UN CLIMA...... NON PIU' SOPPORTABILE!

Roma -

 Ci troviamo in difficoltà a descrivere il clima percepito nelle ultime riunioni. Però è chiaro, a tutti noi, che non è più respirabile.
Fin’ora ci siamo sforzati di agire, anche in modo ad ognuno più congeniale, anche in modo diverso, anche con obiettivi distinti, tutti però mettendo al centro lo scopo fondamentale:
"la salvaguardia del ruolo dell’Istituto e l’interesse dei lavoratori".
Nelle ultime settimane, invece, assistiamo ad un diverso sistema di gestione dell’Istituto.
Infatti ancora oggi il Presidente ed il suo Consiglio d’Amministrazione non ci hanno messo nelle condizioni di conoscere la "MISSION" dell’Istituto e le linee programmatiche per i prossimi anni.
Il sistema Paese ne ha bisogno. Noi ne abbiamo bisogno per costruire, sull’efficienza dell’Ente, la crescita professionale dei lavoratori dell’INPS.
Parrebbe illusorio pensare ad una dissolvenza della controparte, ma alcuni effetti, visibili, evidenziano il contrario.
Dimostrano che le decisioni sono prese, ma in altro luogo. In luoghi diversi e, temiamo, con interessi lontani o differenti da quelli che noi rappresentiamo.
Pensiamo, ad esempio, alla cessione delle Sedi di proprietà dell’Istituto, al ricorso sempre crescente alle esternalizzazioni con la conseguente perdita di controllo dell’area informatica, alla perdita dell’autonomia sulla vigilanza, all’utilizzo dei contratti interinali a fronte della mancata stabilizzazione dei colleghi CFL e LSU ecc.
Ci riferiamo anche al ricorso, senza più regole, alla mobilità da altri Enti che, seppur unico strumento per tamponare la carenza di organico, rischia di pregiudicare le possibilità di sviluppo professionale per il personale dell’INPS.
Affrontiamo, quindi, una contrattazione integrativa quadriennale, alla scadenza della sua vigenza e con tutto il carico di responsabilità e di attese che gli riconosciamo, con uno sforzo che sembra sproporzionato rispetto ai risultati ottenibili. Se è fondata l’idea che il tavolo decisionale è altrove, il rischio è di impegnarci in un esercizio sterile, per un Contratto privo di contenuti sostanziali per i lavoratori dell’Ente.
Con queste sensazioni e per queste motivazioni riteniamo indispensabile ottenere chiarezza dai Vertici dell’Istituto, ritenendo inutile ogni altro incontro interlocutorio, ad iniziare da quello già programmato per il prossimo 15 febbraio.
Perdurando tale "clima", in assenza di sollecite risposte, proclameremo lo stato di agitazione del personale.

 RdB, Cgil, Cisl, Uil, Cisal