USB CONTRO GLI ISPETTORI DI VIGILANZA? PARLIAMONE

Comunicato 6/13

Nazionale -

Non intendiamo certo rispondere a quei sindacalisti cialtroni che ancora una volta hanno tentato di strumentalizzare nostre affermazioni per trarne profitto e fare qualche iscritto in più e nemmeno vogliamo rivolgerci a quei “tecnici” prestati al sindacato che in modo altrettanto cialtronesco hanno tentato di descriverci come inaffidabili e nemici dei lavoratori, mentre il loro sindacato è “differente”.

 

Vogliamo parlare direttamente a voi, ispettrici ed ispettori di vigilanza dell’INPS, per chiarire il nostro pensiero e anche qualche frase, ritenuta da molti di voi offensiva, contenuta nel comunicato USB N. 5/2013.

 

Perché non ci piace la proposta dell’amministrazione.

 

L’amministrazione e le altre organizzazioni sindacali propongono di mantenere l’attuale indennità riconosciuta agli ispettori di vigilanza, alla quale aggiungere l’indennità art. 32 che, da sola, non serve a riconoscere la funzione e la professionalità dell’attività svolta.

Noi abbiamo proposto un percorso che riteniamo più coerente con le rivendicazioni degli ispettori di vigilanza e che prevede il riconoscimento delle indennità art. 17 (per l’elevato grado di autonomia organizzativa e gestionale e per l’alta professionalità dell’attività) e art. 32 (per le specifiche responsabilità, i rischi, i disagi e la gravosa articolazione dell’orario di lavoro), entrambe le indennità sono previste dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del 16 febbraio 1999. Senza l’indennità art. 17 non c’è riconoscimento di funzione e professionalità. Ovviamente, la nostra proposta prevede il riassorbimento dell’attuale indennità.

Dal punto di vista economico le due proposte in pratica si equivalgono ma, lo ripetiamo, se vogliamo guardare alla funzione e alla professionalità, la nostra ci sembra che abbia maggiore coerenza e linearità con quanto da tutti affermato in passato. Non ricevendo l’atteso sostegno da parte degli ispettori in questa delicata fase della contrattazione, nella quale siamo rimasti i soli a continuare a parlare di funzione da difendere e valorizzare, ci è scappato nel comunicato l’accenno al “vile denaro”, che tanto risentimento ha scatenato negli ispettori di vigilanza.

Perché non ci avete sostenuto in queste settimane e perché non lo fate adesso, chiedendo alle altre organizzazioni sindacali di appoggiare la nostra proposta che, per coerenza, sarebbe dovuta essere anche la loro?

 

Perché riteniamo l’Unità Organizzativa della Vigilanza una scatola vuota.

 

Riguardo, poi, la proposta di istituire nelle Sedi provinciali e nelle Filiali di coordinamento delle aree romana e napoletana l’Unità Organizzativa della Vigilanza, assegnandola ad un ispettore che continuerà a svolgere la sua attività professionale, partecipando agli accessi esterni, ci sembra di essere di fronte ad una scatola vuota dal punto di vista organizzativo. Che tipo di intelligence farà il responsabile dell’U.O. Vigilanza se le liste e i programmi per l’attività ispettiva arrivano direttamente da Roma? Quanto tempo dedicherà quel funzionario al lavoro di coordinamento e verifica dell’attività svolta dagli altri e quanto a quello dell’attività ispettiva vera e propria? O sarà solo un passacarte? Se vogliamo ragionare seriamente, converrete con noi che tale figura è inutile e rischia d’ingenerare anche divergenze nel gruppo degli ispettori che coordinerà, perché sarà lui a distribuire le pratiche con le ditte da sottoporre ad ispezione.

Dal punto di vista economico non ci sembra serio che ci sia un responsabile di Unità Organizzativa che percepisca complessivamente più soldi di un altro con pari funzioni. Di questo passo si arriverà alla babele delle retribuzioni, anche a parità d’incarico, mentre oggi lo è già a parità di livello retributivo.

Abbiamo chiesto di cancellare tale figura e siamo sicuri che molti di voi la pensano allo stesso modo.

 

In conclusione:

-       USB è coerente con quanto affermato in passato sulla difesa della funzione e della professionalità degli ispettori di vigilanza, semmai sono gli altri ad aver cambiato idea;

-       E’ falso affermare che USB non voglia dare un riconoscimento economico agli ispettori di vigilanza, perché la nostra proposta è stata chiara sin dall’avvio della contrattazione ed è scritta, nero su bianco, nel comunicato N. 67 del 3 dicembre 2012;

-       Una parola di troppo, scritta con l’amarezza di non avvertire l’appoggio dei lavoratori che cerchiamo di difendere, non può annullare il lavoro fatto per sostenere i diritti e le attese di tutti i lavoratori, compresi gli ispettori di vigilanza, come non deve allontanarci dai tanti di voi che per anni hanno cercato di coniugare con sacrificio e passione lavoro e militanza sindacale.

 

Lasciateci fare un’ultima considerazione. Questo comunicato è probabile che scateni altre polemiche, forse da parte di quei colleghi delle Aree A e B che abbiamo cercato in tutti i modi di difendere e per i quali abbiamo avanzato concrete proposte nel già citato comunicato N. 67 del 2012, anche queste non sostenute finora dalle altre organizzazioni sindacali. In questi ultimi giorni assistiamo ad un nuovo attivismo verso tale problema, sul quale per tanto tempo siamo stati gli unici ad impegnarci con convinzione e serietà, arrivando allo sciopero della fame nel 2007 e all’occupazione degli uffici del Direttore generale a febbraio del 2012. Ci si dimentica troppo in fretta di quanto è stato fatto, per seguire il pifferaio di turno credendo a promesse che probabilmente non saranno mantenute, ma tanto la memoria è corta ed ognuno guarda al proprio interesse. Ecco, vorremmo veramente che non fosse così. Vorremmo parlare degli ispettori di vigilanza senza che i lavoratori A e B, perché non citati, si sentano messi da parte e vorremmo poter parlare dei lavoratori A e B senza che gli informatici o gli infermieri si sentano non ascoltati e così via.

Torniamo a sentirci tutti parte di un unico movimento dei lavoratori, questa è la sola risposta per superare una condizione di disgregazione nella quale ci vorrebbero relegare.