TREMONTI NON FIRMA IL DECRETO, TORNA L'APPRENSIONE SULLE STABILIZZAZIONI. BRUNETTA PROMETTE IL DECRETO, ANCORA NON CHIARO QUANTO SARA' RESTITUITO.
Comunicato n. 30/09
TREMONTI NON FIRMA IL DECRETO,
TORNA L’APPRENSIONE SULLE STABILIZZAZIONI.
Contrariamente a quanto affermato ufficialmente dall’INPS più di due settimane fa, il ministro dell’economia e delle finanze deve ancora firmare il decreto che contiene la stabilizzazione dei precari di alcune amministrazioni pubbliche, compreso i lavoratori a tempo determinato dell’INPS di Bolzano.
Dal 19 marzo la bozza di decreto giace in qualche angolo della scrivania del ministro Tremonti, probabilmente poco interessato alla sorte di questi lavoratori, come poco interessata appare l’amministrazione, che fornisce informazioni “taroccate”.
Non abbiamo mai smesso di seguire quotidianamente il percorso verso la definitiva stabilizzazione dei precari dell’Istituto, per questo riteniamo necessario organizzare al più presto un’iniziativa di protesta presso il ministero guidato da Tremonti. Nelle prossime ore forniremo maggiori dettagli, ma da subito invitiamo i precari dell’INPS di Bolzano alla mobilitazione e tutti i lavoratori dell’Istituto ad esprimere la massima solidarietà a questi lavoratori.
BRUNETTA PROMETTE IL DECRETO,
ANCORA NON CHIARO QUANTO SARA’ RESTITUITO.
Con un comunicato stampa, pubblicato sul sito del ministero per la pubblica amministrazione, il ministro Brunetta ha annunciato un prossimo decreto per la restituzione dei fondi derivanti dalle leggi speciali, tagliati con il decreto legge 112/2008 convertito nella Legge 133/2008.
Tuttavia ancora non è chiara l’entità delle risorse che saranno restituite, mentre resterebbe in vigore l’altro taglio dei fondi di Ente, previsto dalla medesima normativa, che riportava il valore massimo del fondo a quello del 2004 con una decurtazione del 10%.
Qualcuno all’interno dell’amministrazione parla già di “miracolo”. Noi siamo di altro avviso: è un primo, importante risultato delle lotte che i lavoratori pubblici hanno prodotto dal giugno dello scorso anno ad oggi. E’ tuttavia un risultato parziale, non soddisfacente, perché alla fine il vero affare l’avrà fatto il governo, ottenendo un aumento della produttività e dei carichi di lavoro individuali, a fronte di una diminuzione dell’incentivo. E con i decreti attuativi della Legge 15/2009, la riforma voluta dal ministro Brunetta, gli effetti sulle retribuzioni individuali saranno ancora più pesanti, soprattutto per quella parte di lavoratori a cui sarà tolto completamente l’incentivo.
Sta a noi lavoratori pubblici rilanciare quindi l’iniziativa di protesta contro un ministro e un governo che vorrebbero riportare indietro di decenni la pubblica amministrazione, con il ripristino delle antiche schede di valutazione, con l’obbligatorietà dell’abito scuro per lui e del tailleur per lei, con il prolungamento dell’orario di lavoro. E invece di investire sull’efficienza, si propongono reti amiche con farmacie e tabaccai, si pensa di esternalizzare i servizi agli enti bilaterali, verso i quali i sindacati concertativi e complici guardano con avido interesse.
Ripartiamo. Abbiamo gambe adatte al lungo cammino, voce forte per farci sentire e cuore per lottare con passione per i nostri obiettivi.