SOCIETÀ 3-I SPA – mozione dei lavoratori informatici INPS, Si PROTESTA
Il 19 maggio i lavoratori informatici dell’INPS si sono riuniti in assemblea, indetta dalla USB PI INPS, per la disamina del DL 36, che costituisce uno degli strumenti di attuazione degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nella parte che riguarda l’art 28: “Costituzione e disciplina Società 3-I SpA”. Sono stati analizzati e discussi i possibili risvolti sul personale informatico che opera da anni con professionalità nell’istituto e a cui negli ultimi mesi è stato riconosciuto più volte il merito di aver consentito nella fase di emergenza Covid-19 la corretta esecuzione delle disposizioni normative a sostegno della cittadinanza colpita dalla crisi socio-sanitaria.
I lavoratori, negli interventi che si sono susseguiti, hanno sottolineato che nonostante la confusione generata dall’introduzione dell’organizzazione a matrice, per la quale gli informatici seguono sia le direttive del proprio dirigente di Area ma sono anche coinvolti nell’attuazione dei progetti PNRR (sulla cui utilità esprimiamo forti dubbi) in capo ad altri dirigenti o strutture, continuano a svolgere un ruolo di governo ed indirizzo sulle scelte informatiche dell’istituto e a portare avanti le centinaia di servizi applicativi in uso quotidianamente per l’espletamento delle funzioni dell’Ente.
Altra questione emersa in molti interventi riguarda la mancata reale valorizzazione del personale informatico dell’ente, nonostante i tanti riconoscimenti ricevuti. La formazione, assente per molti anni, viene adesso svolta ma in molti casi senza essere funzionale alle reali necessità di lavoro.
Per quanto riguarda il DL che individua la società 3-I SpA come il futuro e probabile unico fornitore “per lo sviluppo, la manutenzione e la gestione di soluzioni software e di servizi informatici a favore degli enti previdenziali”, la scelta appare discutibile nel merito e nel metodo.
Nel metodo, perché non sappiamo quanto siano stati coinvolti gli enti che partecipano tramite il versamento di 45 milioni di euro per la costituzione del capitale sociale. Sicuramente i rappresentanti dei lavoratori sono stati convocati quando il DL era già quasi definito e hanno ricevuto una scarna informativa. Nel merito, perché ci appare che ancora una volta si esternalizzano funzioni e servizi che riteniamo debbano rimanere interamente nell’alveo del lavoro pubblico.
Pare che uno dei motivi che riporta il decreto a sostegno della costituzione della società sia l’impiego dei fondi dei progetti del PNRR che si chiuderanno entro il 2023, tuttavia ciò è facilmente confutabile perché è del tutto evidente che la costituenda società sarà pienamente operativa in un tempo più lungo.
Perché lo sviluppo, la manutenzione e la gestione di soluzioni software e di servizi informatici e l’adesione ai servizi di cloud Italia non può essere svolto dai circa 1000 tecnici informatici dei tre enti? Perché assumere in INPS 350 nuovi informatici e ulteriori 10 dirigenti informatici? Quale sarà il loro ruolo rispetto alla costituenda società 3-I? Di chi sarà il governo delle scelte di innovazione, della strategia, del controllo dei tempi/costi, chi programmerà gli SLA di servizio? Altra questione è la trasformazione digitale dei processi di lavoro, l’unico fornitore imporrà nuove metodologie che gioco forza impatteranno sulle prestazioni e sull’organizzazione del lavoro di tutto il personale. Siamo sicuri che esternalizzare l’informatica degli enti sia un vantaggio per la cittadinanza? Perché sono stati accantonati i progetti per la creazione di un Polo Nazionale Strategico interno agli enti?
Il patrimonio dei dati da condividere fra i tre enti è un’altra questione che risulta oscura: è necessario dare in gestione ad una SpA i dati di INPS, INAIL e ISTAT con il solo fine dichiarato di “far parlare le banche dati”? Ricordiamo che è possibile garantire una piena interoperabilità dei dati tra le PA senza per questo doverli cedere ad una SpA, seppure a totale partecipazione pubblica, infatti già attualmente i dati di INPS e di INAIL sono disponibili per l’ISTAT e viceversa.
Altro pericolo è l’aumento della spesa a breve e medio termine: ci pare impossibile che la nuova società, almeno quando partirà, al suo interno potrà racchiudere tutte le competenze necessarie, quindi sarà obbligata a rivolgersi all’esterno: aumentando la catena degli intermediari è normale che aumentino i costi.
Si sta consumando una rapina alle spalle dei tre enti, la società 3-I avrà la “testa” altrove: il governo di questa società è affidato a soggetti che non sono espressione né di ISTAT, né di INAIL e né di INPS. La riprova è che il presidente della società è scelto dalla Presidenza del Consiglio e un posto nel consiglio di amministrazione spetta al Ministero del Lavoro pur non partecipando alla costituzione del capitale sociale.
Il Collegio dei Sindaci non prevede la partecipazione dei tre enti ma è composto da un rappresentante del Ministero dell’Economia, oltre che PCM e Ministero del Lavoro. Ricordiamo che tale organismo non è secondario perché può impugnare le delibere e le nomine degli amministratori davanti all'autorità giudiziaria, se difformi dallo statuto o dalla legge, pur non avendo un potere preventivo di veto sulle decisioni operative assunte dagli amministratori.
Alla luce di quanto rappresentato, i lavoratori dell’INPS riuniti in assemblea danno mandato alla USB PI di proclamare lo stato di agitazione del personale informatico dell’ente e di produrre una richiesta di un unico incontro con le tre amministrazioni e i rappresentanti dei lavoratori, di informare i gruppi parlamentari dei partiti di governo e di minoranza sulla situazione e di richiedere un’audizione presso le competenti commissioni dove il decreto transita per la successiva conversione in legge che deve avvenire entro il 30 giugno.
Infine, di programmare a breve una manifestazione unitaria del personale informatico dei tre enti nei pressi di Montecitorio finalizzata ad informare l’opinione pubblica sulla gravità di questa operazione.
Roma, 19 Maggio 2022 Assemblea dei lavoratori informatici INPS