VENEZIA: PIOGGIA E RITARDO DEI TRENI, MA NIENTE FERMA LA RIUSCITA DELL'ASSEMBLEA
Sicuramente erano più di 200 i lavoratori dell’INPS che ieri hanno partecipato alla prima delle assemblee interregionali indette da CGIL, CISAL, USB. La sala della direzione regionale del Veneto non riusciva a contenere i partecipanti e una parte dell’assemblea si è svolta all’aperto, in strada, occupando l’intero piazzale antistante la sede. Solo la pioggia ha indotto i manifestanti a rientrare per continuare lì un dibattito che è stato partecipato, concreto, con numerosi richiami alla necessità di proseguire un percorso vertenziale unitario e solidale tra lavoratori. Numerosa la delegazione del Friuli, così come quella di diverse sedi del Veneto e delle due sedi dell’Emilia Romagna coinvolte nell’iniziativa.
Si è parlato di mansionismo, com’era giusto ed opportuno, anche perché l’assemblea inizialmente era stata indetta per richiamare l’attenzione su questo tema, per il quale si fatica a trovare una soluzione soddisfacente attraverso il progressivo passaggio del personale in area C, considerati i numerosi vincoli legislativi intervenuti nel tempo. C’è una sofferenza vera dei lavoratori delle aree A e B ed è emersa con chiarezza anche ieri. Ex CFL, lavoratori provenienti dalla mobilità, colleghi sprovvisti del diploma, ognuno ha manifestato disagio per una collocazione funzionale ed economica che mal si concilia con il lavoro effettivamente svolto.
La vertenza sul mansionismo ha trovato posto ed attenzione in una mobilitazione che è diventata generale, all’indomani delle anticipazioni raccolte sull’intenzione dei ministeri vigilanti di non riconoscere i passaggi economici concordati con decorrenza 1° gennaio 2010 e frutto dell’accordo triennale di programma.
Numerose le critiche all’attuazione del nuovo assetto organizzativo delle sedi che sta peggiorando le condizioni di lavoro dei colleghi senza peraltro migliorare i servizi ai cittadini utenti. L’assemblea ha accolto con condivisione i passaggi degli interventi che hanno rinnovato l’impegno a difendere le funzioni dell’INPS dai progetti di esternalizzazione e dai tentativi di svendita.
Sono state rispedite al mittente le richieste di aumento della produttività avanzate dall’amministrazione nei territori per il 2011, a fronte della mancanza di un confronto sindacale a tutti i livelli, a cominciare da quello nazionale. Per il 2010 è stato rivendicato il pagamento dell’incentivo al 100% per tutte le sedi dell’INPS.
Non è mancato un richiamo alla necessità di rivedere i criteri per l’attribuzione delle posizioni organizzative, al fine di uscire dalla logica clientelare e riconoscere trasparenza ed oggettività a tali selezioni.
I temi sopra richiamati sono stati inseriti in due distinte mozioni conclusive, che si allegano al comunicato, votate dall’assemblea quasi all’unanimità, con solo due astensioni.
Dall’assemblea di Venezia è venuto l’impegno a costruire una grande assemblea nazionale a Roma nella quale concordare una piattaforma sindacale da sostenere anche con il ricorso allo sciopero se non saranno sciolti positivamente i nodi individuati.
DIFENDIAMO L’INPS, AFFERMIAMO I DIRITTI DEI LAVORATORI.
FP CGIL INPS FIALP - CISAL INPS USB PI