FALCIDIATI MUTUI E PRESTITI INPS. Per salvare l'incentivo si riducono i benefici dei lavoratori. STOP AI TAGLI. RESPINGIAMO L'ASSALTO ALL'INPS

Comunicato n.49/13

Nazionale -

Questa mattina sarà portata all’esame del CIV la seconda nota di variazione al bilancio INPS 2013. Sembra finalmente accantonata l’ipotesi di tagliare 94,6 mln dalle risorse destinate al finanziamento dei progetti speciali. E’ un primo, rilevante risultato ottenuto grazie alle iniziative promosse dalla USB nelle scorse settimane:

 

-      occupazione della sala riunioni del Collegio dei Sindaci;

-      lettere di protesta inviate dai lavoratori al Presidente del Collegio;

-      incatenamento delle auto di servizio in Direzione generale;

-      sciopero nazionale di quattro ore dei lavoratori INPS proclamato lo scorso 3 luglio insieme a ANMI-FeMEPA.

 

Tuttavia la soluzione individuata, se non colpisce direttamente le retribuzioni scarica comunque sui lavoratori, anche se in modo indiretto, i tagli per 94,6 mln. A farne le spese sono mutui e prestiti.

 

Il budget annuale per i mutui passa da 139 mln a 69 mln con una decurtazione del 50%, che diventa ancora più pesante se si aggiunge il taglio ai mutui per 16,5 mln già previsto nella prima nota di variazione al bilancio di previsione 2013.

 

Il budget dei prestiti subisce una decurtazione minore ma sempre rilevante, passando da 146 mln a 121 mln. Anche qui bisogna aggiungere la decurtazione per 22,2 mln prevista nella prima nota di variazione.

 

Sono tagli che non accettiamo, indipendentemente dagli effetti che produrranno sulle richieste di mutui e prestiti. Ribadiamo, quindi, la necessità di rimettere in discussione l’insieme dei tagli imposti all’INPS per un totale annuo a regime di 532 mln. Dobbiamo respingere l’assalto all’Istituto, la messa in discussione delle sue principali funzioni, così come dobbiamo impedire che siano aggredite le retribuzioni e annullati i benefici economici dei lavoratori.

 

La mobilitazione delle scorse settimane deve continuare ed intensificarsi a settembre con forme di lotta anche non usuali. Quello che abbiamo conquistato negli anni con il lavoro, la professionalità, la coscienza di svolgere un servizio per i cittadini, non ce lo dobbiamo far portare via.

 

C’è già una data fissata per l’autunno: lo sciopero generale convocato da USB, CUB,  COBAS per l’intera giornata del 18 ottobre. Ma all’INPS l’autunno comincerà in anticipo e sarà rovente.