LETTERA APERTA AI DIRIGENTI INPS

NEL PRIMO POMERIGGIO DI OGGI SIAMO ANDATI ALLO SHERATON ROMA HOTEL, DOVE I DIRIGENTI SI SONO RIUNITI PER IL SEMINARIO DI FORMAZIONE.

L'INIZIATIVA SINDACALE E' SERVITA A CONTATTARE DIRETTAMENTE I DIRIGENTI CONVOCATI PER L'INCONTRO, AI QUALI ABBIAMO DISTRIBUITO LA SEGUENTE LETTERA APERTA.

Nazionale -

 

LETTERA APERTA AI DIRIGENTI INPS

 

 

 

L’ultimo anno è stato caratterizzato da riforme legislative volte a modificare radicalmente il rapporto di lavoro dei pubblici dipendenti, sia dal punto di vista normativo che da quello economico. Il principio ispiratore che ha guidato le scelte del governo non è stato tuttavia quello di perseguire una maggiore efficienza o di voler premiare il merito, come invece  rappresentato mediaticamente alla perfezione dal ministro per la pubblica amministrazione Brunetta; l’azione del governo sulla pubblica amministrazione ha avuto come fine principale il raggiungimento di risparmi di bilancio utili a ripianare il debito pubblico. Negli ultimi mesi abbiamo più volte ascoltato esponenti di governo affermare che devono essere i lavoratori pubblici a far uscire il Paese dalla crisi. Ma d’altra parte le amministrazioni pubbliche hanno subito saccheggi anche da governi di diverso schieramento politico, attraverso ad esempio quell’operazione di cartolarizzazione degli immobili che ha concesso lauti profitti ai privati e che oggi vede restituire alle amministrazioni pubbliche quella parte di patrimonio meno appetibile o di difficile collocazione.

 

Oggi tuttavia siamo di fronte a cambiamenti epocali che riporteranno la pubblica amministrazione indietro di sessant’anni, esaltando la burocrazia e l’organizzazione gerarchica, contrariamente al modello che l’INPS si è dato negli ultimi dieci anni e che voi avete contribuito a diffondere tra i lavoratori. Nel maggior ente previdenziale del Paese, infatti, si è consolidata negli anni una cultura legata ad obiettivi di gruppo ed alla produttività collettiva, accanto ad una modalità organizzativa di tipo orizzontale che, pur mostrando contraddizioni tra l’effettivo lavoro svolto e l’inquadramento economico, ha comunque contribuito ad introdurre una dinamicità funzionale, che dovrebbe essere la caratteristica di ogni azienda moderna.

 

La Riforma Brunetta esalta invece il merito individuale, ma è una meritocrazia che non convince, tagliata con l’accetta attraverso tre fasce precostituite che sembrano piuttosto i gironi della Divina Commedia, dove andranno a collocarsi i bravi, i meno bravi e gli inetti. Voi avrete in mano le chiavi di questi gironi, voi che, diciamocelo con franchezza, spesso avete la carriera condizionata da appartenenze politiche e sindacali piuttosto che dalla professionalità espressa. Con quale imparzialità di giudizio andrete a collocare i lavoratori nei tre gironi, condizionandone le carriere e gli incentivi per la produttività? Con quale imparzialità, voi direttori di sede, comminerete sanzioni disciplinari fino a dieci giorni di sospensione dal servizio, come previsto dal Decreto attuativo della Legge 15/2009? Vi sarà certamente chiaro il contenzioso che l’applicazione della Riforma Brunetta scatenerà tra i lavoratori, inasprendo un clima già difficile, dovuto alla carenza di personale ed all’aumento dei carichi di lavoro. Le sedi scoppiano e voi ne siete perfettamente a conoscenza.

 

Allora non c’è bisogno di yes man, come invece prevede la Riforma Brunetta, quando solo apparentemente vi affida i compiti legati oggi alla contrattazione, come l’organizzazione degli uffici, il governo delle risorse umane, gli incentivi e le carriere dei dipendenti. Nella realtà vi chiede di applicare norme che saranno stabilite per Legge, togliendo spazio al confronto sindacale e, quindi, anche alla democrazia interna agli uffici. L’INPS per continuare a svolgere una funzione importante nel Paese ha bisogno di una dirigenza reattiva e critica, che sappia prendere posizione e rivendicare un ruolo. Contrariamente, sarete destinati a svolgere la semplice funzione di esecutori degli ordini del governo che vi saranno passati dai vertici dell’Istituto, che inutilmente finora abbiamo cercato di sollecitare perché conquistino nuovamente quell’autonomia ed autorevolezza che l’ente poteva vantare in passato.  Siate realmente indipendenti ed al servizio del Paese.

 

Non sprecate questa rara occasione che vi è data dal seminario che vi accingete ad inaugurare, occasione che in altre amministrazioni è certamente più frequente, per interrogarvi e confrontarvi non tanto sulla funzione che sarete chiamati a svolgere, ma su quella più utile agli interessi dell’Istituto e dei suoi assicurati, agli interessi dei lavoratori che dirigete, agli interessi reali del Paese. Vi chiediamo di difendere la dignità dei lavoratori pubblici, minata dalle disposizioni legislative dell’ultimo anno e da una campagna diffamatoria che non sembra avere rallentamenti.

 

Buon lavoro.

 

 

RdB-CUB Pubblico Impiego INPS