MANSIONI E DINTORNI

Comunicato n. 20/16

Roma -

Esattamente un anno fa, l’interpello indetto dalla direzione regionale riservato esclusivamente al personale dell’area A per la copertura dei posti riguardanti i quattro progetti specifici allora in voga (a proposito, ma che fine hanno fatto?) riportava di colpo alla ribalta la vertenza dei discriminati di sempre.

Colleghi vergognosamente considerati l’ultima ruota del carro, sfruttati al limite di ogni decenza per anni ed ai quali in molti casi è stata tolta pure l’abilitazione da solerti dirigenti preoccupati unicamente del loro portafogli. Una situazione di estrema gravità, efficacemente rappresentata dal documento degli “Irregolari” di Monteverde: “Cercasi ottanta dipendenti di area A che, in maniera volontaria senza nulla a pretendere, abbiano voglia di farsi sfruttare mettendo all’istante a disposizione la propria professionalità maturata e valorizzata nel corso degli ultimi dieci anni. E tutto ciò senza alcun compenso, né riconoscimento alcuno”.

Un’altra pagina sofferta della storia infinita per il riconoscimento delle mansioni effettivamente svolte, che aveva visto l’adesione allo sciopero delle mansioni in molte agenzie sull’intero territorio nazionale con Terracina e Merate sugli scudi. Appurato una volta per tutte che all’INPS non c’è bisogno di figure professionali di basso profilo e chiarito che l’accrescimento lavorativo ancora oggi non trova il doveroso riconoscimento, non resta che rilanciare la mobilitazione unitaria di tutti i dipendenti delle aree A e B verso l’area unica C, perché oggettivamente non c’è altra strada da percorrere.

Una battaglia per la riduzione immediata delle differenze retributive, per tenere insieme i lavoratori e non dividerli ulteriormente, da condurre senza se e senza ma, alla quale nessun collega deve sottrarsi. Altrimenti non lamentiamoci più...  

Con il messaggio n. 3355 pubblicato in Hermes lo scorso 10 agosto, il direttore centrale del Presidio Salute e Sicurezza fornisce e conferma tutte le indicazioni operative da seguire in materia di valutazione dello stress da lavoro correlato. Viene qui ribadita l’articolazione dell’intero processo in quattro fasi i cui dettagli sono peraltro disponibili sulla homepage della piattaforma on line già utilizzata (

appsricercascientifica.inail.it/focusstresslavorocorrelato/index.asp

) e cioè fase propedeutica, valutazione preliminare, valutazione approfondita ed infine gestione delle condizioni di rischio emerse dalle fasi precedenti.

Un compendio efficace che ci auguriamo venga sviluppato al più presto anche a livello periferico, laddove le condizioni lavorative sono sempre più insostenibili.

Per quanto concerne i test attitudinali relativi alle prossime selezioni, seguitano a pervenire segnalazioni sui quiz contenenti risposte errate, riguardanti specie le prestazioni a sostegno del reddito, in quanto la normativa è stata di recente modificata. Sarebbe opportuno che l’amministrazione ci facesse urgentemente sapere se ha l’intenzione di eliminare del tutto queste domande o di sostituirle. Tralasciamo infine gli attacchi strumentali sferrati dai soliti noti, probabilmente a causa della canicola, nei confronti delle nostre strutture che operano a livello territoriale, sui quali stendiamo un velo pietoso, preferendo la USB occuparsi di questioni sostanziali e non di immagine o, peggio ancora, di misera cogestione.