USB: ALL’INPS SERVE UN PIANO STRAORDINARIO DI ASSUNZIONI SI CONTINUA A SVUOTARE IL MARE COL SECCHIELLO
(94/22) Sono arrivati i dati del rapporto tra personale in forza e fabbisogno sostenibile aggiornati al 1° ottobre: all’INPS mancano 6.829 lavoratori delle aree A-B-C rispetto a quanti ce ne dovrebbero essere. Se si guarda all’insieme delle diverse figure professionali la carenza d’organico sale a 7.225 unità, mentre a gennaio era di 5.614. Continuando di questo passo si arriverà ben presto ad avere una carenza di personale di circa 10.000 unità lavorative.
Nel frattempo, proseguono le selezioni per nuove assunzioni. Sono in corso le prove orali del concorso per consulenti della protezione sociale (C1). Hanno superato lo scritto circa 5.800 concorrenti, ma, tra bocciati e rinunce, sarà tanto se si arriverà a circa 5.000 assunzioni. Bene, ma sempre poche rispetto alle reali esigenze che tra l’altro supererebbero quello che è indicato come il fabbisogno sostenibile. Sembra di svuotare il mare col secchiello. I carichi di lavoro aumentano giorno per giorno e, insieme ad un’organizzazione del lavoro non appropriata alle esigenze e ad una formazione che cura l’aspetto teorico invece di assicurare conoscenze pratiche, utili a fronteggiare la quotidiana attività, la situazione si presenta ancora una volta molto preoccupante.
Abbiamo più volte rappresentato in questi anni le condizioni di sofferenza nelle quali il personale dell’INPS è costretto ad operare, avanzando circostanziate proposte di assunzioni inizialmente recepite con scetticismo dall’amministrazione e poi risultate necessarie al mantenimento di un livello appena sufficiente d’intervento. Oggi torniamo ad evidenziare una drammatica carenza di personale che può essere arginata solo con un piano straordinario di assunzioni e una ridefinizione del fabbisogno che tenga conto delle reali esigenze di funzionamento, scavalcando gli attuali limiti di spesa. Occorre battere i pugni sul tavolo e rivendicare la giusta attenzione.