AREA INFORMATICA INPS: OSTAGGIO DI CHI?

Roma -

Con la fine dell’estate sembra che la società Leonardo con tutto il corredo delle ditte sub appaltanti abbia preso, almeno ufficialmente, il controllo dell’area informatica dell’INPS. La Leonardo, nei mesi precedenti alla data stabilita per il passaggio delle consegne, sembrerebbe che abbia omesso di far effettuare ai propri collaboratori il dovuto e adeguato affiancamento con quelli uscenti.

Nei giorni immediatamente successivi all’insediamento della nuova società, per garantire un minimo di funzionalità dei sistemi, si è dovuto ricorrere all’apporto dei collaboratori esterni storici dell’Istituto.

Da evidenziare che ancora oggi giungono dalle sedi proteste di blocchi continui delle procedure informatiche.

Nel frattempo i nostri vertici hanno chiesto ed ottenuto un cambio di vista dell’AGID per garantire un minimo di funzionalità dei sistemi centrali garantendoci la possibilità di upgradare il mainframe. Questo non significa certamente che ci sia un cambio di rotta rispetto al paventato volere di andare verso il Cloud e verso la dismissione del mainframe ma dimostra quanto ragionevoli fossero i nostri dubbi denunciati negli scorsi comunicati.

Vi è stato anche il timido tentativo di rinforzare le file degli informatici Inps attingendo alla graduatoria del passato concorso ma dei 30 posti disponibili solo 9 si sono presentati (d’altronde dopo dieci anni c’era da aspettarsi che non fossero tutti lì ad aspettare una chiamata dell’INPS).

Diamo anche atto a quanti lavorano per internalizzare una serie di procedure che nel tempo passato sono state date in pasto a sedicenti società informatiche. Ma perché nonostante questo assistiamo alle richieste di colleghi informatici che anelano ad essere spostati in sede?

Intanto il personale dell’area l’informatica è sparpagliato in 5 stabili: Cubetto, Ciro il Grande, Civiltà del lavoro (piano terra e interrati) via Chopin e via Listz.

E' l'ennesimo segnale di qualcosa che non va, di una gestione maldestra e interessata alle spese di una struttura potenzialmente valida e preziosa e soprattutto a detrimento dei lavoratori.

I lavori del palazzetto ex DCSIT procedono a rilento frutto di uno spezzatino di commissioni di lavori tra interventi idraulici, elettrici, infissi e opere murarie. Quanto costano questi lavori non solo in termini di tempo ma anche di denaro? E’ come se per restaurare il proprio appartamento si chiamassero 4/5 ditte. I costi lievitano e cosi chi ci guadagna? .…potete immaginare chi?

E tanto per rendere la gestione più semplice probabilmente a fine 2017 inizio 2018 sarà applicato il regolamento della marina borbonica di cui riportiamo uno stralcio:

«All’ordine "facite ammuina” tutti chilli che stanno a prora, vann’ a poppa e chill che stann’ a poppa vann’ a prora; chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta; tutti chilli che stanno abbascio vann’ coppa e chili che stanno ‘ncoppa vann’ abbascio; chi nun tiene nient’a ffa, s’aremeni a ’cca e a ‘lla». Da usare in occasione di visite a bordo delle alte autorità del Regno.

Probabilmente ci sarà lo spostamento di almeno 40/50 lavoratori informatici da uno stabile all’altro, da un piano all’altro, attuando l’ennesima improvvisazione.

Noi proseguiremo la nostra strada convinti che la soluzione è nella riconquista del ruolo centrale dell’Area Informatica dell’INPS, la ricostituzione della Direzione Centrale Sistemi Informativi, il potenziamento delle risorse, cercando la strada per un concorso che veda protagonisti i collaboratori delle Società esterne che hanno una storia consolidata di collaborazione con la DCSIT e la contestuale totale internalizzazione delle procedure.

Gli obbiettivi a medio termine: ottenere l’agibilità del palazzetto, restituire professionalità e dignità agli informatici interni, combattere lo sfruttamento dei lavoratori delle società esterne.

USB DCOSI