A CHI GIOVANO LE FACCINE DELLE EMOTICONS?

Milano -

 

Siamo stati informati dalla Direzione che presso gli sportelli della nostra Sede verranno installate tre apparecchiature per la rilevazione del grado di soddisfazione degli utenti: si tratta delle famigerate emoticons, cioè le faccine tanto care a Brunetta, attraverso le quali gli utenti potranno esprimere un giudizio sul servizio ricevuto agli sportelli.

Nonostante i risultati sostanzialmente fallimentari della sperimentazione attuata in questi mesi in alcune sedi pilota, dove solo una minima parte degli utenti si è fermata ad utilizzare queste macchinette, l’Amministrazione va avanti imperterrita e continua a spendere soldi, senza che nessun organo di controllo sulla spesa pubblica abbia nulla da eccepire. Abbiamo chiesto al riguardo, senza ottenere purtroppo risposta, di conoscere il costo di questa operazione di pura facciata.

A nostro avviso siamo di fronte a sperpero di denaro pubblico, che andrebbe invece utilizzato in maniera più intelligente e meno demagogica. Ma davvero qualcuno pensa che i nostri utenti, alle prese con seri problemi economici e sociali (pensiamo solamente ai disoccupati, cassaintegrati, invalidi civili ecc.), si preoccupino di schiacciare il tasto su una faccina per dare un giudizio sull’Inps?

Abbiamo fatto presente al Direttore che prevediamo forti malumori da parte dei lavoratori impegnati nella sportelleria, costretti a lavorare al gelo per il cattivo funzionamento dell’impianto di riscaldamento: sarà molto difficile, infatti, spiegare loro che si trovano i soldi per queste apparecchiature, o per i due maxi-televisori installati nel salone un po’ di tempo fa e che tra l’altro ci risulta non siano mai entrati in funzione (ma per fare cosa poi?), e non si spende un euro per risolvere il problema del riscaldamento al piano terra.

 

Le uniche note positive arrivano dai dati della produzione per l’anno appena concluso, che fanno registrare risultati più che soddisfacenti in termini di raggiungimento degli obiettivi e di conseguenza per il pagamento dei compensi incentivanti.

Come RdB abbiamo espresso la nostra preoccupazione per l’anno corrente, per la totale mancanza da parte dell’Amministrazione di una valutazione delle ricadute della riorganizzazione sui piani di produzione. Fermo restando il nostro totale dissenso rispetto al riassetto, riteniamo opportuno che venga fissato un termine congruo entro il quale sottoporne l’attuazione ad una seria verifica. Non è pensabile che i processi di mobilità del personale, i necessari interventi di formazione, lo spostamento fisico in un altro stabile (per quanto a nostro modesto avviso riteniamo improbabile un trasferimento entro la fine del prossimo anno), possano essere ignorati in sede di valutazione della produttività.

 

Ricordiamo, inoltre, alle lavoratrici e ai lavoratori della Sede e delle Agenzie un appuntamento importante: l’assemblea convocata per il prossimo mercoledì 13 gennaio alle ore 9,30 nella ex sala mensa. All’ordine del giorno l’esame e la votazione sul testo dell’accordo integrativo per l’anno 2009, firmato anche dalla RdB, ma con riserva di consultare il personale. Le assemblee sui posti di lavoro sono partite lo scorso mese di dicembre e riprendono adesso dopo la pausa natalizia, fino alla fine del mese di gennaio. Non si tratta di una scadenza puramente formale, ma di un necessario momento di confronto e di pratica della democrazia diretta e dal basso, che costituisce la caratteristica irrinunciabile della nostra organizzazione sindacale.

 

Per noi sarà anche l’occasione per riprendere il discorso sulla riorganizzazione dell’area metropolitana e il riassetto delle sedi; su questo tema abbiamo in programma iniziative che coinvolgeranno tutte le strutture dell’Ente, con particolare riguardo alla situazione della Lombardia.

Intanto registriamo una prima significativa sconfitta dell’Amministrazione, costretta a capitolare sulla questione della Direzione provinciale di Monza, grazie alla forte mobilitazione dei lavoratori di quella sede ed al ruolo attivo esercitato dal locale coordinamento della RdB. L’esito positivo della vertenza dimostra che il protagonismo dei lavoratori a sostegno di una giusta causa non conosce ostacoli ed è capace di portare a casa importanti risultati, nel caso specifico sia nell’interesse dei lavoratori che degli utenti del territorio di Monza e Brianza.

A nostro avviso si tratta di un risultato particolarmente significativo: è la prima crepa che si apre e mette in crisi un sistema concepito per preparare il terreno alla svendita del ruolo sociale dell’Istituto e al tentativo di privatizzare lo Stato Sociale.

 

 

RdB-CUB INPS Milano-Gioia