Usb INPS sottoscrive il contratto integrativo 2022-23

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USB INPS SOTTOSCRIVE IL CONTRATTO INTEGRATIVO

(36/23) L’incontro di mercoledì 21 giugno 2023 ha portato un ultimo significativo miglioramento al testo del contratto. La spinta decisiva è partita proprio dalla USB, che nell’intervento di apertura ha proposto un aumento dei posti a bando per i differenziali stipendiali 2023 che consentisse di riconoscere un passaggio a tutti i lavoratori nell’arco di tre anni (7000 passaggi già avvenuti con decorrenza 01/01/2022, 6061 contrattati per il 01/01/2023 e altrettanti per il 01/01/2024). Per quest’ultima decorrenza la realizzazione è demandata al prossimo contratto integrativo sulla base di un impegno tra le parti. Chi ha avuto il passaggio con decorrenza 2022 potrà partecipare di nuovo alle selezioni nel 2025. Si tratta di un risultato importante e per nulla scontato, che consente la stabilizzazione di una quota significativa di salario in un periodo storico di profonda crisi salariale e di generale impoverimento del paese.

Molti dei contenuti dell’accordo continuano a non piacerci, a partire dai progetti locali a costo zero per la controparte fino al TEPI legato alle insopportabili pagelle e all’introduzione dell’indice di giacenza tra i parametri per l’incentivo ordinario. Un fronte dei lavoratori unito avrebbe potuto respingerli. È una questione di rapporti di forza più che di previsione contrattuale.

Molti elementi negativi sono stati eliminati grazie alla nostra azione, in particolare il tentativo di aumentare vertiginosamente le posizioni organizzative più alte e quello di attribuire alle stesse punteggi aggiuntivi per i differenziali stipendiali. Rimane il nostro giudizio pesantemente negativo sul sistema indennitario nel suo complesso, ridondante e clientelare, e soprattutto sul sistema di finanziamento a carico del fondo incentivante di tutti i lavoratori.

Nostra è la proposta, raccolta in una dichiarazione congiunta, di graduatorie regionali per i differenziali. Serviranno a limitare, anche se non ad eliminare, gli effetti negativi delle pagelle.

La nostra opposizione al vigente sistema di valutazione individuale rimane totale. Su questo punto, il Capo del Personale ha espresso la disponibilità all’apertura di un tavolo politico dopo l’estate per ridiscuterlo.

Positiva la conferma del termine di un anno per il riconoscimento del TEP ai nuovi assunti, come anche la soluzione al problema della riduzione dell’incentivo degli ispettori, attraverso il riconoscimento alle intere direzioni regionali della maggiorazione prevista per le strutture territoriali.

Riguardo ai criteri per la formazione delle graduatorie per i differenziali stipendiali, abbiamo teso fin dall’inizio a contenere al massimo il peso della valutazione – riuscendoci in parte con la regionalizzazione – e a bilanciare correttamente il peso dell’anzianità e del titolo di studio, evitando sia il “nonnismo” che il classismo. La proposta dell’Amministrazione, nonostante netti miglioramenti dalla bozza iniziale, a nostro parere non riconosceva il giusto valore alla professionalità acquisita e fino all’ultimo minuto della trattativa abbiamo cercato di ottenere qualche miglioramento. Abbiamo registrato con stupore il vergognoso comportamento del delegato CGIL che ha opposto una pregiudiziale alla nostra richiesta di ritoccare al rialzo il punteggio legato all’anzianità.

Non ci ha invece stupiti la disinvolta giravolta finale con cui la FLP ha sottoscritto quasi di soppiatto il contratto che fino a pochi minuti prima disprezzava, attribuendosi inesistenti meriti come la “mosca cocchiera”.  Il nuovo “re dei firmaioli” ha scarsa memoria dei suoi stessi comunicati del 20 e 21 giugno.

Un contratto in chiaroscuro, di complessa formazione e difficile valutazione. Un contratto che in molte parti non ci piace ma che sarebbe stato infinitamente peggiore senza il lavoro sindacale della USB e che ha il suo punto qualificante nelle progressioni economiche per le quali si riduce a 3 anni l’intervallo di tempo tra l’una e l’altra (assicurando a tutto il personale un passaggio nel triennio 2022 – 2024), mantenendo il principio solidaristico di garantire tutti che è stato per noi imprescindibile fin dall’inizio della trattativa.

La compresenza di elementi positivi e negativi ha portato l’esecutivo nazionale USB Inps ad attivare un percorso democratico e a convocare d’urgenza il proprio coordinamento nazionale per oggi, 22 giugno 2023. Al termine di un’ampia e approfondita discussione, il coordinamento ha deciso a larga maggioranza di sottoscrivere il contratto.

Un contratto, o meglio un’ipotesi di accordo per cui adesso inizia il complesso iter certificatorio, che arriva in un momento di crisi dell’Istituto nel quale ognuno dei soggetti coinvolti deve assumersi una difficile responsabilità. La nostra sottoscrizione ha il valore di un segnale di speranza e di impegno in una fase difficile, tenendo insieme protesta e proposta senza arretrare di un millimetro dalle nostre rivendicazioni e pronti a continuare domani con le nostre battaglie.

Avremmo voluto che insieme alla sottoscrizione di questo contratto integrativo ci fosse finalmente la pubblicazione dei bandi per i passaggi di area, rimasti a lungo bloccati per volere dell’Amministrazione e degli altri sindacati che non hanno accolto la nostra proposta di bandire una selezione per i circa 100 posti già disponibili da mesi. Questi lavoratori non possono più aspettare. Su questo argomento seguirà ulteriore comunicato.