MANSIONISMO ALL'INPS: SOLIDARIETA' E LOTTA DEVONO CAMMINARE INSIEME

Comunicato n. 46/16

Nazionale -

Esprimiamo la piena solidarietà alla lavoratrice dell’Area A dell’INPS di Parma che, alla sacrosanta richiesta di attestazione delle mansioni svolte, si è vista rispondere dal dirigente con un atto che ha prodotto un effettivo demansionamento rispetto al lavoro fin qui realizzato.

Stigmatizziamo il comportamento del dirigente di Parma e di tutti quei dirigenti che prima sfruttano i lavoratori e poi, quando sono messi di fronte alle loro responsabilità, si rifugiano nelle regole contrattuali per timore di dover rispondere in tribunale dell’aver fatto svolgere mansioni superiori senza riconoscere la differenza di retribuzione. Il problema, ormai, va affrontato in modo diretto e questi ricatti vanno stroncati.

La solidarietà da sola non basta, servono iniziative di lotta e di contrasto a questa politica opportunista portata avanti dall’amministrazione. Rilanciamo innanzitutto la richiesta di attestazione delle mansioni effettivamente svolte e la estendiamo a tutto il personale, compresa l’Area C. Che siano tutti i lavoratori dell’INPS a chiedere ai dirigenti ordini di servizio e dichiarazioni in merito al lavoro svolto, come segno di trasparenza e di solidarietà con le colleghe e i colleghi delle Aree A e B.

La proposta anticipata dalla UIL di inserire nel prossimo contratto collettivo ulteriori posizioni economiche all’interno dell’area, come B4-B5-B6, non ci convince affatto. Dobbiamo restringere la forbice retributiva e non allargarla e dobbiamo far uscire dalla ghettizzazione i lavoratori delle Aree A e B. L’unica via d’uscita a nostro parere resta l’area unica C, dove collocare tutto il personale, restringendo di molto le differenze retributive. E’ insostenibile che tra le aree professionali ci sia una differenza di oltre 500 euro mensili tra chi sta al livello più basso e chi a quello più alto, così come non è sostenibile che un dirigente percepisca in media dieci volte lo stipendio di un lavoratore delle aree.

A chi vi chiede di pazientare, di non agitarvi, perché è con la contrattazione che si risolvono i problemi, ricordate che solo con la lotta si può ottenere il diritto ad una contrattazione vera e a far valere i propri diritti.