NOTA USB ALLA DELEGAZIONE DI PARTE PUBBLICA INPS
Al Presidente
Prof. Tito Boeri
Al Direttore generale
Dott.ssa Gabriella Di Michele
Al Direttore centrale Risorse Umane
Dott. Giovanni Di Monde
e, p.c. Al Dirigente l'Ufficio Relazioni Sindacali
Dott. Domenico D’Iorio
Oggetto: Relazioni sindacali.
La scrivente organizzazione sindacale anche nelle scorse settimane è tornata ad evidenziare l’esigenza di restituire dignità alle relazioni sindacali. Purtroppo, l’ennesimo appello ancora una volta sembra essere caduto nel vuoto.
La richiesta di convocazione di un incontro sull’attività di Vigilanza prima della sigla del protocollo d’intesa con l’Ispettorato nazionale del lavoro, avanzata dalla USB con nota ufficiale del 31 gennaio scorso, non ha trovato attuazione nonostante l’impegno assunto dal Direttore generale nell’incontro di saluto avvenuto in pari giornata.
La nota della USB del 27 gennaio scorso con la quale si chiedeva un incontro sull’assegnazione del coefficiente di merito individuale superiore a 1,00, sulla ripartizione regionale delle quote di passaggi a C3-C4-C5 e sulle modalità di riassorbimento del TEP con riferimento alle selezioni 2016, nonché sugli oneri pregressi chiesti ai Cral dell’ente, è rimasta senza risposta.
Degli effetti della riorganizzazione delle strutture centrali non è stata fornita alcuna informativa alle organizzazioni sindacali nazionali né tantomeno alla RSU di Direzione generale e alle organizzazioni sindacali territoriali.
Con lo stipendio di febbraio 2017 l’Amministrazione ha deciso di attuare un recupero fiscale su sussidi erogati nel 2016, senza avvertire l’esigenza della convocazione del tavolo sindacale per un’opportuna informativa su tale questione, impedendo alle organizzazioni sindacali di esercitare la loro funzione, mentre i lavoratori hanno ricevuto una comunicazione solo alcuni giorni prima della trattenuta sullo stipendio, ritrovandosi così con una retribuzione diversa da quella attesa, con i conseguenti ed evidenti disagi che tale questione comporta sulla gestione economica familiare.
Gli esempi riportati in precedenza descrivono un quadro generale intollerabile. Se questa è la misura con la quale s’intende continuare a regolare le relazioni sindacali e il rapporto con i lavoratori dell’Istituto, la USB non ci sta e prenderà le opportune contromisure. Il sindacato di base dell’INPS, lo sapete bene, non si limita a rappresentare il conflitto nei comunicati sindacali, ma quando è necessario lo esprime con forme incisive e con un’ampia adesione e partecipazione dei lavoratori. A voi la scelta: continuare a considerare il sindacato un inutile orpello e proseguire nella politica di vessazione del personale, utilizzando in modo repressivo lo strumento disciplinare, come accaduto anche nel recente passato, oppure aprire una nuova stagione riconoscendo il ruolo fondamentale del sindacato e considerando i lavoratori dell’ente una preziosa risorsa da valorizzare. Non c’è più tempo. La USB valuterà nei prossimi giorni quali segnali arriveranno dall’Amministrazione.
Roma, 27 febbraio 2017
p. USB Pubblico Impiego INPS
Luigi Romagnoli