USB - NESSUNA CONCESSIONE ALL'ISPETTORATO NAZIONALE LAVORO
Con il comunicato del 28 novembre 2016 la USB proponeva l’indizione di un’assemblea nazionale degli Ispettori di Vigilanza, da tenersi tra il 12 ed il 16 dicembre, chiedendo a tutte le altre organizzazioni sindacali di promuovere unitariamente la mobilitazione ed un’eventuale azione di protesta davanti la sede del Ministero del Lavoro.
L’invito non fu raccolto da nessuno e solo oggi, dopo i due recenti incontri convocati durante le festività natalizie e di fine anno dai vertici dell’INL, per una comunicazione sull’operatività dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, si assiste ad una ripresa dell’azione delle altre sigle sindacali che, chiariamo subito, non condividiamo.
Promuovere un’assemblea e chiamare alla mobilitazione gli Ispettori per approvare la decisione già presa sulla possibilità di un ricorso legale, ai sensi dell’art. 700 c.p.c, sembra essere solo un tentativo di puro proselitismo da parte della CISAL che non possiamo accettare.
Per altro verso non siamo disponibili ad accogliere, come fanno CGIL,CISL,UIL, il piano di un finto confronto sull’organizzazione dell’INL, accettando l’invito dei vertici dell’INL a “condividere” scelte organizzative già decise, comunicate alle organizzazioni sindacali con un documento consegnato il 2 gennaio, solo dopo le proteste di tutti i presenti al tavolo del 29 dicembre.
Ribadiamo quindi ancora una volta la nostra posizione espressa fin dai primi vagiti dell’istituendo Ispettorato, per una vera opposizione alla volontà di sottomettere al potere politico l’attività ispettiva e manomettere la presenza dello Stato nel mondo del lavoro.
Confermiamo la nostra posizione contro qualsiasi tentativo di controllo sugli Ispettori, ricordando che il compito dell’INL è solo quello di svolgere una funzione di Coordinamento del personale di vigilanza che è e deve restare alle dipendenze degli enti di appartenenza, insieme all’attività di programmazione degli interventi.
Lotteremo quindi per contrastare qualsiasi tentativo di inglobare il personale nell’INL, attraverso una dipendenza funzionale non prevista da alcuna norma del decreto 149/2015, blandendo gli ispettori attraverso futuri eventuali riconoscimenti economici, che stonano con l’assoluta mancanza di risorse destinate al rinnovo dei contratti nazionali dei dipendenti pubblici.
Riteniamo fondamentale e rivendichiamo il pieno riconoscimento della professionalità del personale della vigilanza, che non può essere mortificata con la previsione di una formazione on the job del tutto inadeguata rispetto alle responsabilità.
Non abbiamo mai condiviso la nascita dell’INL, e meno che mai nella forma che qualcuno oggi vorrebbe fargli assumere, ritenendo pericolosissimo il tentativo di sganciare l’attività degli ispettori dalle specificità e particolarità di ogni territorio e del suo tessuto produttivo.
La nostra intenzione quindi è quella di continuare a contrastare qualsiasi iniziativa che invece voglia raggiungere tale scopo, ed in tal senso invitiamo tutti gli ispettori a condividere una vera azione di lotta da mettere in atto già in occasione del prossimo incontro al ministero del Lavoro programmato per 12 gennaio.