DIFENDERE IL CUORE DEL WELFARE

Comunicato n. 12/14

Roma -

A mente fredda otto giorni dopo l’esordio che consideriamo certamente più che positivo del nuovo commissario, alla presenza di un direttore generale apparso notevolmente rinfrancato e finalmente libero di esprimersi, nei corridoi peraltro ancora intrisi di clientele e potere della DG, si respira comunque un’altra aria.

E’ qualcosa che si può percepire a pelle, non soltanto nel corso delle trattative, che sono tutte riprese a tamburo battente, ma anche prima e dopo gli incontri regolarmente programmati.

Insomma, la cappa pestilenziale che ammorbava l’aria sopra il cielo del nostro Istituto d’incanto si è dileguata con le dimissioni dell’uomo dai 25 (pardon ora solo 24) incarichi, che per sei lunghi anni ha provato a trascinarci nel baratro.

Va subito detto che non è prudente ora cantare vittoria perché certamente non siamo usciti dal tunnel, ma quanto meno si incomincia ad intravedere una luce, i cui iniziali bagliori possono essere così sintetizzati: chiarezza nei rapporti con la tecnostruttura e rispetto reciproco, consapevolezza espressa a chiare lettere sui tagli (organici ed economici) imposti al nostro Istituto, volontà di sbloccare subito il turn over con nuove inderogabili assunzioni, linea di demarcazione tra i compiti degli organi di indirizzo e quelli degli organi di governo, autorevolezza ed autonomia nei confronti dei tre ministeri vigilanti, trasparenza negli appalti.

Come inizio non c’è male...

Molte delle cose richiamate dal nuovo commissario alla sua presentazione sono da tempo nell’agenda USB, portate avanti in maniera pressoché isolata (tranne qualche lodevole eccezione), iniziativa dopo iniziativa, vertenza dopo vertenza, un’assemblea indetta dietro l’altra, sempre con lungimiranza e determinazione.

Ma il cammino intrapreso non può certo dirsi concluso ed è proprio per questo motivo che domani i lavoratori del Pubblico Impiego saranno ancora una volta in piazza, chiamati a raccolta dalla nostra Organizzazione, per manifestare fino a Montecitorio contro la riduzione della spesa e le politiche antisociali del terzo governo imposto nuovamente dai poteri forti (peraltro senza passare dal voto).

Una battaglia sacrosanta alla quale tutti dovrebbero partecipare, che vedrà per inciso di nuovo i delegati e le nostre strutture del Lazio sobbarcarsi la gestione dell’intera iniziativa. Uno sforzo che, siamo sicuri, verrà ampiamente ripagato.

Mentre le altre OO.SS. come sempre vergognosamente si defilano nel momento di maggior bisogno, la UILPA si contraddistingue ed è riuscita a fare di peggio, anticipando addirittura ad oggi la convocazione di una assemblea regionale per l’intera giornata, nel tentativo di depistare i lavoratori dalla manifestazione già da tempo in calendario a livello nazionale. Per giunta con un ordine del giorno, se si considera tutto quello che sta succedendo in INPS e nel Paese, veramente insulso: presentazione di altri “seminari” di formazione, posizioni organizzative, preparazione al colloquio con il nucleo di valutazione. Insomma le loro priorità.

Noi invece domani saremo in piazza per dirottare insieme il pilota automatico, per salvare la Pubblica Amministrazione, per difendere il cuore del welfare, per tutti indistintamente. Anche per chi fa da “cinghia di trasmissione” e per quelli che non riescono a liberarsi da lacci e lacciuoli di questi piazzisti di professione.