USB INCONTRA IL COMMISSARIO DELL'INPS, TRE ORE DI CONFRONTO SCHIETTO E COSTRUTTIVO

Comunicato n. 59/14

Nazionale -

USB nei giorni scorsi ha avuto un colloquio durato oltre tre ore con il Commissario Straordinario dell’INPS. Una parte consistente dell’incontro è stata dedicata alla gestione degli esuberi e alle criticità riscontrate dal sindacato di base dell’INPS nella composizione delle graduatorie dei pensionamenti. A tale proposito è stata consegnata all’Amministrazione, rappresentata anche dal Direttore generale e dal Direttore centrale Risorse Umane presenti a buona parte dell’incontro, una nota nella quale sono riassunti i principali punti di sofferenza:

 

 

 

  • Mancata pubblicazione delle Determinazioni del Direttore generale;
  • Incongruenza tra la rilevazione effettuata per la composizione della graduatoria dei pensionamenti in deroga e i termini indicati nella Determinazione N. 97/2014 del Commissario, che estendono l’interesse al pensionamento con le regole ante Fornero anche al personale in possesso dei requisiti a dicembre 2013 (e non più solo fino a novembre 2013) e che maturerà il diritto a pensione entro il 1° febbraio 2015;
  • Interpretazione restrittiva della spending review con il pensionamento d’ufficio di lavoratrici e lavoratori che hanno maturato il diritto a pensione entro il 31/12/2011, prima della Riforma Fornero, ma che non hanno raggiunto il limite ordinamentale dei 65 anni di età e che hanno chiesto di restare in servizio per maturare una maggiore anzianità contributiva;
  • Pensionamento d’ufficio di dipendenti che pur avendo raggiunto il requisito dell’anzianità contributiva prevista dalla Riforma Fornero non hanno i 62 anni di età richiesti per la pensione anticipata e in tal modo sono soggetti a penalizzazione.


L’Amministrazione si è impegnata a valutare con la massima attenzione quanto rappresentato dalla USB dichiarando la disponibilità ad agire eventualmente in autotutela rispetto a singole istanze di personale precedentemente non incluso nelle graduatorie e a rivedere l’esatta composizione delle stesse, con particolare riferimento alle pensioni soggette a penalizzazione. A tale proposito è stata annunciata l’intenzione di sottoporre un quesito ai ministeri vigilanti in merito alla corretta interpretazione delle procedure di spending review.

E’ intenzione della USB fare di tutto per evitare l’apertura di un qualunque contenzioso che possa intralciare il processo di assorbimento degli esuberi attraverso le varie forme di pensionamento, rivendicando al tempo stesso il massimo della trasparenza e le necessarie garanzie per tutti i lavoratori. A fine agosto USB verificherà l’attuazione degli impegni assunti.

Un altro tema di grande interesse generale affrontato nell’incontro del 7 agosto ha riguardato il percorso d’integrazione degli enti soppressi con l’INPS. USB ha ribadito per l’ennesima volta l’esigenza che tale processo trovi adeguate forme di finanziamento per ricomporre le differenze retributive tra lavoratori provenienti da enti diversi. Quello che è accaduto con il contratto integrativo 2012 è sotto gli occhi di tutti: un taglio complessivo di 12,7 milioni di euro, tra la sezione INPDAP e quella INPS, mentre il 2013 deve ancora passare le forche caudine dei ministeri vigilanti. USB ritiene che  l’INPS debba riconquistare un ruolo politico nei confronti del governo, altrimenti il rischio è quello di un ente messo definitivamente sotto tutela dal Ministero del Lavoro e in scacco da quello dell’Economia, con un Collegio dei Sindaci che tenta ogni giorno d’inserirsi nella gestione dell’Istituto.

Per USB ci sono almeno due fonti dalle quali reperire risorse da destinare in parte ai lavoratori: il riordino delle sedi istituzionali sul territorio e il valore economico della produzione. L’efficienza dei dipendenti dell’INPS produce risorse quantificabili e riscontrabili, in economia si definirebbero utili, che a parere della USB devono tornare in parte ai lavoratori.

Non si può incontrare il Commissario senza affrontare un tema che è centrale rispetto a tutto il resto: il ruolo e il futuro dell’ente, che equivale a parlare del futuro della previdenza sociale nel Paese. USB è sempre stata fortemente interessata a questi argomenti, tanto da promuovere negli ultimi sei anni numerose iniziative di protesta contro la politica dell’ex Presidente dell’INPS Mastrapasqua e contro gli interventi normativi volti a smantellare il sistema previdenziale pubblico.

Il pensiero del Commissario non è esattamente quello della USB, perché non si può accettare l’idea che non si possa tornare indietro dal sistema contributivo e che per questo sia necessaria una forma di previdenza complementare, anche se gestita dall’Istituto che eroga le pensioni pubbliche. Tuttavia quello che almeno sembra unire il Commissario dell’INPS e l’USB è l’idea che l’ente debba ritagliarsi un ruolo forte per il futuro e che di previdenza si debba tornare a parlare e in fretta se si vuole assicurare una vecchiaia dignitosa ai giovani di oggi.

L’incontro con il Commissario ha preso spunto dalle lettere che USB gli ha inviato in quanto Capo della Delegazione di parte pubblica. Purtroppo diversi argomenti sono rimasti fuori dal colloquio. La delegazione del sindacato di base avrebbe voluto affrontare il tema delle assunzioni, quello della modifica dell’orario di servizio, rappresentare l’esigenza che i contratti integrativi siano definiti con maggiore puntualità per restituire valore alla contrattazione e, pure se marginale, entrare nel merito della nota inviata nella stessa giornata del 7 agosto sugli adempimenti da fare in caso di smarrimento del badge.

Infine alcune riflessioni che attengono alla politica del personale. USB ritiene che l’ente debba prestare maggiore attenzione ai rapporti con i lavoratori. Non di rado si ha la sensazione di avere a che fare con un’Amministrazione ostile, troppo lontana dai bisogni dei lavoratori, che non sono fatti di sole rivendicazioni economiche ma spesso si manifestano nella necessità di essere riconosciuti e considerati come persone e non come semplici numeri. Il complesso percorso d’integrazione che si sta affrontando nell’ente avrebbe bisogno di momenti collettivi di condivisione per sviluppare un comune senso d’appartenenza. Su quest’ultimo obiettivo si è registrata una piena intesa con il Commissario dell’INPS. Si spera si traduca in atti concreti.