​​​​​​​ARIA DI TEMPESTA PER L’AREA MEDICA INPS

Nazionale -

(99/22) L’area medica Inps vive da molti anni in una condizione di grave carenza di organico e di continua emergenza, spesso dimenticata perché altre vertenze e altri problemi rubano la scena.

Già in precedenti comunicati abbiamo segnalato incongruenze nei piani di gestione del personale sanitario e denunciato l’attuale ed anche futura precarietà del personale nelle sedi.

Il personale attualmente in servizio – sia nel ruolo medico e infermieristico, che in quello amministrativo a supporto - è assolutamente insufficiente per i compiti istituzionali previsti, con ripercussioni sulla qualità dei servizi erogati all’utenza spesso in grave ritardo. Si registrano grandi giacenze di pratiche sia di tipo previdenziale che assistenziale.

Incombe la scadenza di gennaio 2023, quando le sedi saranno chiamate ad espletare anche l'attività finora svolta dal Ministero dell'Economia per le visite di idoneità al servizio dei dipendenti pubblici. Arriverà il lavoro ma non il personale, contrariamente a quanto inizialmente annunciato. La situazione rischia di diventare esplosiva.

Nonostante la presa di servizio dei vincitori del concorso peer medici Inps e lo scorrimento della graduatoria, i numeri sono comunque completamente insufficienti.

Particolarmente grave è anche la carenza di infermieri. Ne sono arrivati 60 con un bando di mobilità che non ha fatto fronte neppure ai pensionamenti degli ultimi anni.

Serve un altro bando di mobilità ed è indispensabile un concorso per infermieri.

Altro punto critico è la mancanza di trasparenza e il sospetto di clientelismo nella nomina dei dirigenti medici di secondo livello (ex primari), analogamente a quanto avviene per i direttori regionali e centrali.

Servono scelte meritocratiche vere e il rifiuto delle interferenze politiche e della “lottizzazione” tra diversi sponsor sindacali.

Positivo è l'accordo di programma per il contratto con i medici convenzionati, che si spera garantisca nuova linfa alla struttura sanitaria dell'Istituto. Tuttavia, è necessario che ciò costituisca il preludio all'immissione degli stessi nel ruolo strutturale dipendente in tempi brevi. La precarietà lede la dignità dei lavoratori e fa male alla qualità del servizio.

USB vuole che tutti i medici dell’Inps siano dipendenti Inps, così come gli informatici e gli ispettori di vigilanza.

Anche il ruolo di medico competente per l'istituto riteniamo possa e debba essere svolto all'interno dello stesso, senza appaltarlo a figure esterne.

L'immissione in ruolo con i nuovi concorsi di una serie di medici specialisti in medicina

del lavoro è l’occasione giusta, visto il riconoscimento che nelle graduatorie si è dato a

quest'ultima specialità, seconda solo alla medicina legale.

Invitiamo i colleghi medici ad aderire al sindacato di base dell’Inps e a sostenerne le battaglie e le vertenze, sia generali che specifiche per la loro funzione.