USB segnala le irregolarità del direttore Inps di Lodi. L’amministrazione centrale e i vertici non intervengono, presentati ricorso art. 28 e interrogazione parlamentare
Il direttore della sede INPS di Lodi il 20 febbraio di quest’anno ha utilizzato la posta elettronica istituzionale a fini privati diffondendo a tutto il personale della sede e al direttore regionale della Lombardia una mail in cui lanciava sgangherate e false accuse contro la USB, probabilmente nel tentativo di delegittimarne l’immagine agli occhi dei lavoratori.
La USB ha segnalato più volte i fatti all’amministrazione centrale e agli organi dell’ente chiedendo di valutarne la gravità ma non è accaduto nulla, mentre il Regolamento disciplinare dei dirigenti prevede in tali casi l’obbligo dell’apertura di un procedimento disciplinare e specifiche sanzioni. Se invece sono i funzionari a utilizzare la posta elettronica istituzionale per esempio per solidarizzare con una protesta sindacale, come accaduto in passato, o per chiedere il riconoscimento di un istituto contrattuale, come avvenuto proprio a Lodi a gennaio di quest’anno, allora la scure dell’azione disciplinare si abbatte sui lavoratori senza alcuna pietà.
Ma c’è di più. Il direttore di Lodi ha penalizzato i quattro rappresentanti della RSU di sede eletti nella lista della USB (sui cinque totali) con valutazioni che non trovano giustificazione nel livello professionale degli interessati, nei compiti a loro assegnati e nel generale apprezzamento dei colleghi. Probabilmente, ad una preesistente ostilità ideologica e preconcetta nei confronti della USB si è aggiunto il risentimento per la mancata firma da parte della RSU di un accordo locale legato alla produttività.
Il direttore di Lodi ha manifestato pubblicamente un’evidente insofferenza per il largo consenso raccolto dalla USB in sede e ha tentato di offuscarne la reputazione abusando del proprio ruolo: da una parte esprimendo nei confronti dei delegati USB una valutazione individuale viziata da evidente rancore, dall’altra muovendo infondate accuse contro il sindacato.
Il 13 maggio di quest’anno USB ha presentato alla Sezione Lavoro del Tribunale di Lodi un ricorso contro l’INPS per comportamento antisindacale, mentre lo scorso 21 maggio alcuni senatori del M5S hanno presentato un’interrogazione parlamentare al Ministro per la pubblica amministrazione e al Ministro del lavoro e delle politiche sociali per conoscere quali iniziative intendano adottare nei confronti dell’INPS a seguito dei fatti evidenziati. Le regole devono valere per tutti e, se possibile, ancora di più per i dirigenti, il cui comportamento dovrebbe essere di esempio per il restante personale.
Roma, 23 maggio 2024
USB Pubblico Impiego INPS