USB incontra il presidente dell'INPS
USB ha incontrato il presidente dell’INPS affrontando alcuni temi d’interesse generale. Di seguito le risultanze dell’incontro.
CONCORSO PER 1858 CONSULENTI DELLA PROTEZIONE SOCIALE
Lunedì 17 aprile hanno preso servizio i primi 4124 vincitori e idonei del concorso. Dopo la firma del contratto è partito il percorso formativo. Gli interessati potranno ottenere di accedere allo smart working appena possibile, senza attendere la fine dell’intero percorso di formazione. Come già accaduto per il personale entrato nel 2019, si potrà concentrare la presenza in ufficio per le giornate utili nel mese a garantire la turnazione allo sportello lavorando per il restante periodo in smart working. In ogni caso è lasciata ai dirigenti territoriali l’organizzazione delle modalità di lavoro.
Il presidente ha riferito l’intenzione di costituire direzioni di servizio ai territori nei capoluoghi di regione, così da favorire la collocazione logistica del personale di prima nomina e garantire allo stesso tempo l’adeguato supporto alle sedi della regione.
USB comprende e apprezza lo sforzo dell’Amministrazione di favorire il più possibile l’insediamento del nuovo personale per evitare un numero alto di rinunce e la conseguente vanificazione degli effetti del concorso, tuttavia richiama l’attenzione sulla necessità di garantire trasparenza e pari trattamento a tutto il personale. Talune organizzazioni sindacali con molta disinvoltura dichiarano pubblicamente di essere in grado di condizionare la scelta dell’Amministrazione nella collocazione dei neo assunti, probabilmente si tratta di millanteria ma si auspica che nessun dirigente territoriale si presti a simili comportamenti sfacciatamente clientelari. Il lavoro agile o smart working deve essere garantito in ugual misura a tutti coloro che ne fanno richiesta, non solo tra i neo assunti, così come l’attività d’informazione allo sportello deve essere equamente divisa tra il personale senza sovraccarichi di lavoro per qualcuno.
Entro fine mese dovrebbe essere approvato il nuovo Piano dei Fabbisogni ed è presumibile che prima dell’estate possano entrare in INPS gli ulteriori 719 idonei del concorso.
Per risolvere la cronica carenza di personale al nord, ma più in generale nei diversi territori, USB ha ripetuto al presidente le proprie proposte:
- Mobilità interenti mirata ai territori con maggiore carenza di personale:
- Concorsi nazionali con individuazione dei posti su base regionale, per conoscere da subito la destinazione per la quale si concorre;
- Assunzione di diplomati in un numero maggiore di quello attualmente previsto e concentrati nelle regioni con maggiore carenza di personale.
Il presidente ha riferito che l’assunzione di diplomati rappresenta un’eccezione perché in generale l’ente continuerà ad assumere lavoratori con laurea almeno triennale. USB ritiene, al contrario, che si debba favorire l’ingresso in Istituto anche di un consistente numero di diplomati, nella consapevolezza che il lavoro in una pubblica amministrazione rappresenti per tali soggetti una proposta maggiormente allettante che per i laureati, i quali hanno maggiori opportunità occupazionali come si è visto in questi anni anche dal numero di rinunce o di dimissioni successive all’assunzione.
USB ritiene, inoltre, che si debba tornare ad investire nell’edilizia pubblica, anche per favorire l’insediamento di nuovo personale in territori in cui gli affitti succhiano buona parte della retribuzione.
PASSAGGI DI AREA IN DEROGA (ART. 18 CCNL 9 MAGGIO 2022)
Nell’incontro con il presidente la USB ha sollecitato ancora una volta l’avvio delle procedure previste dalla norma di prima applicazione, art. 18, comma 6, del CCNL 2019-2021, che permette entro dicembre 2024 la progressione all’area superiore in deroga al possesso del titolo di studio previsto per l’accesso dall’esterno.
Il presidente ha confermato quanto scritto da “il Sole24Ore” il 3 aprile scorso in merito a tali passaggi che, nell’ambito dello stanziamento stabilito dal contratto, pari allo 0,55% del monte salari, superano il vincolo del 50% di posti in organico da destinare ad assunzioni dall’esterno. Secondo l’Amministrazione le risorse previste dal contratto sono sufficienti ad assicurare il passaggio all’area superiore al 50% degli interessati.
Cerchiamo di spiegare meglio di cosa si tratta. Stando a tali informazioni, il 50% del personale delle Aree A e B che è in possesso del titolo di studio minimo stabilito dal CCNL 2019-2021, diploma di terza media per l’Area A e diploma di scuola secondaria di secondo grado per l’Area B, può transitare all’area superiore tramite procedure valutative senza vincoli legati al Piano dei Fabbisogni. Come va ripetendo da tempo la USB, le procedure per i passaggi in deroga potevano essere attivate subito dopo la definizione dell’accordo sulle famiglie professionali senza l’obbligo di dover lasciare il 50% delle carenze per le assunzioni dall’esterno e, quindi, indipendentemente dall’approvazione del Piano dei Fabbisogni. Si è già accumulato un colpevole ritardo e non c’è un minuto da perdere. I sindacati che stanno ostacolando questo percorso sono responsabili del mancato passaggio all’area superiore dei mansionisti storici.
L’Amministrazione si è impegnata in ogni caso a favorire il passaggio di tutti i lavoratori delle Aree A e B in possesso dei requisiti minimi previsti dal contratto, andando oltre le risorse stanziate in sede di contrattazione all’Aran.
Per la USB non deve essere escluso nemmeno chi non ha il minimo titolo di studio richiesto dal contratto per partecipare alle procedure. Il sindacato di base dell’INPS sta chiedendo con insistenza che l’Amministrazione si faccia carico di sottoscrivere convenzioni con istituti parificati per dare la possibilità, a chi ne ha la volontà, di ottenere il titolo di studio richiesto entro il 2024. Dopo aver sollecitato il presidente su tale tema, USB tornerà a parlare con l’intera delegazione trattante perché ci si attivi al più presto evitando il mercato sindacale che obbliga i lavoratori ad iscriversi per poter ottenere l’accesso agevolato ai corsi per ottenere il titolo di studio richiesto dalla norma contrattuale.
FONDO CREDITO E WELFARE
USB ha interessato il presidente in merito a tre questioni specifiche:
- nella domanda di pensione del personale iscritto alla gestione privata non c’è alcun campo che richiami l’iscrizione al Fondo del Credito e Welfare, ingenerando così l’errore di alcuni colleghi che hanno presentato la domanda di pensione convinti che l’iscrizione al Fondo proseguisse automaticamente anche sulla pensione;
- sono diversi i casi di coloro che hanno comunicato la volontà di continuare ad essere iscritti al Fondo del Credito e Welfare anche da pensionati e ai quali la trattenuta non viene ancora prelevata sull’assegno pensionistico;
- alla luce della possibilità di ottenere l’anticipo del TFS se iscritti al Fondo del Credito e Welfare, si ritiene opportuna l’emanazione di una norma legislativa che riapra i termini per l’adesione al Fondo.
Il presidente ha preso l’impegno di verificare la possibilità di permettere l’adesione al Fondo ai colleghi che al momento della pensione sono incorsi in errore, procedendo anche all’implementazione della procedura per rendere visibile al momento della domanda di pensione l’adesione al Fondo. Inoltre, il presidente si è impegnato a risolvere il problema di chi ancora non ha la trattenuta sulla pensione. Infine, ha riferito di aver già interessato il Ministero del Lavoro riguardo una riapertura dei termini per l’adesione al Fondo trovando un atteggiamento disponibile all’emanazione della norma.
USB Inps