TUTTO AL CUCUZZARO: IN D.G. 1 LAVORATORE SU 3 HA LA POSIZIONE ORGANIZZATIVA

Roma -

(118/20)  Su 1.412 dipendenti di area C della direzione generale che hanno titolo ad aspirare ad una posizione organizzativa, attualmente risultano 493 posizioni indennizzate, tra posizioni organizzative (439) ed incarichi di elevata professionalità (54), che l’amministrazione vorrebbe elevare a 502, di cui 440 PO e 62 EP. Che dire? Il 36% del personale della sede centrale risulterebbe titolare di un incarico finanziato dal Fondo di ente che, lo ricordiamo per l’ennesima volta, in buona parte è composto dagli aumenti contrattuali che negli anni non sono stati riconosciuti direttamente ai lavoratori ma sono finiti in quel salvadanaio, che serve a finanziare le progressioni economiche all’interno delle aree, le varie indennità, il trattamento economico di professionalità, le posizioni organizzative e l’incentivo legato alla produttività e alla qualità.

Una buona parte del personale della direzione generale ha goduto da sempre di un trattamento di favore rispetto al resto dei colleghi presenti sul territorio e puntualmente lo abbiamo evidenziato, incuranti delle possibili ricadute in termini di consensi, perché siamo abituati a parlar chiaro senza giri di parole e chi è iscritto alla USB in sede centrale è stato sempre concorde nel denunciare simili storture. In direzione generale ci sono posizioni organizzative che coordinano sé stesse e non si può sostenere che i compiti di chi lavora in sede centrale siano diversi da quelli di chi è collocato in una sede o in un’agenzia. Anche se non ci piace il paragone, perché siamo convintamente pacifisti, è come quando in guerra si mandano le truppe a morire al fronte mentre il quartier generale è ben protetto e gode della migliore difesa e di un migliore trattamento. Pretendiamo diritti e opportunità uguali per tutti, senza trattamenti di favore.

Ritorna quindi prepotente il tema dei finanziamenti delle posizioni organizzative e degli incarichi di elevata professionalità che, a nostro parere, dovrebbero essere a carico del bilancio dell’INPS, perché non di rado sostituiscono funzioni in precedenza ricoperte da dirigenti, come nel caso della direzione di agenzie complesse o agenzie, frutto del declassamento operato unilateralmente dall’amministrazione i cui costi sono stati posti a carico del personale. Abbiamo ripetuto spesso che l’organizzazione del lavoro aziendale non deve essere pagata dai lavoratori, provando a cambiare la norma nel corso del rinnovo dell’ultimo CCNL 2016-2018. Purtroppo abbiamo trovato la ferma opposizione delle altre organizzazioni sindacali, che non vogliono perdere uno strumento clientelare che utilizzano per ottenere consensi con il sostegno di una dirigenza che a sua volta in molti casi deve ai sindacati e alla politica la propria carriera. Se non si spezza questa catena non si va da nessuna parte. Noi non ci arrendiamo e continueremo a batterci perché gli incarichi di governo dell’attività siano a carico dell’amministrazione e perché le lavoratrici e i lavoratori delle sedi territoriali abbiano gli stessi diritti di chi lavora nelle sedi regionali e in direzione generale.