GIU' LA MASCHERA: DA CHE PARTE STATE?

Comunicato n. 15/09

Roma -

 

Non era sicuramente iniziata bene venerdì scorso in via Borsi, con la duplice richiesta di RdB e CISAL di inversione dell’ordine del giorno rigettata per… mancanza di tempo!

Cosicché della riorganizzazione territoriale dell’area metropolitana ed in particolare della ventilata chiusura di Roma Centro e delle problematiche del Casilino, considerate da tutti priorità assolute, se ne discuterà soltanto in seguito. Un altro OdG è in agenda. 

Nonostante ciò, siamo comunque riusciti a riallacciare le fila della trattativa in materia di formazione che, almeno inizialmente, non lasciava presagire nulla di buono ed anche a modificarne i contenuti (vedi verbale allegato), con senso di grande responsabilità.

Dopo tre anni di gestione dissennata, approvando queste linee di indirizzo, riteniamo di aver finalmente raggiunto ciò che da tempo ci eravamo prefissati. Certezze. Ora sulla formazione abbiamo infatti delle regole. E bisogna far in modo che vengano rispettate.

 

Netta contrapposizione invece sulla sperimentazione del cosiddetto “open day”.  

Abbiamo provveduto a consegnare 5 dossier contenenti tutti i documenti preparati in questi giorni e provenienti dalle sedi dell’intera regione. Stupefacenti le reazioni. 

“Probabilmente non tutti hanno compreso la grossa opportunità da cogliere per provare a riprenderci subito qualcosa” (CISL). “I pochi documenti prodotti sull’”open day” dalle RSU sono tutti strumentali e i firmatari sono certamente stati indotti in errori” (UIL).

“Preso atto della superficialità con cui è stata siglata l’intesa il 14 maggio, la realtà del Lazio è ampia e disomogenea, siamo ora in attesa di una verifica indispensabile” (CGIL).

“Dopo l’estate andrebbe comunque azzerato tutto, si dovrà ripartire da capo” (CISAL).

Chiarito e senza ritegno anche il significato di “risorse fresche” da destinare a coloro che si prestano a fare l’”open day”. Fresche in quanto appena scippate dal Fondo di Ente.

L’amministrazione si è invece limitata a commentare positivamente l’esperienza vissuta al Casilino che, con ogni probabilità, rappresenta una vera eccezione mentre la regola è sicuramente un’altra, come i 12 documenti 12, nel frattempo divenuti 15, testimoniano.

Abbiamo a questo punto ribadito la nostra posizione e cioè che intendiamo tutelare in ogni caso e ad ogni livello anche un solo collega che non voglia aderire a tutto ciò. E poi:

Quali benefici sta realmente apportando questa sperimentazione? E quanto ci costa?

Un quadro completo sarà certamente possibile solo a fine mese e nella prima decade di luglio è già stata prevista un’apposita verifica, che per ora si preannuncia un fallimento.

Che altro dire a proposito di questa ennesima squallida pantomima? Solito velo pietoso.   Ma non c’è tempo. Partendo dal dettato delle assemblee opponiamoci adesso al decreto  Brunetta e costruiamo insieme un percorso unitario fino allo sciopero. Ancora da soli?

 

 

 

Coordinamento regionale RdB-CUB INPS Lazio