MASTRAPASQUA: NON SONO UN MOSTRO!
Comunicato n. 06/14
Ci riferiamo al titolo apparso su “la Repubblica” di qualche giorno fa. Evitiamo di cadere nella trappola della facile battuta, perché, come c’insegna il detto napoletano: “ogni scarrafone è bello a mamma soia”. Non vogliamo entrare nelle vicende penali perché su quelle sarà la magistratura a fare chiarezza. Vogliamo, invece, affrontare il problema del conflitto d’interessi. La domanda è molto semplice: può il controllore di un’azienda essere al tempo stesso il controllato? La risposta è immediata quanto banale: NO.
Ecco, in sintesi, il cuore della questione che investe il Presidente dell’Inps e non solo lui. Prendiamo Equitalia, società per azioni partecipata al 100% con capitale pubblico: 51% Agenzie Fiscali; 49% Inps. Presidente di Equitalia è il Direttore generale delle Agenzie Fiscali, Attilio Befera, mentre il vice Presidente è Antonio Mastrapasqua, Presidente dell’Inps. Possono i due azionisti di Equitalia controllare se stessi? Il conflitto d’interessi è palese ed è per risolvere tale conflitto che il governo dovrebbe intervenire con un’apposita norma.
C’è, poi, la questione degli incarichi multipli. Forse non saremo bravi a leggere le visure camerali, ma a noi risulta che Mastrapasqua, da quando è stato nominato Presidente dell’Inps, ha mantenuto o ha ricevuto 63 incarichi in totale, nella maggior parte dei casi come Sindaco di società private. Attualmente gli incarichi sono 10, tra cui la vice presidenza di Equitalia e la presidenza di Idea Fimit, a cui vanno aggiunti quelli di Presidente dell’Inps e di Direttore generale dell’Ospedale Israelitico di Roma. Come si può essere Presidente del più grande ente di previdenza europeo e allo stesso tempo dirigere un ospedale, occuparsi di Equitalia ed essere nel Collegio dei Sindaci di alcune importanti società? A nostro parere il Presidente di un ente pubblico nel periodo del mandato ricevuto non dovrebbe avere altri incarichi, né in società partecipate né in società private.
Se l’ADR ENGINEERING SPA, società in cui Mastrapasqua è Presidente del Collegio sindacale, dovesse avere problemi di pagamento di contributi previdenziali e chiedesse ad Equitalia una dilazione del debito, siamo proprio sicuri che non si correrebbe il rischio di un conflitto d’interessi con una stessa persona che ricopre incarichi in tutte e tre le aziende interessate, di cui una pubblica, una partecipata ed una privata?
Nel 2012, con i ”NO MASTRAPASQUA DAY”, raccogliendo 5.706 firme di cittadini utenti dell’INPS in 40 iniziative rappresentative dell’intero territorio nazionale, avanzammo al governo di allora la proposta di una norma di legge per vietare ai manager pubblici di avere altri incarichi in società partecipate o private e per stabilire un tetto alle loro retribuzioni complessive. Il Ministro Fornero, a cui consegnammo le firme, ci disse che le era stato impedito di mettere mano alla governance dell’Inps.
Oggi la questione si ripropone con ancora più urgenza e speriamo che l’attuale esecutivo sia più sensibile al tema e più determinato. Abbiamo inviato con una nota la medesima richiesta del 2012 all’attuale Presidente del Consiglio, On. Enrico Letta, ai Ministri del Lavoro, dell’Economia e della Pubblica Amministrazione.
Allo stesso tempo abbiamo scritto al CIV dell’Inps per sollecitare un ordine del giorno di sfiducia nei confronti del Presidente Mastrapasqua. Sappiamo che non è il CIV a poter rimuovere dall’incarico il Presidente dell’Inps, ma una chiara posizione dell’organo interno d’indirizzo e vigilanza assumerebbe un forte valore politico.
Non ci iscriviamo al partito di quelli che osteggiano Mastrapasqua ora che appare più debole. Lo abbiamo contestato con forza quando era saldamente a cavallo dell’ente e ben protetto dal potere politico. Lo facciamo ora, che, almeno all’apparenza, appare più indebolito. Continueremo a farlo, se sarà necessario, finché all’Inps non sarà garantito un governo collegiale, che non preveda la presenza nel CdA dei sindacati come invece da più parti si vorrebbe e che rimetta al centro dell’azione politica e amministrativa la funzione sociale dell’ente, offuscata negli oltre cinque anni di Presidenza Mastrapasqua, rilanciando il ruolo dell’Inps come pilastro portante di un rinnovato e rigenerato Stato sociale.