UN ALTRO PASSO AVANTI SULLA SICUREZZA MA NON BASTA- ACCORDO PER LE RSU: GLI ISPETTORI VOTANO NELLE SEDI

Nazionale -

(05/22)   Il tavolo nazionale Inps di lunedì 10 gennaio 2022 era convocato per siglare l’accordo decentrato riguardante la mappatura delle sedi nelle quali saranno collocate le nuove RSU (rappresentanze sindacali unitarie). È stato confermato il modello già utilizzato nel 2018, per cui saranno sedi RSU la Direzione Generale, le Direzioni Regionali e Provinciali, le Direzioni di Coordinamento Metropolitano, le Filiali Provinciali e Metropolitane, le Agenzie Complesse. Le Agenzie Territoriali rimarranno aggregate alle Direzioni Provinciali o Metropolitane di riferimento. Per quanto riguarda le Strutture Sociali, si conferma la RSU unica per quelle della Toscana mentre le altre, a causa della diminuzione del personale, sono aggregate alle Direzioni Regionali di riferimento.

La bozza presentata al tavolo dall’Amministrazione prevedeva, a seguito della recente circolare che ha riorganizzato la funzione della Vigilanza accentrandola nelle sedi regionali, che il personale ispettivo esercitasse l’elettorato attivo e passivo presso le sedi regionali. Nel nostro intervento abbiamo criticato questa impostazione, sottolineando alcuni aspetti. Gli ispettori sono operativamente inseriti nelle sedi provinciali presso le quali prestano servizio e dove hanno prevalentemente conoscenze e rapporti di lavoro. Abbiamo, quindi, evidenziato la necessità di mantenere l’elettorato attivo e passivo presso le sedi di assegnazione, analogamente a quanto avviene per il personale informatico. L’ipotesi alternativa metterebbe peraltro a rischio anche l’esercizio stesso del diritto di voto, considerando la distanza fisica spesso elevata dalla sede regionale. Al termine della discussione l’Amministrazione ha accettato di modificare il proprio orientamento.

Su richiesta della USB il tavolo ha affrontato anche la questione della sicurezza legata alla gravissima situazione sanitaria in corso. Nel nostro intervento, abbiamo riconosciuto gli importanti provvedimenti positivi presi dall’Amministrazione - anche a seguito della pressione esercitata da diversi mesi dalla USB - prima con il Messaggio Hermes n. 4770/2021 che ha elevato a 12 le giornate mensili di Smart Working e poi con il Messaggio Hermes n. 94/2022, anticipato in bozza ai sindacati prima della riunione di ieri, con il quale l’Amministrazione, dando applicazione alle indicazioni della Circolare congiunta del 5 gennaio dei ministri Brunetta e Speranza,  prevede la possibilità di coprire con lo Smart Working l’intero orario settimanale spostando su base semestrale la verifica della prevalenza del lavoro in presenza, come richiesto dal ministro per la Pubblica Amministrazione. È inoltre ripristinata la tutela completa dei colleghi con soggetti fragili in famiglia.

Nonostante questi passi avanti nella tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, che tuttavia rischiano di essere applicati in modo diversificato dalla dirigenza sia sul piano territoriale che all’interno di una stessa struttura, abbiamo ancora una volta evidenziato come l’epidemia continui a correre e sia quindi necessario andare oltre, sospendendo ogni attività di informazione in presenza. Non è accettabile che i lavoratori dell’Inps debbano rischiare di ammalarsi di Covid per prestare un servizio che funziona benissimo da remoto, con telefonate o cosiddetti web meeting. Discorso analogo vale per i Centri medico legali (CML), dove è necessario intervenire per limitare gli accessi solo ai casi necessari e previa richiesta di tampone negativo nelle 24 ore precedenti.

Infine, siamo tornati nuovamente a sollecitare l’estensione dello Smart Working a tutte le figure professionali presenti in Istituto, sanitari e dirigenti compresi. Per questi ultimi il Messaggio Hermes n. 94/2022 continua a prevedere la prevalenza del servizio in presenza per motivi organizzativi.

La discussione è stata aggiornata a giovedì 13 gennaio.

 

Roma, 11 gennaio 2022