CCNI 2013 - TUTTO CAMBIA NULLA CAMBIA: L'ENNESIMA PRESA IN GIRO

Comunicato n. 31/14

Nazionale -

Il contratto integrativo 2013 si sta chiudendo con un nulla di fatto. CGIL-CISL-UIL hanno continuato a contrastare la proposta avanzata dalla USB di avviare, con decorrenza dicembre 2013, il percorso di uniformità e parificazione dei diversi trattamenti economici accessori, con la CGIL che ancora ieri ha svolto il ruolo del censore burocrate. Alla rinnovata richiesta politica della USB di addebitare i costi delle posizioni organizzative al bilancio di ente, il sindacato “di sinistra” prima e con più forza dell’amministrazione ha richiamato le norme del contratto nazionale 1998/2001, vecchio ormai di 15 anni, che prevedono che le posizioni organizzative siano finanziate con le risorse del Fondo di ente. Una CGIL ipocrita, che ha preteso fossero cancellati dal testo dell’accordo i riferimenti diretti o indiretti alla Riforma Brunetta, per poter firmare il contratto integrativo insieme a quelle organizzazioni sindacali, CISL e UIL, che con il contratto integrativo 2010 hanno permesso che quella riforma fosse recepita dall’INPS, con la totale devastazione  delle relazioni sindacali. La richiesta della CGIL di cancellare il riferimento agli articoli della legge Brunetta dal testo dell’intesa non è altro che un malriuscito gioco di prestigio che non cambia la pesantissima  realtà delle cose.

UIL e CGIL si sono appiattite sulle richieste della CISL che  ha dichiarato, fin dall’avvio della contrattazione, che l’impianto del contratto doveva rimanere invariato. Le uniche novità dovrebbero essere rappresentate dal Fondo unico di ente (non più tre sezioni separate per INPS-INPDAP-ENPALS come nel 2012) e dall’individuare con il termine TEP i diversi trattamenti accessori mensili dell’INPS legati alla professionalità, come SAP/ASSEGNO DI GARANZIA. Stando alla bozza consegnata ieri dall’amministrazione l’Art. 23 dell’INPDAP dovrebbe continuare ad esistere in quanto tale. E’ un refuso, una sciatteria come ce ne sono altre nel testo o è una precisa scelta? Ma queste novità, in ogni caso, sono puramente formali, di facciata. Lo si capisce bene dalla norma finale dell’accordo, con la quale ci si impegna al mantenimento dei trattamenti economici individuali complessivi goduti nell’anno precedente.

 

Tanto tempo per non approdare a niente. Il Fondo è unico ma solo sulla carta. Si individuano con lo stesso nome alcuni istituti del trattamento accessorio ma non s’interviene sul loro valore economico, lasciando invariate le profonde differenze retributive. Dove è andata a finire la promessa attenzione della UIL ai lavoratori delle Aree A e B? NULLA!!!

 

Ma c’è di più. Ai funzionari ex INPDAP ed ex ENPALS già titolari di posizione organizzativa, poi soppressa a seguito dell’integrazione, è stata mantenuta l’indennità fino a giugno 2014, ma per come è scritta la norma all’art. 7, comma 1, della bozza di accordo, tale indennità sembrerebbe diventare stabile e senza scadenza. Anche qui un refuso???

Altra stranezza è quella di voler adeguare il compenso relativo alla posizione organizzativa dell’URP, oggi retribuita con l’importo previsto dall’ex gestione INPDAP, dimenticandosi però senza alcun senso di rideterminare anche  tutte le altre.

   

L’amministrazione, inoltre, è intenzionata a riproporre l’istituzione di una posizione organizzativa Vigilanza nelle sedi provinciali, già prevista nell’ipotesi di contratto integrativo 2012 e cassata dai ministeri vigilanti. La nuova indennità sarebbe “ovviamente” finanziata dal Fondo di ente, togliendo un po’ di soldini a tutti.

 

Si continua a parlare sempre e solo di posizioni organizzative, per giunta quelle della Vigilanza si sommerebbero all’indennità già percepita in quanto ispettori! UNO SCANDALO!!! Per una funzione che risulterebbe vuota, perché i titolari di posizione organizzativa continuerebbero a svolgere attività ispettiva, magari andando anche in missione!!! Soldi regalati a qualcuno e rubati a tutti gli altri!!! Sugli ispettori di vigilanza è sorto anche il problema della denominazione delle loro indennità a seguito dei rilievi dei ministeri vigilanti. Se amministrazione, sindacati e ispettori avessero all’epoca dato retta alla USB che chiedeva per loro il riconoscimento delle indennità art. 17 e art. 32, per un pieno riconoscimento della professionalità e della funzione, il problema non si sarebbe posto.

 

USB per il contratto integrativo 2013 ha avanzato una proposta chiara e concreta: avviare da dicembre 2013 il percorso di uniformità delle retribuzioni accessorie tra i lavoratori provenienti dai diversi enti e stabilizzare mensilmente una quota consistente di salario accessorio togliendo peso all’incentivo, sempre più incerto e sotto il ricatto del Collegio dei Sindaci e dei ministeri vigilanti. Ci sono ancora oltre 40 milioni di euro del 2013 da distribuire. Le risorse, quindi, ci sono. Per giunta la decorrenza dicembre peserebbe pochissimo sul 2013 ma costringerebbe tutti, senza più rinvii ed infingimenti, a ragionare sul reperimento delle risorse necessarie per il 2014. In tal senso USB ha proposto d’inserire nell’intesa, sempre con decorrenza dicembre, il rientro dello straordinario nel Fondo di ente e il finanziamento a carico dell’amministrazione delle posizioni organizzative. Proposte concrete che hanno trovato l’opposizione dei sindacati prima ancora che dell’amministrazione.

 

Per USB la partita non è chiusa, anzi, è adesso che si apre sul serio. Per questo USB chiede a tutti i lavoratori di sostenere la Piattaforma del sindacato di base.

 

Il 14 maggio c’è un primo appuntamento di lotta promosso dalla USB Pubblico Impiego per rivendicare il diritto alla rinegoziazione dei contratti nazionali scaduti nel 2009 e che rischiano di restare bloccati fino al 2020!!!

 

La scadenza del 14 maggio può diventare per i lavoratori dell’INPS una giornata di mobilitazione contro il nulla dell’ipotesi di contratto integrativo 2013 sostenuto da  CGIL-CISL-UIL. Per questo USB chiede a tutti i lavoratori iscritti a queste organizzazioni sindacali, complici con l’amministrazione, di cancellarsi e sostenere le iniziative di lotta della USB.

 

Con un successivo comunicato riferiremo sulla scandalosa proposta di Accordo di programma consegnata ieri dall’amministrazione.