SMART WORKING EMERGENZIALE L’AMMINISTRAZIONE ANTICIPA IL DPCM DI CONTE

Nazionale -

(123/20)  Si è tenuto ieri pomeriggio l’incontro del tavolo sindacale nazionale con al centro il tema del lavoro in smart working in continuità con la fase emergenziale.

Dall’intervento della direttrice generale sono arrivate aperture e puntualizzazioni. L’amministrazione ha rappresentato l’esigenza di garantire il funzionamento in presenza delle seguenti attività:

- centri medico legali, considerato peraltro l’arretrato accumulato nel periodo di lockdown;

- informazione ai cittadini utenti;

- indifferibili.

Per il resto la direttrice generale ha detto di voler privilegiare la volontarietà per quanto riguarda il lavoro in presenza, ritenendo che il servizio possa essere svolto a rotazione tra tutto il personale del singolo ufficio e che, per quanto riguarda il lavoro in smart working, debba essere superato il concetto della percentuale di autorizzazione favorendone l’utilizzo. Quindi un uso esteso del lavoro agile, che potrà trovare un’applicazione flessibile a seconda della realtà e delle esigenze dei diversi territori. La dirigente della tecnostruttura dell’INPS ha anche affermato che i dirigenti in genere, ma soprattutto quelli che hanno responsabilità di strutture, devono assicurare la loro presenza nelle sedi di lavoro.

Nel complesso abbiamo apprezzato l’intervento della direttrice generale, avanzando le seguenti richieste:

- Allargamento della tutela ai soggetti fragili individuati dall’accordo nazionale del 3 giugno, compreso chi è costretto ad utilizzare mezzi pubblici per recarsi a lavoro;

- Implementazione degli strumenti d’informazione e consulenza alternativi a quelli svolti in presenza;

- Riconoscimento del buono pasto per il lavoro agile a partire dal 15 settembre scorso, data in cui è stata interrotta l’erogazione;

- Convocazione del tavolo permanente del monitoraggio dell’accordo del 3 giugno;

- Invito a dirigenti e titolari di posizione organizzativa a non inviare mail al personale in smart working in orari non coincidenti con l’orario di lavoro;

- Riconoscimento alla dirigenza con fragilità documentate delle stesse prerogative riconosciute al restante personale;

- Aggiornamento della riunione, prima dell’assunzione di decisioni in merito all’oggetto della riunione, subito dopo la pubblicazione dell’annunciato DPCM da parte del Governo.

Sull’allargamento delle casistiche di lavoratori fragili la direttrice generale non si è detta d’accordo, così come sul riconoscimento del buono pasto, sostenendo che ci siano pericoli di controllo da parte della Corte dei conti. Strano che questi scrupoli emergano sempre quando si tratti di riconoscere qualcosa ai lavoratori, mentre in altri casi si agisce in modo più disinvolto. La stessa Corte dei conti, peraltro, in una recente sentenza ha affermato di non essere deputata a stabilire se spetti o meno il buono pasto in smart working, mentre il ministro Dadone ha lasciato alle amministrazioni la possibilità di riconoscerlo. Qual è l’impedimento?

La dirigente della tecnostruttura centrale ha accolto invece le richieste relative agli incontri, impegnandosi a convocare il tavolo del monitoraggio dell’accordo del 3 giugno ed una riunione successiva all’emanazione del DPCM, prima di assumere decisioni in merito all’argomento oggetto della riunione. Sulla sperimentazione dell’utilizzo di TEAMS per il servizio d’informazione di II livello è intervenuto il direttore centrale organizzazione e comunicazione che ha riferito che entro ottobre l’utilizzo della piattaforma, oggi riservata ai consulenti, sarà esteso anche agli utenti. Per quanto riguarda il servizio d’informazione di I livello, la sperimentazione che ha interessato per il momento le sedi delle regioni Campania e Veneto sarà estesa a Lombardia e Sardegna. Il termine della sperimentazione su tutto il territorio nazionale è previsto indicativamente per la fine dell’anno.

Nella tarda serata di ieri è stato emanato il DPCM, che, all’art. 3, comma 3, prevede che sia incentivato l’uso dello smart working da disciplinare con uno o più decreti del ministero della pubblica amministrazione, garantendo almeno la percentuale indicata nell’art. 3, comma 1, del DL 19 maggio 2020 N. 34, vale a dire il 50%. Aspettiamo il DM e la prossima convocazione.

A margine della riunione ci sono state fornite le risposte ai quesiti che avevamo posto con il comunicato USB di ieri in merito allo svolgimento delle selezioni per i passaggi di area, risposte che abbiamo trasmesso ieri pomeriggio per mail insieme ai dati delle domande presentate.