AGGIORNATO AL 5 MARZO IL RICORSO CONTRO L'INPS. USB MANIFESTA DAVANTI ALLE SEDI
Comunicato n. 14/15
Come annunciato, lo scorso 12 febbraio presso il Tribunale del Lavoro di Roma si è tenuta l’udienza per la discussione del ricorso presentato dalla USB contro l’INPS per la mancata contrattazione nazionale in merito all’accordo quadro di ente sull’orario di lavoro, a seguito della diminuzione dell’orario di servizio delle Sedi decisa dall’Amministrazione centrale.
Oltre alla documentazione già prodotta, abbiamo consegnato al giudice le due PEI inviate dal Capo del Personale il 19 dicembre 2014 e il 30 gennaio 2015, mentre la memoria difensiva dell’INPS è stata prodotta soltanto un giorno prima del dibattimento.
Il giudice ha deciso di aggiornare l’udienza al prossimo 5 marzo per permettere ad entrambe le parti di produrre un’interpretazione scritta dell’art. 4 del CCNL del 16 febbraio 1999 in merito alla contrattazione sull’orario di lavoro a livello nazionale e a livello di struttura periferica, argomento sul quale USB e INPS hanno pareri contrapposti.
Nella stessa mattinata si sono svolti volantinaggi in moltissime Sedi dell’INPS per sensibilizzare i cittadini sulla ricaduta negativa che la diminuzione dell’orario di servizio avrà su produttività ed erogazione dei servizi. Lo slogan utilizzato per l’iniziativa è stato - “L’INPS E’ DI TUTTI, DIFENDIAMOLO INSIEME”. A Roma la delegazione nazionale della USB INPS ha partecipato al volantinaggio davanti all’ingresso della Direzione Metropolitana in Via dell’Amba Aradam (in allegato il video del presidio e le foto provenienti da alcune Sedi). Nel corso della protesta è stato posto con forza l’accento sulla necessità di rivedere le norme che negli ultimi vent’anni hanno massacrato il sistema previdenziale pubblico, dalla Riforma Dini a quella Fornero, per assicurare in futuro una pensione dignitosa a tutti ed evitare che l’INPS si trasformi da ente previdenziale in soggetto di natura prevalentemente assistenziale.
Mentre USB era in Tribunale a contrastare le scelte dannose e illegittime dell’Amministrazione e davanti alle Sedi a parlare con i cittadini del ruolo che dovrebbe riconquistare l’ente nel Welfare del Paese, in alcune Sedi dell’INPS la CGIL distribuiva ai lavoratori un documento di 13 pagine in buona parte finalizzato a smontare l’azione sindacale della USB. Uno scritto ambiguo, in cui si falsa la realtà per denigrare l’avversario sindacale e si evita di prendere posizione su argomenti scottanti per non farsi nemici a ridosso delle elezioni RSU. E’ palpabile il nervosismo di una CGIL in sofferenza, ormai nuovamente e saldamente riunita a CISL e UIL delle quali nelle precedenti elezioni RSU del 2012 parlava in questo modo – “Un voto a CISL e UIL è un voto per la Riforma Brunetta e per il blocco dei CCNL”. Ci siamo persi qualcosa? (Vi alleghiamo la corposa comunicazione ufficiale della CGIL perché possiate elaborare un vostro parere personale non mediato dalle nostre considerazioni).
Leggendo quel documento abbiamo provato lo stesso scoramento di quando ci troviamo al tavolo sindacale nazionale, dove oltre alla naturale controparte, rappresentata dall’Amministrazione, dobbiamo spesso fronteggiare una controparte sindacale, non di rado incarnata dalla CGIL, rigidamente ed eccessivamente burocratizzata, tanto da non riuscire a volte a distinguere quale sia la vera Amministrazione.
Se la storia del movimento dei lavoratori l’avessero dovuta scrivere gli attuali piccoli burocrati che vivono della luce riflessa di un glorioso passato sindacale, che nei fatti rinnegano ogni giorno, i lavoratori sarebbero ancora allo stato di schiavitù, sottomessi agli interessi dei padroni perché… così prevedono le norme!!!
Nei rari casi in cui le norme di tutela sindacale non sono state soppresse, e il diritto alla contrattazione nazionale e territoriale dell’orario di lavoro è tra queste, stupisce che quegli stessi sindacati che si rifanno sempre alle norme non pretendano il rispetto dei pochi diritti rimasti ma considerino una conquista la parziale applicazione degli stessi, arrivando così ad avallare il comportamento antisindacale dell’INPS. L’Amministrazione centrale ha modificato l’orario di servizio, ed è una sua prerogativa, ma non ha avviato la contrattazione nazionale sull’orario di lavoro a seguito di tale decisione, attivando direttamente la contrattazione territoriale. La USB ha denunciato l’INPS per comportamento antisindacale e la CGIL nel proprio documento se la prende con il sindacato di base per questa iniziativa, cercando di far credere che la richiesta non era di contrattare l’orario di lavoro bensì quello di servizio. Nulla di più falso, come altri passaggi del documento.
Il sindacato, come strumento di difesa dei lavoratori, sta vivendo una delle stagioni di maggiore debolezza dal dopoguerra ad oggi e tutti sappiamo di chi sono le responsabilità. Noi continuiamo senza tentennamenti a costruire il sindacato che serve ai lavoratori.