LA GRANDE FUGA, COSA C'E' DA NASCONDERE?
Comunicato n. 59/11
Alla fine hanno dovuto nascondersi in qualche anfratto per evitare che la nostra iniziativa mandasse in fumo i loro piani. Tra appostamenti, depistaggi ed altro, ieri si è consumato un pomeriggio davvero surreale all’interno della Direzione Generale, compresa l’assenza dei tanti lavoratori che hanno prima gridato allo scandalo, ma al momento opportuno si sono tirati indietro lasciando solo a noi l’onere di opporci a questa assegnazione di posizioni di elevata professionalità, che puzza di bruciato già per le modalità di svolgimento dei colloqui.
Perché convocare i candidati in gran segreto per mail e dirottarli all’ultimo minuto in uffici diversi da quelli comunicati in precedenza? Cos’ha da nascondere l’amministrazione? I colloqui non dovrebbero essere a porte aperte, alla luce del sole, dando al sindacato la possibilità di verificare che tutto si svolga regolarmente?
Ormai non esistono regole e chi pensa di risolvere i problemi dei lavoratori con contrattini striminziti è un illuso. O si restituisce dignità al tavolo sindacale nazionale e pieno potere contrattuale alle rappresentanze dei lavoratori, oppure si è destinati ad un progressivo declino ed alla definitiva delegittimazione del ruolo. Ma torniamo ai fatti di ieri.
Come annunciato, ci siamo recati di buon’ora davanti la sala 24 della Direzione Generale, dove avrebbero dovuto tenersi i colloqui per l’assegnazione delle posizioni di elevata professionalità. Dal momento che la stanza era chiusa abbiamo occupato la prospiciente sala del Consiglio d’Amministrazione, in attesa che la commissione esaminatrice si facesse viva. Come sempre, numerosa la presenza delle guardie giurate mandate lì a controllare le nostre mosse. Nel frattempo al 1° piano si svolgeva una video conferenza con la presenza del direttore generale, del capo del personale e di altri dirigenti centrali.
Mentre alcuni delegati dell’USB mantenevano il presidio al 2° piano, altri hanno cominciato a girare le diverse direzioni centrali per verificare se la sede dei colloqui fosse stata spostata all’ultimo minuto. Niente. Eravamo di fronte a prove fantasma.
Solo a tarda sera abbiamo appreso che i colloqui si sono tenuti, ma in uffici appartati, lontano da occhi indiscreti. Se l’amministrazione pensa di averci gabbati si sbaglia, perché chi ne esce con le ossa rotte sono ancora una volta le regole, la trasparenza e il decoro, valori che non appartengono a questa amministrazione.
Probabilmente oggi l’amministrazione ci presenterà un prospetto nel quale le elevate professionalità non saranno più indennizzate con 1.800 euro mensili, come la stessa amministrazione aveva proposto in passato, ma con cifre inferiori, che potrebbero oscillare tra gli 800 e i 1.000 euro. Questo per tentare strumentalmente di sconfessarci e per arginare il malcontento generale.
I lavoratori che non sono d’accordo con questo sistema facciano almeno arrivare la protesta ad amministrazione e sindacati e si organizzino con noi, per cambiarle davvero le cose.