SENZA FUTURO

Comunicato n. 38/08

Roma -

 

Era già chiara da tempo la ricetta che l’attuale governo avrebbe adottato per risolvere definitivamente il problema della precarietà: eliminare i precari, giusto per non vederli.

Sacrificare il futuro di milioni di giovani sull’altare delle compatibilità di bilancio e per soddisfare, manco a dirlo, gli interessi sempre più ingordi della Confindustria.

Del resto, tutto era stato accuratamente studiato a tavolino circa quattro mesi fa.

Dapprima il DPEF (documento di programmazione economica e finanziaria) 2008, poi la conseguente manovra fiscale ed infine il D.L. 112 (oggi Legge 133). Un passo dopo l’altro. 

Con buona pace di quanti s’illudevano che qualcosa, sia pure in parte, potesse cambiare.

A cominciare dagli oltre 200.000 precari utilizzati nella Pubblica Amministrazione, per i quali è stato immediatamente previsto il blocco delle stabilizzazioni.

In particolare, la vicenda del tutto anomala riguardante i lavoratori definiti atipici dei contact center collegati a INPS e INAIL la dice lunga al riguardo.

E’ l’ennesima situazione emblematica di come, nel pubblico impiego, lo Stato continui ad elargire  soldi a vantaggio esclusivo delle grosse aziende e delle imprese appaltatrici. 

Ricordiamo in proposito che entrambi gli Enti Previdenziali di cui sopra avevano, almeno inizialmente, appaltato servizi di sportello qualificati ad una R.T.I. facente capo alle Poste Italiane. Un appalto pagato però esattamente il doppio rispetto ad una normale gestione diretta dei servizi considerati e le due imprese interessate (il Gruppo Omnia Network ed Omnia Service Center) avevano assunto centinaia di giovani con contratti di collaborazione a progetto. In realtà senza alcun progetto e senza futuro.   

La contemporanea conferma, nell’ottica di una becera privatizzazione ormai imperante, di nuove esternalizzazioni degli altri servizi, oggi non è altro che la ciliegina sulla torta.

Contro questo inaccettabile stato di cose è indispensabile rilanciare la mobilitazione dei lavoratori precari, se si vuole veramente provare a ottenere dal governo un cambio di rotta ed una politica essenzialmente nuova in materia di lavoro. 

Resta una domanda, finora non a caso abilmente elusa, sul tappeto: qual’è il futuro del nostro Paese se non si torna a considerare il lavoro stabile come un valore inestimabile  e non si blocca una volta per tutte la piaga del precariato?

 

Questo il calendario dei prossimi appuntamenti:

 

·        venerdì 19 settembre – assemblea nazionale di tutti i lavoratori precari presso il centro congressi Cavour a Roma;

 

·        sabato 20 e domenica 21 – coordinamento nazionale di Parastato presso il centro congressi Giovanni XXIII a Frascati.

 

 

 

Coordinamento regionale RdB-CUB INPS Lazio