VIGILANZA: BENE LA REGIONALIZZAZIONE MA SULLE MODALITA’ DIVERSI NODI DA SCIOGLIERE LE PROPOSTE DELLA USB

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(111/21) A distanza di quasi quattro mesi dal primo incontro, giovedì 16 settembre si è svolta la seconda riunione dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione (OPI) sulla proposta di riorganizzazione della Vigilanza su base regionale.

La bozza di Circolare presentata era quasi identica a quella di maggio ed è stata nuovamente illustrata dalla Direttrice Generale Gabriella Di Michele. In estrema sintesi, si propone di portare il governo dell’attività nelle Direzioni Regionali, affidato al dirigente dell’Area Manageriale Entrate affiancato dal Team amministrativo, da un ispettore con ruolo di coordinamento e da un comitato di ispettori. Si prevede la riduzione delle Unità Operative Vigilanza a 41, organizzate su base interprovinciale. Ciò consentirebbe, a parere dell’Amministrazione, di superare le UOV ridotte a uno solo o pochissimi ispettori, con operatività praticamente nulla. Gli ispettori resterebbero allocati fisicamente nelle sedi di attuale appartenenza ma incardinati gerarchicamente nelle direzioni regionali.

USB ha confermato il parere favorevole alla regionalizzazione della Funzione Vigilanza, che sicuramente consentirà una gestione più efficiente, con particolare riguardo all’attuale carenza di personale in varie strutture e alla stagionalità dei controlli da effettuare in alcuni territori. Abbiamo nuovamente ricordato l’importanza sociale della Vigilanza Ispettiva ribadendo l’obiettivo strategico del pieno recupero di tale attività attraverso la cancellazione del ruolo ad esaurimento e il ripristino della possibilità di procedere a nuove assunzioni di ispettori. Un altro elemento a nostro giudizio fondamentale è il ripristino di una specifica Direzione Centrale Vigilanza Ispettiva, che il CdA Inps è disposto a realizzare solo dopo il superamento del ruolo ad esaurimento e che invece noi crediamo potrebbe e dovrebbe essere fatto subito. Non si deve dare adito a equivoci e a interpretazioni che lascino pensare ad un abbandono della Vigilanza da parte dell’Istituto. Al contrario, serve sottolineare la volontà di rafforzarla e di recuperarne il pieno governo.

In merito al testo della bozza di Circolare, abbiamo segnalato la necessità di chiarire meglio la modalità di gestione delle missioni ed evidenziato l’inopportunità di incardinare giuridicamente e contabilmente tutti gli ispettori nella sede regionali, proponendo in alternativa il modello della dipendenza funzionale dalla DR, già utilizzato per gli informatici.

Per quanto riguarda il numero dei responsabili di Unità Operativa Vigilanza (RUO), riteniamo che non si debba procedere con “tagli lineari” di tipo burocratico, senza riguardo alle specificità dei territori. Abbiamo sempre sostenuto che il numero degli incarichi debba essere pari alle necessità organizzative, né superiore e né inferiore. Abbiamo quindi suggerito un esame più attento e il confronto con i direttori regionali.

Deve essere attentamente valutato anche il rischio di scollegare gli ispettori dalla sede di appartenenza, anche in considerazione dell’importante lavoro di raccordo che questi svolgono in collaborazione con la vigilanza documentale e gli altri uffici, oltre che con le altre amministrazioni pubbliche presenti sul territorio (prefetture, tribunali, Guardia di Finanza). Ferma restando l’opportunità del governo regionale e dell’impiego degli ispettori su tutto il territorio della regione stessa, deve essere salvaguardato un legame funzionale forte dell’ispettore con la sede di appartenenza.

Altro elemento importante da definire è il rapporto tra Team amministrativo regionale e il Team specialistico con a capo un ispettore, evitando conflitti e sovrapposizioni. Da evitare soprattutto ogni forma di burocratizzazione e di gerarchizzazione dell’attività del tipo di quella presente all’Ispettorato del Lavoro. Il ruolo del Team specialistico non può che essere di coordinamento come “primus inter pares”, senza interferenze nei singoli procedimenti. Riteniamo opportuno utilizzare il criterio di rotazione per lo svolgimento di questo incarico.

Al termine della riunione l’Amministrazione nella replica ha chiarito che per quanto riguarda le missioni il punto di partenza considerato sarà la residenza dell’ispettore, escludendo ogni ingiusta penalizzazione. Per quanto riguarda il numero delle Unità Operative Vigilanza da mantenere, il rischio di gerarchizzazione dell’attività e le altre criticità segnalate, si è impegnata a rivedere il testo tenendo conto delle osservazioni di parte sindacale. Il confronto proseguirà lunedì 20 settembre.