A PROPOSITO DELLA PROPOSTA DI PROTOCOLLO D'INTESA SULLE LINEE GUIDA PER IL CCNI 2006
Comunicato n.36/06
Nella giornata di ieri, 27 luglio, insieme alla firma dell’accordo sui "BENEFICI ASSISTENZIALI", che la RdB-CUB ha sottoscritto, alla conclusione della concertazione sulle "SINERGIE CON I CENTRI PER L’IMPIEGO", sulla quale la RdB-CUB ha espresso un giudizio negativo con una nota che sarà diffusa tra i lavoratori, si è discusso al tavolo sindacale nazionale anche della proposta di un "PROTOCOLLO D’INTESA SULLE LINEE GUIDA PER IL CCNI 2006".
La RdB-CUB INPS, su quest’ultimo documento ha espresso un parere drasticamente negativo argomentandolo nel modo seguente:
>> La necessità, indicata nella premessa del documento, di "un ripensamento generale sull’assetto organizzativo e gestionale", è indice di una probabile intenzione di rimessa in discussione dell’organizzazione per processi a favore del ritorno ad una produzione parcellizzata e specialistica. Tale ipotesi sembrerebbe supportata dai contenuti della circolare n. 79 del 12 giugno 2006 dove, al punto 5, si delinea una produzione legata ad uno specifico modello industriale, recuperando forme di organizzazione tayloriste e fordiste, con una zona lavoro denominata "stabilimento" separata nettamente dallo spazio e dall’attività di informazione e sviluppo del contatto con l’utenza. Se questo dovesse essere il progetto di "ripensamento generale" dell’organizzazione, la RdB-CUB lo rifiuterebbe in modo categorico;
>> Il documento risulta inoltre fortemente parziale, tutto incentrato sui "ruoli di integrazione", sull’attribuzione delle posizioni organizzative al personale C3 e sull’individuazione di nuovi incarichi funzionali da affidare ai C1, che fanno sì parte di un CCNI 2002-2005 che anche la RdB-CUB ha sottoscritto, ma che, estrapolate da tale contesto, assumono tutto un altro valore anche per la speculazione che alcuni hanno voluto fare sulle specifiche questioni;
>> Nulla è scritto nel documento sulle Aree A e B, quasi a significare che questo personale non abbia diritti da rivendicare o legittime aspettative da perseguire;
>> Sui "ruoli di integrazione", a cui sono interessati funzionari C4/C5, per specificare le speculazioni citate in precedenza, alcune organizzazioni sindacali negli ultimi mesi li hanno rivendicati, in documenti ufficiali, come l’attuazione anticipata della vice dirigenza. Rispetto a tale impostazione, la RdB-CUB sottolinea ancora una volta che la vice dirigenza è materia da regolamentare con il prossimo contratto collettivo nazionale di lavoro, anche attraverso il reperimento di uno specifico stanziamento di risorse economiche. Pertanto, la RdB-CUB dichiara la propria assoluta contrarietà all’istituzione anticipata di tale funzione ed alla sottrazione di risorse, seppur minime, dal Fondo di Ente per tale scopo;
>> In merito all’attribuzione di posizioni organizzative ai C3 e dell’individuazione di nuove funzioni indennizzate per i C1, la RdB-CUB da tempo denuncia che tale strada comporterebbe un declassamento delle funzioni riconosciute dall’ordinamento al C4 ed avrebbe come logica conseguenza il blocco indeterminato di nuove selezioni interne verso le posizioni apicali dell’Area C. La RdB-CUB rivendica ancora una volta l’indizione di nuovi bandi, quale percorso ordinario per la copertura delle posizioni organizzative vacanti. Non è attraverso qualche indennità in più che si possono risolvere i problemi di progressione di carriera di migliaia di lavoratori, scatenando l’ennesima guerra tra poveri;
>> La RdB-CUB chiede una maggiore attenzione per i lavoratori delle Aree A e B che, all’interno del processo, contribuiscono in modo fattivo al raggiungimento dei risultati, svolgendo sempre mansioni superiori;
>> La RdB-CUB evidenzia, infine, l’assoluta mancanza di indicazioni circa la quantificazione delle risorse economiche del Fondo di Ente per il 2006, dato indispensabile per sostenere qualunque serio progetto negoziale. L’individuazione delle risorse, nel presente protocollo, è strettamente collegata ad eventi come la Finanziaria 2006, la revisione degli accordi del ’93, la modifica del modello contrattuale, che sfuggono al confronto interno e che potrebbero rivelarsi, con buona probabilità, peggiorativi per i lavoratori.
Questo, in buona sostanza l’intervento della RdB-CUB, che ha affermato di ritenere inutile e dannoso un accordo con i contenuti appena descritti.
L’Amministrazione, nella replica, ha voluto chiarire che non c’è alcuna intenzione di abbandonare l’organizzazione per processi e che tale accordo si ritiene utile per una forma di rilancio del confronto sindacale e per indicare gli impegni a cui le parti saranno chiamate da settembre in poi.
La RdB-CUB, pur mantenendo intatte le proprie perplessità, è disponibile a sottoscrivere un protocollo d’intesa profondamente trasformato ed in tal senso si è espressa, a margine della riunione, con l’Amministrazione, suggerendo le opportune modifiche.
Sta ora ad altri decidere se prendere in considerazione le proposte della RdB-CUB oppure no.