SULLA VALUTAZIONE INDIVIDUALE L’INPS VA AVANTI NONOSTANTE LA “FERMA” OPPOSIZIONE DEI SINDACATI
(37/21) Un copione ormai conosciuto a memoria. I sindacati concertativi dicono no alla valutazione individuale solo per salvare la faccia con i lavoratori, lasciando che sia l’amministrazione a fare il lavoro sporco per loro, tanto la valutazione non è materia di contrattazione e quindi non c’è bisogno di sottoscrivere accordi. Però non chiamateli sindacati complici perché si offendono.
Insomma, ieri pomeriggio è andata in scena l’ultima parte di una farsa che porterà alla reintroduzione delle schede di valutazione all’INPS dopo la disastrosa esperienza di vent’anni fa. Inizialmente l’effetto sarà molto contenuto, così da non provocare eccessivi malumori, ma il dado è tratto e la “resistenza” è stata davvero flebile. Nessuna iniziativa di protesta, men che meno il ricorso allo sciopero, su una scelta che segnerà il futuro delle lavoratrici e dei lavoratori dell’INPS. Nessuna ipotesi di consultazione del personale, per non rischiare una bocciatura di massa delle schede e un protagonismo dei lavoratori difficilmente gestibile da quei sindacati.
E ci sono poi quei lavoratori che le schede di valutazione le vogliono, sicuri di essere tra gli eletti che avranno un punteggio massimo. Quando incapperanno in una valutazione insoddisfacente si rivolgeranno al sindacato per chiedere giustizia. Anche questo è un copione che ormai conosciamo a memoria.
Qualcuno sosterrà che in tal modo è stato messo in salvo il TEP, che continuerà ad essere erogato utilizzando l’attuale sistema di valutazione della performance individuale composto dai coefficienti di merito 0 – 0.50 – 0.85 – 1 – 1.2. Stesso discorso per gran parte del premio di produzione (incentivo). Sarà quindi la contrattazione integrativa a stabilire la quota di salario accessorio (incentivo) sulla quale sarà applicato il nuovo sistema, basato sulle schede di valutazione che saranno utilizzate anche per l’accesso all’alta formazione e per la crescita professionale (passaggi di livello economico). Due sistemi di valutazione individuale al prezzo di uno.
Il terreno sta franando e gli strumenti individuati attraverso la contrattazione integrativa stanno perdendo il loro originario significato. Il TEP doveva restare un compenso fisso mensile riconosciuto per l’accresciuta professionalità e per il grande impegno del personale INPS, così come era stato originariamente previsto, mentre da tempo segue gli stessi schemi della produttività per via dei rilievi dei ministeri vigilanti. È probabile che inizialmente la parte d’incentivo erogata con il nuovo sistema sarà molto contenuta, ma le schede di valutazione individuale incideranno anche sui percorsi di carriera favorendo la discrezionalità, mentre negli ultimi quindi anni siamo riusciti ad ottenere prove selettive trasparenti e oggettive.
Non possiamo accettare in alcun modo le schede di valutazione poiché rappresentano uno strumento antiquato, divisivo, discrezionale.
Siamo stati gli unici finora a promuovere iniziative concrete di opposizione all’introduzione delle schede di valutazione. Ricordiamole brevemente:
- 10 dicembre 2020 - Presidio USB davanti la direzione generale INPS con contemporanea assemblea online trasmessa sulle pagine social;
- 21 dicembre 2020 - Il Coordinamento nazionale USB INPS con la partecipazione di 148 delegati approva un ordine del giorno con il quale si respingono le schede di valutazione e si convoca lo sciopero di 2 ore per il 28 gennaio;
- 28 gennaio 2021 - Allo sciopero promosso dalla USB aderiscono 1.693 lavoratori. Un folto presidio si svolge davanti alla sede INPS di Roma Amba Aradam, che l’Istituto vuole chiudere, in collegamento con un’assemblea online convocata dopo le 2 ore di sciopero, favorendo il dibattito sui sistemi di valutazione, sull’organico, sulla realtà organizzativa dell’ente;
- 28 gennaio 2021 - Al termine della giornata di protesta USB incontra il presidente Tridico al quale rappresenta la propria netta contrarietà all’introduzione delle schede di valutazione individuale;
- 4 febbraio 2021 - USB promuove l’invio di mail di protesta contro le schede di valutazione. All’iniziativa aderiscono 2.651 lavoratori.
Cos’hanno fatto gli altri per bloccare davvero l’introduzione delle schede di valutazione all’INPS? Quali sono state le loro iniziative? Perché non si sono uniti a noi formando un’ampia alleanza che avrebbe potuto respingere l’introduzione delle schede di valutazione? La risposta la trovate nell’impegno assunto da quei sindacati all’interno del contratto integrativo 2019, impegno più volte richiamato dall’amministrazione nel corso del confronto sul nuovo sistema di valutazione della performance individuale. Noi come al solito non ci arrendiamo e nonostante tutto andremo avanti.