NELL’UFFICIO DI PRESIDENZA DI OGGI LA RIORGANIZZAZIONE INPS QUESTE LE NUOVE DIREZIONI CENTRALI
Comunicato 100/19
Salvo rinvii dell’ultima ora nella riunione dell’ufficio di presidenza di oggi dovrebbe essere approvata in via definitiva la riorganizzazione dell’INPS, che ha avuto già il parere positivo del direttore generale.
Queste le diciotto direzioni centrali:
- Presidente e Organi Collegiali
- Studi e Ricerche
- Audit e Monitoraggio Contenzioso
- Entrate
- Pensioni
- Ammortizzatori Sociali
- Inclusione, lotta alla povertà e invalidità civile
- Credito, Welfare e Strutture Sociali
- Organizzazione e Comunicazione
- Risorse Umane
- Formazione e Sviluppo Risorse Umane
- Antifrode, Anticorruzione e Trasparenza
- Tecnologia, Informatica e Innovazione
- Bilanci, Contabilità e Servizi Fiscali
- Pianificazione e Controllo di Gestione
- Patrimonio e Investimenti
- Risorse strumentali e Centrale Unica Acquisti
- Benessere organizzativo, Sicurezza e Logistica
Sono strutture di livello dirigenziale generale anche:
- Direzione Servizi al Territorio
- Incarichi di Studio, Consulenza e Ricerca (*)
(* ) Tali incarichi possono essere assegnati in numero tale che la somma di tutti gli incarichi di livello generale non ecceda il numero massimo di dirigenti generali previsto dal fabbisogno dell’Istituto.
Sono di livello dirigenziale generale anche le seguenti direzioni regionali e direzioni di coordinamento metropolitano:
- Piemonte; Lombardia; Veneto; Friuli Venezia Giulia; Emilia Romagna; Liguria; Toscana; Marche; Umbria; Lazio; Abruzzo; Molise; Campania; Puglia; Basilicata; Calabria; Sicilia; Sardegna; DCM Roma; DCM Milano; DCM Napoli.
A livello centrale è costituita anche una “Struttura Tecnica per l’innovazione tecnologica e la Trasformazione digitale”, guidata dal cosiddetto “Innovation manager”, un professionista esterno a cui sarà assegnato un incarico dirigenziale. Nel ocumento che descrive il nuovo Ordinamento delle Funzioni centrali e territoriali risulta sparito il riferimento alla “Innovation room”, ma non è detto che tale scelta organizzativa non sia recuperata successivamente.
Certamente quello dell’Innovation manager è uno dei punti più controversi della riorganizzazione e, a nostro parere, anche quello più esposto ad interpretazioni normative, poiché a noi risulta che l’ufficio per la trasformazione digitale e l’innovazione informatica dovrebbe essere di livello dirigenziale generale e, soprattutto, dovrebbe esserci un unico ufficio per ogni singola amministrazione. Qui invece ci troviamo di fronte ad un dirigente generale dell’Informatica a cui di fatto è lasciata solo la gestione mentre tutto quello che è innovazione, trasformazione digitale e sviluppo dell’informatica è demandato ad un dirigente di seconda fascia preso dall’esterno. E’ vero che nel documento si prevede che le due figure debbano collaborare, ma già l’esperienza delle direzioni di coordinamento metropolitano, se non vogliamo citare altri esempi, dovrebbero sconsigliare tali scelte organizzative, ripartendo in modo netto e preciso responsabilità e competenze, Inoltre, che l’internalizzazione dell’informatica INPS passi attraverso la figure dell’Innovation manager preso dall’esterno, come vorrebbe far credere il presidente, ci lascia non solo dubbiosi ma contrariati. Speriamo di sbagliarci, perché noi l’internalizzazione dell’informatica la vogliamo sul serio.
Infine, poiché non siamo ipocriti ed abbiamo un’unica parola, come abbiamo aspramente criticato Boeri per l’incarico assegnato al suo delfino Busacca, inventandosi una Segreteria Unica Tecnico Normativa di livello dirigenziale generale, così oggi torniamo a manifestare la nostra contrarietà, perché lo abbiamo già fatto in precedenza, nei confronti di un ufficio di segreteria del presidente e degli organi collegiali di livello dirigenziale generale, che coordinerà la segreteria tecnica del presidente e quelle del vice presidente e del consiglio d’amministrazione, del consiglio d’indirizzo e vigilanza, dei comitati amministratori delle gestioni previdenziali e assistenziali. Rinviamo invece ad un successivo momento l’analisi dettagliata su altre scelte organizzative, rispetto alle quali tuttavia abbiamo già preso posizione con documenti ufficiali.
Se l’assetto organizzativo generale dell’Istituto subisce sostanziali modifiche solo a livello centrale, lasciando invariato il modello generale composto da strutture centrali, direzioni regionali, direzioni di coordinamento metropolitano, filiali di coordinamento, agenzie e punti INPS, quella che a nostro parere deve cambiare è l’organizzazione del lavoro, che ancora oggi subisce gli effetti della parcellizzazione delle competenze voluta da Mastrapasqua. Quel modello non va bene, bisogna ritornare ad avere conoscenze diffuse del processo lavorativo ed un’organizzazione del lavoro che permetta di governare l’intero processo. Quando sosteniamo il ritorno all’organizzazione per processi il presidente ci dice che siamo gli unici a volerlo e subiamo lo scherno di alcuni sindacati evidentemente appassionati all’attuale modello, che ha prodotto la perdita di conoscenze diffuse e favorito il decadimento della qualità dei servizi. Noi continueremo a batterci perché s’intervenga anche sull’organizzazione del lavoro, non solo sui sistemi centrali di comando dell’Istituto.