PIANO TRIENNALE FABBISOGNI INPS 2015-2017 - POCO SPAZIO PER ASSUNZIONI, PASSAGGI, STABILIZZAZIONI
Comunicato n. 72/14
Lo scorso 8 ottobre l’amministrazione ha finalmente presentato il Piano triennale dei fabbisogni 2015-2017. Dai dati emerge che nel triennio saranno possibili:
ASSUNZIONI – 106 Area C – 191 Area B;
PASSAGGI – 191 dall’Area A all’Area B;
STABILIZZAZIONE COMANDATI – 42 Area C (infermieri) – 21 Area B (amministrativi la cui amministrazione di provenienza è stata soppressa).
Al 31 dicembre 2017 l’unica area carente sarà l’Area A per 54 posti.
Cominciamo da quest’ultimo dato, che consideriamo un’assurdità. Va bene mantenere i posti per i trenta custodi che prestano servizio ancora presso gli stabili dell’Istituto, ma che sia stato costruito un organico con più posti in Area A di quanti ne occorrano, determinando così una carenza di personale proprio nell’area che prima di tutte andrebbe abolita perché incoerente con l’organizzazione del lavoro dell’ente, appare davvero paradossale!!! Abbiamo quindi evidenziato la necessità di rivedere l’organico.
Per quanto riguarda la situazione generale il quadro è davvero avvilente. Nessuna possibilità di passaggio in Area C nel triennio 2015-2017, a meno che non si utilizzi il 50% delle carenze che si determineranno in Area C (53 posti su 106 complessivi), che rappresenta una goccia nel mare, a fronte di oltre cinquemila lavoratrici e lavoratori collocati in Area B, molti dei quali aspettano da anni la possibilità di un passaggio verticale all’area superiore. Ma anche la situazione per l’Area A non è rosea. A fronte di 191 passaggi resterebbero in Area A quasi mille colleghi.
Poche anche le assunzioni previste. Se in Area B sarà probabilmente possibile esaurire la graduatoria del concorso pubblico INPS a B1, in Area C le assunzioni sono veramente ridotte. Non è così che si può avviare un vero ricambio generazionale. Come si pensa di assicurare un futuro all’ente? Era necessario concordare con il governo un pacchetto più ampio di pensionamenti in deroga su base volontaria, in cambio dell’autorizzazione ad assumere. Solo così poteva essere abbassata in modo significativo l’età anagrafica media del personale. E’ quello che proponiamo dall’avvio della spending review senza trovare interlocutori attenti.
Sui comandati, infine, il Capo del Personale è stato categorico: resterà in servizio e sarà stabilizzato solo chi ha il comando in scadenza al 31 dicembre 2014 (infermieri e amministrativi la cui amministrazione è stata soppressa), gli altri cesseranno al 30 novembre. Abbiamo portato al tavolo la proposta uscita dal Coordinamento nazionale INPS, chiedendo il mantenimento in servizio di tutto il personale in comando, dando priorità alla stabilizzazione dei 42 infermieri e dei 21 amministrativi senza più amministrazione di provenienza e alle assunzioni da concorso pubblico con il pieno utilizzo delle graduatorie valide fino al 2016.
Ci sono due strade da percorrere a nostro avviso:
1) chiedere un incremento dell’organico dell’ente;
2) chiedere al governo un piano più ampio di pensionamenti in deroga con contemporanea autorizzazione alle assunzioni nell’arco del triennio 2015-2017.
Entrambe le proposte ci sembra che rappresentino una necessità per far funzionare bene l’Istituto e per fargli riacquistare in pieno la propria funzione. Se l’incremento dell’organico nell’attuale contesto appare di più difficile probabilità, l’aumento dei pensionamenti in deroga, seppure comporta un leggero incremento della spesa pensionistica generale, ha il merito di offrire lavoro ai giovani e di assicurare maggiore vigore all’ente, guardando alla reinternalizzazione dei servizi e al futuro di un welfare che deve tornare ad essere completamente pubblico.
Vi invitiamo a sostenere queste nostre richieste, nell’interesse della funzione dell’INPS, di voi lavoratori dell’ente e dei cittadini che ogni giorno si rivolgono all’Istituto, considerandolo ancora un punto di riferimento essenziale dello Stato sociale.
Non rassegniamoci. Non rilasciamo più deleghe in bianco a chi ha tradito gli interessi collettivi. Torniamo ad essere protagonisti tutti insieme, uniti su obbiettivi condivisi per tutelare il nostro posto di lavoro e i servizi per i cittadini. NON LASCIAMO NESSUNO INDIETRO.