POLETTI A BOERI: DIO ESISTE, MA NON SEI TU

Comunicato n. 40/16

Nazionale -

Non ha usato proprio queste parole, il ministro del lavoro, alla presentazione del rapporto annuale dell’INPS, ma la sostanza è molto vicina alla nostra sintesi.

 

Parlando di busta arancione e pensioni, rivolgendosi in modo neanche troppo velato al presidente dell’Istituto,  il ministro Poletti ha detto testualmente – “… tutti, mi verrebbe da dire, sono utili, ma è difficile immaginare che ci sia, come posso dire, uno che da solo è in grado di affrontare e risolvere il problema …” – sottolineando, più avanti, quanto sia importante – “… far giocare tutta la squadra per ottenere il migliore risultato possibile …”.

 

Fin troppo chiaro il messaggio: da parte dell’INPS e del suo presidente non ci devono essere fughe in avanti o personalizzazioni troppo evidenti.

 

Nella sua relazione Boeri non ha voluto far mancare l’ennesimo colpo di genio: questa volta motivo dei suoi strali sono stati i permessi retribuiti della Legge 104/1992, riconosciuti per assistere un familiare con grave disabilità. Nel pubblico impiego si ricorrerebbe a tali permessi con maggiore frequenza che nel privato. Necessari, a detta del presidente dell’INPS, controlli più serrati per evitare abusi. All’economista bocconiano sfugge evidentemente la difficoltà dei lavoratori del privato a far valere i propri diritti e, di conseguenza, anche la possibilità di assentarsi dal lavoro per assistere familiari disabili. Se ci sono abusi, in tutti i sensi, gli strumenti per reprimerli ci sono già, basterebbe utilizzarli. Ma Boeri probabilmente già pensa a cosa si potrebbe finanziare con il taglio dei permessi della Legge 104, magari qualche incarico ad altri valenti bocconiani, meglio se del sito lavoce.info o della Fondazione Debenedetti.

 

Ministro Poletti, cosa aspetta il Governo a commissariare l’INPS e a rivedere la governance, ripristinando il consiglio d’amministrazione con esponenti che possano vantare un’indiscutibile professionalità in campo previdenziale e una reale indipendenza dal potere politico? Il Parlamento, sul futuro di un vitale settore sociale del Paese come quello della previdenza, che fa, dorme?

 

LIBERIAMO L’INPS

PREPARIAMOCI ALLO SCIOPERO GENERALE D’AUTUNNO