ASSISTENZA FISCALE INPS, LA PROTESTA DELL'USB ARRIVA A RADIO3 RAI
Comunicato n. 19/11
In allegato:
la registrazione dalle trasmissioni dei giorni 5-6-7-8 aprile 2011;
un articolo pubblicato sul quotidiano "Il Manifesto" sulla chiusura del servizio di assistenza fiscale e sulla... rivoluzione on-line dell'INPS.
La scorsa settimana molti ascoltatori del programma radiofonico “Prima Pagina”, in onda al mattino su Radio3, nel corso del “Filo diretto" con il conduttore di turno, Mariano Maugeri del quotidiano “Il Sole 24 Ore”, si sono lamentati della decisione dell’INPS di sopprimere il servizio di assistenza fiscale e di fornire altri servizi esclusivamente on-line, come nel caso dei rapporti di lavoro di collaborazione domestica.
I quindici minuti di registrazione, che è possibile ascoltare cliccando sul link che alleghiamo, valgono molto di più di tanti comunicati sindacali, perché traspare con chiarezza il forte risentimento degli utenti rispetto alle scelte dell’INPS. Di contro, si percepisce grande sintonia con le posizioni espresse dall’USB su tali argomenti e sembrerebbe che le iniziative di protesta fin qui effettuate abbiano lasciato il segno: il giornalista de Il Sole 24 Ore, infatti, non ha potuto fare a meno di citare un comunicato dell’USB INPS nel quale la soppressione del servizio di assistenza fiscale è considerato un regalo fatto ai Caf, a danno del bilancio pubblico e dei cittadini.
Per contenere i disagi e le proteste del personale, l’amministrazione non pensi di cavarsela offrendo gratuitamente locali e apparecchiature informatiche ai Caf, come fa ormai da anni con tutte le ditte esterne che operano all’INPS. Tanto paga Pantalone. Il servizio di assistenza fiscale dei Caf deve essere integrativo e non sostitutivo di quello dell’INPS, così allo stesso tempo i servizi on line devono essere integrativi di quelli forniti dalle sedi tramite gli sportelli informazione.
Dopo la giornata di mobilitazione del 24 marzo e le iniziative pubbliche di Milano e Bologna, la protesta deve trovare altri momenti di unità e condivisione con i cittadini utenti, per costringere l’amministrazione a rivedere le proprie scelte organizzative.
Da sottolineare la timida apertura di Gabriele Uselli, direttore centrale delle Prestazioni INPS, intervenuto nella trasmissione dell’8 aprile. Dopo aver giustificato la soppressione del servizio di assistenza fiscale con un calo di richieste del servizio, asserendo che nel 2010 si sarebbero rivolti all’INPS per la consegna del Mod. 730 “solo” 160.000 pensionati, incalzato dal conduttore di Prima Pagina (ascolta registrazione dal minuto 13.10) ha promesso, con distinguo e cautele, un probabile ripristino del servizio dal prossimo anno. Ma l’INPS, evidentemente, non parla con un’unica voce e, due giorni prima dell’intervento di Uselli, il giornalista de Il Sole 24 Ore aveva riferito di un colloquio telefonico con Marco Barbieri, capo ufficio stampa dell’INPS, il quale avrebbe invece motivato la soppressione del servizio di assistenza fiscale con la mancanza di personale da destinare a tale attività, asserendo che negli ultimi dieci anni l’INPS è passato da oltre 50.000 dipendenti in servizio a 28.000 (ascolta registrazione minuto 5.5). Se il contenuto del colloquio è stato riportato correttamente, Barbieri dovrebbe controllare meglio i dati che cita, perché l’INPS nel 1998 (ben tredici anni fa) aveva in forza 33.000 dipendenti, con una carenza d’organico del 16%, mentre oggi, per assurdo, la carenza è nettamente inferiore perché, a seguito dei tagli dei vari governi, l’organico è praticamente pari alla forza. Per quanto si potrà andare avanti con un numero di dipendenti non adeguato ai compiti istituzionali assegnati all’Ente? La soluzione non può e non deve essere la cessione di attività all’esterno o la chiusura degli sportelli, ma ottenere una norma che riconosca all’INPS la possibilità di effettuare nuove assunzioni in numero congruo alle necessità.