I CAPRICCI DELLO ZAR PIETRO
Comunicato n.53/06
Al tempo degli Zar non c’era la Rappresentanza di Base. Questo deve aver pensato il Direttore Regionale INPS per il Lazio, dr. Pietro Corasaniti, quando lo scorso 20 novembre si è trovato di fronte una delegazione nazionale di questo sindacato, che attendeva pazientemente da oltre un’ora di poter chiedere udienza al "Potente".
Al tempo degli Zar nessuno avrebbe avuto la sfrontatezza di rivolgersi a Sua Maestà senza passare per i mille filtri della Corte imperiale.
"Ma come" - avrà pensato - "questi esseri spregevoli osano arrivare al mio cospetto e addirittura guardarmi negli occhi? Ma non conoscono i miei impegni? Io governo tutte le Sedi del Lazio e per arrivare a me è necessario supplicare, e per iscritto, più e più volte. E spesso neanche rispondo: perché lavoro, io!".
Così lo Zar Pietro ha gettato i suoi strali contro quei poveretti, apostrofandoli con frasi tipo: "Ve la faccio passare io la spocchia", "Vi sistemo io", "Io sono un uomo", mostrando, almeno nell’ultima frase citata, un po’ d’umanità. Infatti abbiamo sempre pensato che gli Zar si credessero qualcosa in più di normali uomini, ma forse il nostro intendeva uomo con la u maiuscola, con una forte valenza virile. Forse per far impressione? Mah!
Alla fine, con un atto di benevolenza, lo Zar Pietro, ritirandosi in altre stanze del Palazzo, ha fatto sapere ai malcapitati che li avrebbe ricevuti in udienza il prossimo 30 novembre. Come ulteriore atto di distensione, invece di far passare per le armi quel gruppetto di scocciatori, lo Zar di tutte le province del Lazio ne ha scelto uno e ne ha chiesta l’incriminazione alla polizia interna dell’INPS.
E qui la storiella si fa seria. Non è infatti la prima volta che si cerca di colpire disciplinarmente i delegati RdB nell’ambito delle loro funzioni sindacali. La scelta di mettere sotto accusa, questa volta, Luigi Romagnoli, ha un valore simbolico che nulla ha a che vedere con l’episodio citato: si vuole colpire così tutta la RdB INPS, dando un forte segnale repressivo.
Ebbene, sappia questa Amministrazione che la RdB non si farà processare e che continuerà la propria attività senza abbassare la guardia per difendere il diritto e la legalità contro il sopruso e l’arroganza.