UNA CHANCE PER FROSINONE

Comunicato n. 29/10

Roma -

 

Non sono bastati dunque nove lunghissimi mesi di gestazione, pur costellati da mille dubbi e perplessità, a partorire qualcosa di trasparente o di accettabile in merito alla cosiddetta “riorganizzazione”. Tanto meno su criteri condivisi.

La carenza pressoché totale di formazione, il mancato coinvolgimento di tutto il personale, le reiterate proteste dei cittadini, i rilievi formali delle associazioni e dei patronati, non sono (per il momento) serviti ad arrestare questo “tsunami”. Ma poiché al peggio non c’è rimedio, un significativo campione costituito da 10 delle 20 fortunate sedi pilota viene individuato per “effettuare le misurazioni su di un numero definito di prodotti opportunamente dimensionati”.

 

Nell’ambito del programma di reingegnerizzazione/smantellamento dell’Istituto vengono perciò convocati a Roma nelle sale che contano 10 aspiranti manager, tra i quali il “barone Bruno” (vedi messaggio n. 26766 del 25 ottobre 2010) per illustrare loro l’attività di misurazione della produzione e condividerne insieme i vari aspetti metodologici. Da propinare ai colleghi sempre più fortunati in sede. Tutto ciò nella apparente ricerca del coefficiente di omogeneizzazione, in realtà per quantificare i costi delle attività produttive e raschiare il fondo del barile.

 

Inutile dire che le OO.SS. tutte sono state, ovviamente, tenute ben lontane dal summit svoltosi ieri, all’oscuro di metodi e criteri da utilizzare per “misurare” la produzione, nonché degli eventuali parametri da prendere in considerazione. E perciò le domande restano: quando, come verranno utilizzati questi strumenti? Quel che è certo è che si scatenerà a breve una “sana competizione” tra i dieci direttori provinciali prescelti, dagli esiti francamente non prevedibili. Col nostro eroe dapprima redarguito per non aver saputo gestire meglio la situazione, poi trasformato in promoter della “riorganizzazione” in incredibili seminari, ai quali ormai partecipano solo funzionari e dirigenti. Ed il personale dimenticato. Salvo ricordarsene quando necessariamente qualcuno bisogna mandare allo sbaraglio.

  

Ma la cosa più triste è stata riascoltare nei corridoi della D.G., in occasione della video-conferenza odierna (con la quale il Presidente ci ha reso particolarmente  “felici” confermando la sua disponibilità a lavorare per l’Istituto per altri 2 anni)  qualcosa che avevamo già udito in via Borsi del tipo: “In effetti nelle sedi pilota non ci sono poi state reazioni apprezzabili, comunque degne di nota, dunque…”

 

Coordinamento regionale RdB-USB INPS Lazio