SUL LAVORO AGILE L’AMMINISTRAZIONE TIRA DIRITTO:ALLA FACCIA DELLA PARITETICITA’

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(38/21)  La seconda e ultima, almeno per ora, riunione a tema POLA dell’Organismo Paritetico per l’Innovazione dell’Inps, si è svolta ieri 2 marzo. La USB si è più volte espressa negativamente su questo strumento di relazione sindacale, poco incisivo e pressoché inutile. Uno dei tanti frutti avvelenati del pessimo CCNL Funzioni Centrali 2016-2018, frettolosamente accettato dai sindacati concertativi nel febbraio 2018, a mo’ di marchetta elettorale.

L’Amministrazione ha esordito manifestando la necessità di completare in tempi brevi il percorso di approvazione del POLA (Piano Organizzativo per il Lavoro Agile) e si è limitata a comunicare quali delle osservazioni di parte sindacale fossero accoglibili e quali no, senza fornire il documento aggiornato e senza ulteriore disponibilità al confronto.

Nel nostro intervento, abbiamo ricordato che la USB aveva reso pubblici due documenti sul tema, uno dei quali di estremo dettaglio, frutto anche delle esperienze dei nostri delegati in altre amministrazioni. Tra le nostre richieste specifiche sono state accolte solo quella relativa alla natura sperimentale del piano e alla non esclusione dei colleghi destinatari di sanzioni disciplinari, richieste peraltro avanzate dalla totalità o quasi delle organizzazioni presenti al tavolo.

Relativamente al numero massimo autorizzabile di giornate in lavoro agile l’amministrazione è stata possibilista, trincerandosi dietro le direttive della Funzione Pubblica (secondo le quali i giorni in presenza devono essere di più di quelli “agili”) e rimandando eventuali maggiori aperture ad un tavolo tecnico previsto per oggi sempre presso la Funzione Pubblica. Sul mantenimento delle postazioni e degli spazi personali in ufficio, il Capo del Personale ha precisato che lo saranno di sicuro nell’immediato ma che a medio termine ci dovrà essere un ripensamento degli spazi e dei costi correlati.

Nel nostro intervento abbiamo evidenziato come le due questioni siano strettamente correlate e che senza un ampliamento della disponibilità di giorni in SW di riassetto logistico degli spazi di lavoro non si possa nemmeno iniziare a parlare.

Nessuna apertura dell’amministrazione sul riconoscimento del buono pasto nella fase di SW emergenziale, pur sostenuto dalla totalità delle organizzazioni presenti.

Abbiamo ribadito con forza questa richiesta, insieme a quelle di eliminare dal documento ogni collegamento con la riorganizzazione e la previsione di obiettivi generici e discrezionali, uguali per tutte le aree. Su questi punti la chiusura è stata netta e altrettanto netta dovrà essere la risposta dei lavoratori dell’Inps.

Le due giornate di confronto con l’amministrazione hanno rafforzato la nostra convinzione che argomenti così importanti per i lavoratori devono rientrare nell’ambito della contrattazione. E’ così anche per le altre organizzazioni sindacali? Vedremo al prossimo rinnovo del CCNL.