STOP AL MANSIONISMO: AD UGUALE LAVORO UGUALE SALARIO

Comunicato n.28/06

Roma -

Negli ultimi anni, i contratti a tempo determinato ex lsu (A1/B1) , i contratti di formazione e lavoro (B1) e la mobilità in ingresso da altri Enti (A1/A2/B1/B2), hanno riportato d’attualità la questione relativa all’esercizio, in via prioritaria od esclusiva, delle mansioni superiori.

Anche per gli ex custodi degli stabili, transitati nei ruoli dell’Ente in posizione A1, si propone con evidenza lo svolgimento di mansioni non proprie dell’Area di appartenenza.

Il modello organizzativo per processi, introdotto ormai da diversi anni con lo scopo di aumentare la produttività a fronte di una progressiva diminuzione degli organici, comporta un assorbimento dei compiti ausiliari in funzioni di maggiore e complessa professionalità.

Di fatto, le Aree A e B andrebbero abolite perché inutili e non funzionali al modello organizzativo. Tuttavia continuano ad esistere esclusivamente per garantire un minor costo degli organici, questo a danno dei lavoratori che vengono sottopagati da un Istituto previdenziale che dovrebbe al contrario tutelarli, rispettando i loro diritti.

Anche l’Area C non è affatto estranea a fenomeni di mansioni superiori non riconosciute e non retribuite, nonostante la poca chiarezza dell’ordinamento professionale contribuisca ad ingenerare confusione nell’individuazione delle funzioni della propria posizione ordinamentale.

 

E’ necessario rilanciare una grossa vertenza contro le mansioni superiori, chiedendo con forza:

· L’AREA UNICA C, quale naturale riferimento dell’organizzazione per processi, con la previsione di giusti inquadramenti funzionali;

· UN NUOVO ORGANICO ED UN NUOVO FABBISOGNO;

· L’INDIVIDUAZIONE di due sole figure di riferimento all’interno del processo (Responsabile del procedimento e Responsabile del provvedimento);

· LA RIPRESA DELLE SELEZIONI, in numero sufficiente a promuovere un rapido compattamento delle qualifiche.

Il sindacato non deve sostituirsi all’Amministrazione nell’attuazione di una politica del personale restrittiva e legata alle compatibilità di legge.

Il sindacato ha il compito di promuovere iniziative che rappresentino i bisogni dei lavoratori e favoriscano il riconoscimento dei loro diritti.

Per questo riteniamo utile avviare la vertenza chiedendo
la CERTIFICAZIONE DELLE MANSIONI SVOLTE.

Un’operazione di trasparenza ed oggettività, utile ad acquisire il riconoscimento delle mansioni effettivamente svolte, senza giudizi di merito e, quindi, senza alcun riferimento alle famigerate "pagelline". Un’operazione necessaria ad evitare eventuali, future manovre clientelari.