UN ANNO VISSUTO PERICOLOSAMENTE

Comunicato n. 44/14

Roma -

 

Bisognava aspettarselo e più di qualcuno l’aveva anche previsto: quando calerà l’attenzione e buona parte dei colleghi sarà andato via, i confederali firmeranno poi “alla chetichella” l’ennesimo accordo a perdere magari a ridosso del Natale. E così è stato.

 

Dopo una serie di pantomime incredibili, di colpo superate solo grazie alla forte iniziativa intrapresa la scorsa settimana dalla nostra OS in Direzione Generale, CGIL-CISL-UIL hanno pensato bene (ma in realtà l’avevano già programmato) di siglare contemporaneamente il CCNI 2014, il nuovo striminzito accordo di programma 2015 ed un fantomatico verbale d’intesa aggiuntivo sulla produttività del 2014.

 

La presenza del nuovo Commissario Treu sul tavolo nazionale è servita giusto a rammentare ai più sprovveduti che di commissari ne abbiamo cambiati appena tre nel corso dell’anno, alla faccia della stabilità poi sbandierata dalla dirigenza.

 

Una dirigenza apparsa finora nervosa e sempre poco autorevole, prona ad ogni diktat dei vari governi che si sono succeduti alla “guida” del Paese (ovviamente si tratta di un eufemismo) e in parte tuttora in bilico (vedi recensione allegata).

 

Su questa base, non vorremmo fare ulteriori passi indietro che già si paventano nel “Jobs Act” con la prevista costituzione di due agenzie che minano alla base la libertà decisionale da un lato e la sopravvivenza stessa dell’Istituto dall’altro. Stiamo ancora raccogliendo i frutti malati della sciagurata era Mastrapasqua ed una parte del tessuto connettivo dell’INPS, ci piaccia o no, è andata purtroppo in metastasi da KPMG.

 

Oggi perciò non possiamo permetterci in alcun modo il diffondersi di ulteriori cellule tumorali, né possiamo sopportare altre lacerazioni tra i lavoratori di aree differenti o tra la gestione pubblica e la gestione privata.

 

Partendo da queste considerazioni, appare veramente disgustoso respingere da parte dell’amministrazione la forbice retributiva proposta in favore delle aree A e B così come non prevedere per i passaggi una decorrenza da dicembre 2014. Grazie inoltre alla connivenza di CGIL-CISL-UIL il Fondo incentivante lavoratori continuerà a finanziare sia le posizioni organizzative che le alte professionalità, la qual cosa è francamente inaccettabile. Ma questo è quello che dobbiamo ancora sorbirci…

 

In ambito interno, abbiamo registrato positivamente un complessivo cambio di tendenza nella gestione organizzativa da parte della nuova direzione regionale, con rapporti finalmente improntati ad una reciproca chiarezza e collaborazione. Non è certamente poco se solo torniamo con la memoria all’eredità scomoda di cui avremmo tutti (tranne il solito venditore di tappeti) fatto volentieri a meno. Correttezza e trasparenza dunque alla base di ogni valida relazione, ma anche qui i problemi naturalmente non mancano, a partire dalla mancata integrazione tra colleghi e in alcuni casi addirittura dal mancato accorpamento (vedi Latina).

 

Senza nulla togliere certo alle problematiche delle altre regioni fatto sta che nel Lazio (e nella DG) la complessità è oggettivamente esponenziale a tutti i livelli. Un altro anno vissuto pericolosamente, così come quello che lentamente si sta avviando a conclusione, potrebbe essere davvero decisivo in tutti i sensi per il nostro Istituto.