INPS, ASSUNZIONI E DELUSIONI. VIAGGIO TRA FALSI ANNUNCI, PROCLAMI ELETTORALI E RETICENZE. USB: SERVE UN PIANO DI ASSUNZIONI PER IL FUTURO DELL'INPS

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Periodicamente si rincorrono sulla stampa annunci di assunzioni all’INPS. Un anno fa erano 800 le assunzioni annunciate, proprio mentre nell’ente si dibatteva come far fronte agli esuberi derivanti dalla spending review. Nei giorni scorsi “La Stampa”, riprendendo una notizia dell’Ansa, annunciava un imminente concorso per l’assunzione di 2.500 diplomati e laureati  presso l’Istituto nazionale di previdenza sociale. Il dato era già contenuto nel Piano industriale dell’INPS per il triennio 2014-2016, approvato nell’aprile dello scorso anno.

 

Siamo quindi alla vigilia di nuove assunzioni all’INPS? E’ presto per dirlo e vanno messe in fila alcune riflessioni. Abbiamo raccolto notizie di prima mano che ci dicono che l’INPS ad oggi non ha avviato alcuna richiesta formale di nuove assunzioni. Ricordiamo a tutti che per poter bandire un concorso serve l’autorizzazione preventiva dei ministeri vigilanti e per poter assumere ne serve un’altra successiva. L’autorizzazione deve essere contenuta in un DPCM (Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri), pertanto i tempi non ci sembrano così ravvicinati.

 

Un’altra riflessione riguarda l’attuale assetto degli organi dell’Istituto. Il Direttore generale attualmente è in prorogatio fino a metà febbraio in attesa di una conferma dell’incarico. Il neo Presidente Tito Boeri probabilmente non s’insedierà ufficialmente all’INPS prima di marzo. Con una simile situazione potete pensare che l’ente avvii in queste settimane un piano di assunzioni addirittura eccedente il possibile turn over così come contingentato dalla normativa attuale? E’ probabile che il nuovo Presidente voglia dire la sua rispetto al Piano industriale dell’INPS e il rischio di un allungamento dei tempi è realistico.

 

PERSONALE IN COMANDO E IDONEI A CONCORSI INPS

 

Nei giorni scorsi siamo stati avvertiti che ci sono sindacati che stanno dichiarando nelle assemblee del personale che a giugno tutto il personale attualmente in comando sarà stabilizzato definitivamente, quindi assunto attraverso la mobilità. Per quanto ne sappiamo noi da fonte diretta la notizia è priva di fondamento e le riflessioni fatte in precedenza ne spiegano anche le ragioni. Ci piace qui ricordare che al tavolo sindacale nazionale, quindi alla luce del sole, le uniche organizzazioni sindacali che si sono spese per mantenere in servizio i lavoratori in comando sono state USB e CISL, con le ire del Capo del Personale che avrebbe voluto rispedirli tutti al mittente e che ha gestito in pessimo modo l’intera vicenda dei comandati.

 

Allo stesso tempo vogliamo ancora una volta sottolineare che USB ha sempre sostenuto e continua a sostenere la richiesta di assunzione degli idonei dei concorsi pubblici INPS già espletati, le cui graduatorie sono valide fino al 2016. Prima di bandire nuovi concorsi è bene esaurire quelle graduatorie.

 

MOBILITA’ DEL PERSONALE DELL’AREA “A” VERSO L’ESTERNO

 

Torna a farsi strada l’ipotesi di una mobilità delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Area A verso il Ministero della Giustizia. Tale ipotesi peraltro è contenuta nel citato Piano industriale INPS 2014-2016, quando a pag. 52 si legge testualmente: “… dovrà essere avviato un turnover finalizzato all’inserimento di giovani laureati e al progressivo abbandono di qualifiche non più spendibili nel rinnovato contesto gestionale e operativo …”. Secondo voi di chi si sta parlando? E le altre organizzazioni sindacali non sapevano?

 

Ribadiamo qui la posizione della USB che è contraria a qualunque mobilità obbligatoria, sia del personale dell’Area A che di altro personale. Non si può cacciare chi in questi anni con dedizione si è messo al servizio dell’ente e della collettività, cercando d’integrarsi pienamente nell’organizzazione dell’INPS. Non è con l’espulsione dei lavoratori dall’Istituto che si risolvono le contraddizioni di un sistema di classificazione del personale ancora distinto su tre diverse aree. Bisognerebbe rinnovare il contratto collettivo fermo al 2009 e istituire l’Area unica.

 

E’ doveroso intanto avviare immediatamente le selezioni per i passaggi, che sarebbe stato opportuno far ripartire già nel 2014 come richiesto dalla USB, per riconoscere ai lavoratori la professionalità espressa.

 

Certo che è necessario assumere per avviare un indispensabile ricambio generazionale, ma non lo si deve fare calpestando i diritti acquisiti.