tutti gli ispettori di vigilanza estesa a tutto il personale degli altri profili solo per le sedi dell’area romana. Appuntamento ore 9.30 in Via Veneto 56 a Roma.

Per partecipare al presidio del 21 giugno indiremo un’assemblea nazionale esterna per l’intera giornata lavorativa aperta a tutto il personale. Appuntamento alle ore 10.00 in Piazzetta Vidoni a Roma (adiacente Corso Vittorio Emanuele II).

 

Partecipa alle iniziative della USB e prendi in mano il tuo futuro