Il governo privatizza l’informatica di Inps, Inail e Istat: no alla società 3-I SpA, il 25 maggio presidio di protesta USB davanti al Senato

Nazionale -

USB scrive ai gruppi parlamentari e alle commissioni del Senato per chiedere la cancellazione dell’art. 28 dal decreto-legge 30 aprile 2022 n. 36 (Ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), che prevede la costituzione della Società 3-I SpA per lo sviluppo, la manutenzione e la gestione di soluzioni software e di servizi informatici a favore degli enti previdenziali e delle pubbliche amministrazioni centrali.

USB organizza per mercoledì 25 maggio, dalle ore 10, un presidio di protesta in Largo Argentina a Roma nei pressi della sede del Senato per dire no alla privatizzazione dell’informatica INPS-INAIL-ISTAT attraverso una società in house che assorbirà le funzioni oggi svolte dagli informatici degli enti interessati. Nella fase di avvio della società si prevede che gli attuali funzionari informatici dei tre enti possano essere comandati o assegnati temporaneamente alla società per garantirne la funzionalità, in attesa dell’attuazione di selezioni pubbliche.

 

Invece d’investire nel rafforzamento dell’informatica pubblica, a garanzia della tenuta dei servizi e della gestione delle banche dati, si preferisce stornare soldi pubblici (“Il capitale sociale della società 3-I S.p.A., pari a 45 milioni di euro, è interamente sottoscritto e versato, in tre rate annuali, dall'INPS, dall'INAIL e dall'ISTAT”) su un soggetto privato che potrà rivolgersi al mercato senza il vincolo della gara pubblica, indebolendo l’informatica degli enti e favorendo comportamenti poco trasparenti. 

 

Per difendere il welfare pubblico, per una digitalizzazione e innovazione tecnologica che valorizzi la funzione pubblica delle amministrazioni interessate, per un’informatica al servizio dei cittadini e non delle imprese e del profitto, il 25 maggio in piazza per dire “stop alla 3-I SpA”.

USB Pubblico Impiego 

Roma, 20 maggio 2022                                                 

Il decreto legge 30 aprile 2022 n.36